Eco, vista e voce

di gigliofucsia
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Quando entrammo in casa sua. Era silenzioso. Seppe tutta la storia e il suo viso si abbassò. Sembrava giù di morale, nessuno aveva mai reagito in quel modo, sembrava che per lui fosse una triste notizia. Non avrei mai pensato che le sarebbe dispiaciuto così tanto.

Avevo la sensazione che pensasse di aver perso un alleato, dopo tutto, adesso non ero più cieco come lui. Ma io volevo ancora venire a trovarlo.

Lui non sapeva leggere o scrivere quindi decidemmo un modo in cui avrebbe potuto riconoscermi. Solo io avrei bussato due volte in modo lento e tre volte in modo veloce. A quel punto della discussione mi voltai verso mio padre e gesticolai :

– potrebbe – andare – anche – lui – al – tempio –

Mio padre spalancò gli occhi e lo riferì a Pio che con aria sconsolata mi rispose:

– grazie, dell'offerta, ma io sono troppo vecchio per queste cose, non lo sopporterei – lo disse con una risatina che si sforzava di essere allegra senza riuscirci.

Il problema era come parlarci dato che non poteva vedere. Venne fuori che lui conosceva le lettere dell'alfabeto e alcune parole, potevo disegnare le lettere sul suo palmo, lui avrebbe capito.

Ma, in fondo, non si rivelò molto indispensabile perché a volte, bastava, una pacca sulla spalla o una stretta di mano, per dirci tutto quello che dovevamo.

Rimasi a lungo a Nib, per imparare a leggere, scrivere e fare i conti. Mio padre era contento di cedermi l'attività di famiglia. Non era niente di impegnativo, dovevo stare dietro ai lavoratori, ai miei collaboratori e dare direttive.

Marianne quando la andai a trovare la vidi pienamente soddisfatta a fiera di se stessa. Non le interessava della mia voce, mi capiva anche con il linguaggio dei sordi. Anzi mi diede qualche dritta sui posti da visitare.

Ora come ora. C'è un paesino verso ovest che si dica conservi il primo muro costruito dagli uomini nella storia. Partirò per quel posto domani mattina.

Prendere il custodia il lavoro di mio padre perché mi permetterà di mantenere me e la famiglia e pagarmi i viaggi. Gli affari posso gestirli anche via lettera.

Ora che posso non mi fermerò finché non avrò esplorato tutto il mondo.

Il bastone è rimasto ad ammuffire in camera mia, così, quando tornerò posso ricordarmi della mia vita precedente. Così ho finito la mia prima pagina di diario. Da questa pagina in poi parlerò solo di ciò che vedrò durante i miei viaggi, spero che tu sia interessato.

 

Con affetto:

Eco Rondòn





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