la canzone del sole
La canzone del sole
Seguii Matt fuori dalla
macchina lasciando che quell’odore così familiare mi
riempisse le narici.
L’odore della
periferia di Huntington Beach.
L’odore di casa.
-Credi che avremmo dovuto
avvertirli prima?- mi chiese con un sorriso Matt.
Non risposi, osservando
attentamente l’edificio che si stagliava davanti ai
nostri occhi.
Ci avevo passato così
tanto tempo.
Quando Matt, Zacky ed io
cominciammo a prendere sul serio l’idea della band
capimmo che finchè fossimo stati ognuno a casa propria non
avremmo concluso
niente. Non senza gli spazi adeguati.
Perciò chiesi ad Adam
di quella casa dove, girava voce, vivessero gli “artisti”
della città e dove sapevo viveva anche lui.
Inutile dire che nessuno
avrebbe mai osato negare qualcosa a Jimmy Sullivan
e così ci ritrovammo a condividere la casa, o meglio la villa,
con una decina
di altri ragazzi tutti tra i 15 e i 25 anni e tutti uniti dalla
passione per la
musica.
La casa aveva un saloni
adibito a sale prove e un garage dall’acustica
perfetta.
Trovammo amici fantastici:
Steve, Kelly, Meredith, Leslie, Josh, Micheal,
Kay…e anche Brian Haner e Johnny Christ che successivamente si
unirono a noi.
Adam era figlio del
proprietario del più importante locale della città e
riconoscendo le nostre capacità ci procurò qualche serata.
Passò il tempo e gli
ingaggi aumentarono finchè non fummo noti abbastanza da
registrare il primo album e partire per il primo tour. Lasciando
inevitabilmente gli altri.
Vuoi per gli impegni, vuoi
per la famiglia che vedevamo sempre meno,
perdemmo di vista i ragazzi sentendoli solo telefonicamente,
incontrando
qualcuno solo ogni tanto, tornando in città.
Qualche giorno fa Matt
propose di far loro una sorpresa ed io non potei che
esserne entusiasta.
Mi incamminai al fianco del
vocalist, seguito dagli altri tre, fino alla
porta e bussammo.
Ad aprire fu Meredith.
Dio quanto era cambiata!
Aveva il doppio dei piercing che già abbondavano
quando aveva diciassette anni, i capelli erano tinti di una decina di
colori
diversi.
-Oh…cazzo!-
esclamò esibendo un enorme sorriso. La sua finezza era rimasta
tale e quale, notai divertito. –Jim! Matt!- ci buttò le
braccia al collo.
-E voi altri!-
continuò gettandosi tra le braccia degli altri tre.
-Ragazzi ci sono gli Avenged
Sevenfold al completo qui!
In pochi secondi ci
ritrovammo sommersi da almeno una decina di persone tra
le quali non tutte erano facce conosciute.
Salutammo Adam, Josh e Kelly
e ci presentammo a quelli che non conoscevamo.
Kelly aveva un evidente
pancione, incinta ormai di 4 mesi.
Le facemmo gli auguri,
entusiasti. Lei e Adam dopo anni di tira e molla
avevano deciso di fare coppia fissa e a suggellare quella promessa era
arrivato
quel bambino. O meglio, stava per arrivare.
-E gli altri che fine hanno
fatto?- chiesi a Josh sciogliendo l’abbraccio.
-Molti se ne sono
andati…in cerca di fortuna hanno detto…- spiegò
con una
nota di rammarico.
Mi guardai intorno sperando
di veder spuntare la piccola Kay, sorella di
Adam.
Quando ancora vivevamo
lì lei aveva 15 anni. Un peperino. Suonava la
chitarra ed era la più piccola della combriccola.
-Jim!
Mi sentii chiamare e mi
voltai.
Era Kay.
Le trecce bionde erano state
sostituite da lunghi e sciolti capelli tinti di
nero. Gli occhi azzurrissimi erano messi in risalto da un grosso strato
di
matita nera.
Era evidentemente più
alta e le gambe lunghissime erano lasciate scoperte da
un paio di shorts neri.
Era vestita in perfetto
stile punk.
Sorrisi ricordando le sue
scenate al fratello che le impediva di vestirsi
come lui.
“Sono grande ormai e
decido io!” gli urlava contro prima di imbronciarsi.
-Kay!- soffiai andandole
incontro mentre lei correva verso di me e mi si
buttava tra le braccia.
-Che ci fai qui?- mi chiese
ma non ebbi il tempo di rispondere che vidi il
suo sguardo indirizzarsi agli altri, qualche metro dietro di me e lei
scattare
verso di loro.
-Oh mio Dio! Siete tutti qui!
Salutò tutti ad uno
ad uno e sentii lo stomaco contrarsi notando lo sguardo
di Johnny indugiare parecchio sulle sue gambe scoperte.
Ero sempre stato molto
protettivo con lei. Quasi come suo fratello. La
differenza invece era che per lei ero un confidente, un compagno di
stupidaggini, un amico. E lei lo era
per me, di gran lunga più matura e saggia delle sue coetanee.
Per questo quasi non la
riconobbi quando si accorse dello sguardo di Johnny e
gli andò incontro con uno strano sorriso.
-Sono cresciuta eh, Christ?-
chiese sorridendogli maliziosa.
Le bionde
trecce, gli occhi azzurri e
poi
le tue calzette rosse…
E l'innocenza sulle gote tue
due arance ancor piu' rosse…
E la cantina buia dove noi
respiravamo piano
e le tue corse, l'eco dei tuoi no, oh no
mi stai facendo paura…
“Jim?- mi
chiamò con voce fievole,
mentre una sua mano tremante afferrava la mia.
-Che hai?
Perché tremi..?
Eravamo rimasti
chiusi in cantina,
aveva scordato l’amplificatore acceso e mi aveva chiesto di
accompagnarla per
spegnerlo, perché aveva paura di andare in cantina da sola di
sera.
Nonostante
fosse adibita a sala prove
manteneva un qualcosa di lugubre, una volta tramontato il sole.
-O-ora come
usciamo? Qui è…buio!
In effetti
l’unica fonte di luce si
era fulminata giorni prima e nessuno si era premurato di cambiare la
lampadina,
perciò, una volta chiusasi la porta, la cantina era rimasta
immersa nel buio
pesto, interrotto solo dalla lieve luce della luna che penetrava dalla
piccola
e alta finestrella.
-Si accorgeranno
che non torniamo e ci
verranno ad aprire…non ci resta altro che aspettare!
Respirò
rumorosamente, evidentemente
spaventata a morte.
Dovevo riuscire
a tranquillizzarla.
Cominciai a
farle il solletico e lei
cominciò a correre per la stanza facendo ondeggiare le trecce
bionde e
leggermente scombinate.
La rincorsi per
qualche metro e poi mi
nascosi in un angolo buio.
-Jim?-
chiamò ad un certo punto non
vedendomi, voltandosi velocemente da un lato e dall’altro.
-Jimmy su non
fare l’idiota dove sei?-
chiese con la voce leggermente tremante.
Stavo ottenendo
l’effetto contrario,
pensai sorridendo.
-Mi…mi
stai facendo paura…
-Yuhu!- sbraitai
uscendo dal buio e
facendole quasi prendere un colpo.
-Ma io ti
uccido!!
Risi di gusto
vedendo la sua faccia incazzata.
Era più bella quando era arrabbiata.
Mi meravigliai
di me stesso. Come potevo
pensare che fosse bella? Che…razza di pedofilo ero?! Avevo 20
anni! E lei era
la sorella di un amico...
Sentii dei passi
che si avvicinavano.
-Non pensare di
passarla liscia James Owen
Sullivan!
-Sssh…-
la zittì cercando di capire se
stessero venendo ad aprirci.
-E non cercare
di zittirmi! Io..
Le tappai la
bocca e sentii una chiave
girare nella toppa.
-Ci stanno
lib…ahio!- mi aveva morso e
ora mi guardava incazzatissima, con le mani sui fianchi.
Fu così
che ci trovò Brian, quando
aprì la porta.”
E adesso lei era li, seduta
sulle gambe di Johnny che non aveva perso tempo
per prendersi il “passaggio”.
Io me ne stavo in disparte
mentre gi altri chiacchieravano.
-Ancora non capisco come mai
delle star affermate si stiano mescolando con
noi comuni mortali!- ribadì Kelly ironica con un braccio di Adam
attorno alle
spalle.
-Era troppo che non
tornavamo qui…ci mancava questo posto!- spiegò Zacky
guardandosi intorno.
-Ah e noi no? – chiese
Kay con lo stesso tono pungente che usava da
ragazzina quando doveva rinfacciarci qualcosa.
-E’
sottinteso…- gli andò in aiuto Matt. –Ma te quasi
non ti si riconosceva!
Tuo fratello ti ha persa dal suo controllo eh?
Ridemmo tutti,
anch’io, al pensiero che Adam, così apprensivo, si fosse
arreso.
-Ho dovuto lasciarla
fare…non c’è stato verso…- spiegò lui
rassegnato
alzando gli occhi al cielo.
-E poi ora sono una
donna..!- decretò con aria fiera immettendosi.
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna, dimmi
cosa vuol dir sono una donna ormai.
Ma quante braccia ti hanno stretto,
tu lo sai per diventar quel che sei
che importa tanto tu non me lo dirai,
purtroppo.
Dopo mezz’oretta di
chiacchiere uscii per fumare una sigaretta. Avevo
impellente bisogno di nicotina.
Poggiai la schiena contro il
muro esterno e sbuffai una nuvoletta di fumo,
guardandola disperdersi piano nell’aria umida della sera.
-Hey…
Sentii una mano poggiarmisi
sulla spalla e mi voltai, trovandomi accanto una
raggiante Kay.
Le sorrisi a mia volta.
-Me la offri una siga?
La guardai stralunato.
-Hai anche cominciato a
fumare?
Si strinse nelle spalle.
–C’est la vie…
Seppur non del tutto
convinto gliene porsi una e lei l’accese, estraendo un
accendino dalla tasca.
Lasciò vagare lo
sguardo verso l’orizzonte ed io mi resi definitivamente
conto che i suoi occhi non avevano più nulla di infantile e a
testimoniarlo c’era
quell'ombra di malinconia che solo gli “adulti” hanno.
Ma ti ricordi l'acqua verde e noi
le rocce, bianco il fondo.
Di che colore sono gli occhi tuoi
se me lo chiedi non rispondo.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
“Lanciai
un sasso in mare, facendolo
saltare a pelo d’acqua.
-Anche io voglio
farlo!- esclamò lei
ammirata stringendomi un braccio.
-Ma non sarai
mai capace di superarmi…io
sono il grande Rev!- la presi in giro passandole un sasso adatto.
-A me non piace
sto soprannome che ti
hanno affibbiato..- decretò facendosi pensierosa. -E non ti ci
chiamerò mai! Per
me sarai sempre Jim!- lanciò il sasso che però
calò inesorabilmente a fondo non
appena ebbe sfiorato l’acqua.
Mi rivolse uno
sguardo deluso.
-Aspetta…-
le dissi dandole un nuovo
sasso e posizionandomi dietro di lei per prenderle la mano destra nella
mia.
La accompagnai
nel lancio e la pietra
fece tre balzi.
Mi sorrise
radiosa e non seppi più se
il mare avesse assorbito il colore dei suoi occhi o se erano
semplicemente i suoi
occhi ad essere stupendi.”
-Rev…- mi
chiamò riscuotendomi dai miei pensieri. Era vicina…troppo
vicina.
-Avevi detto che non mi
avresti mai e poi mai chiamato così…
Le biciclette abbandonate sopra il prato
e poi,
noi due distesi all'ombra.
Un fiore in bocca puo' servire sai,
piu' allegro tutto sembra.
E d'improvviso quel silenzio fra noi
e quel tuo sguardo strano
ti cade il fiore dalla bocca e poi, oh no.
ferma, ti prego la mano.
Come se non stesse accadendo
davvero la vidi avvicinarsi ancora di più e
tendere una mano verso il mio volto.
Mi tolse la sigaretta dalle
labbra, buttandola per terra, e mi baciò.
Sentii il sapore delle sue
labbra. Sapevano di donna.
E la sicurezza dei suoi
gesti mentre mi afferrava la mano e se la portava
alla schiena, mi fecero capire una volta di più che non era un
bambina. Che non
era più la mia piccola ed ingenua Kay.
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna,donna dimmi:
Cosa vuol dir sono una donna ormai?
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
non so chi sei, non so piu' chi sei,
mi fai paura oramai, purtroppo.
Ma non potevo staccarmi dalle
sue labbra. Non riuscivo ad allontanarmi. Qualcosa
mi tenne stretto a lei e mi portò a stringerla più forte a me,
quasi con
rabbia, rispondendo al bacio.
Ma ti ricordi le onde grandi e noi
Gli spruzzi e le tue risa...
Cos'e' rimasto in fondo agli occhi tuoi?
La fiamma e' spenta o e' accesa
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
O mare nero, o mare nero, o mare ne..
tu eri chiaro e trasparente come me.
“-Jim
smettila! Mi devi insegnare a
fare surf non mi devi far affogare!- mi rimproverò fingendosi
arrabbiata.
La presi di peso
e la buttai in acqua
mentre rideva divertita.
Mi
trascinò sott’acqua con sé e quando
emergemmo ci scoppiammo a ridere in faccia.
-Mai vista una
californiana che non sa
surfare!- la schernii dandole una leggera botta sulla testa.
-Zitto tu!
Mi ritrovai
nuovamente sott’acqua
senza riuscire ad obbiettare.”
Il sole quando sorge, sorge piano e poi
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre ed i fantasmi della notte
sono alberi e cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna ancora pieni d'amore.
Bene...fine!! Non chiedetemi
cos'è o da dove è uscito perchè non lo so! So solo
che ascoltando la canzone del sole per la centesima volta mi è
venuto in mente questo delirio.
Non so come sia stata la scalata al
successo degli A7x ma so per certo che non è andata come ho
raccontato io. E' tutto frutto della mia fantasia, non conosco i
personaggi e non scrivo a scopo di lucro.
Vi saluto..^___^
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