Don't cry little mom

di Clauridice
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Ormai sono un paio di giorni che mi sento strana, ho un insolito gonfiore al seno, fastidi ad alcuni tipi di odori, nausea e dolori alla schiena , la verità e che forse sono troppo stressata, ultimamente a scuola la Prof . non fa altro che riempirci di compiti e io non ne posso più di studiare, non ho mai tempo per me stessa, per andare a fare un giro con la mia migliore amica o passare qualche ora con Alex con cui ho una relazione da circa un anno.
Proprio una settimana fa abbiamo avuto la nostra prima volta, so che siamo stati al quanto irresponsabili anche perché siamo entrambi minorenni, ma l'amore che ci lega è più forte di qualsiasi altra forza umana che possa esistere.
Passano i giorni e il mio malessere continua a persistere e oltre a questo avevo anche alcuni giorni di ritardo, non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, forse la causa era qualche intolleranza alimentare, ma ovviamente per scoprirlo mi sarei dovuta sottoporre a delle analisi specifiche, decido quindi di sottopormi a un controllo chiamando
la nostra dottoressa di famiglia che subito mi fissa un appuntamento per il giorno dopo.
Al pensiero che potesse essere qualcosa di terribile non riuscì a chiudere occhio per tutta la notte , a cena non avevo toccato quasi nulla eppure mia madre aveva cucinato i miei piatti preferiti ma nonostante questo avevo lo stomaco chiuso sia per la nausea sia per quello che poteva capitarmi.

Ore 10:00
Mi trovo qui seduta in sala d'attesa, ho appena fatto le analisi e sto aspettando i risultati con grande trepidazione, mi sfrego le mani sudate mentre il mio cuore batte per l'agitazione, non so più cosa pensare, nella mia testa si stanno ammassando una miriade d'ipotesi agghiaccianti sul mio stato di salute, e poi perché ritarda così tanto? Sono delle semplici analisi di routine dovrei già sapere l'esito e invece sono qui da circa mezz'ora ad aspettare quelle benedette analisi, non c'è la faccio più, io devo sapere.
E così mi alzo dalla sedia e quando sto per raggiungerla la vedo uscire dal suo studio e avvicinarsi verso di me, sembrava avere un'aria preoccupata e questo mi fece fermare il cuore e gelare il sangue e più si avvicinava e più mi sentivo mancare.
"Selene ho i risultati delle tue analisi"! mi disse
"Allora? La prego dottoressa mi dica la verità"! La supplicai 
"Tranquilla, stai benissimo tesoro"!
"E tutti quei malori? Io non capisco"! Risposi confusa
"Non preoccuparti, nel tuo stato è assolutamente normale"!
"Nel mio stato"? Ripetei io più confusa che mai
"Tu aspetti un bambino"!
Appena udì quelle parole rimasi impietrita, incapace di parlare, non capivo se tutto quello che stava succedendo fosse reale o fossi la protagonista di un film in cui si era ritrovata davanti a una situazione più grande di lei.
Ero maledettamente confusa e terrorizzata ma anche tremendamente felice di sapere che dentro di me stava nascendo una nuova vita, il frutto dell'amore che mi lega al mio Alex, appunto Alex, ma come reagirà alla notizia? Che cosa penserà a riguardo? Lui ha solo diciassette anni e io sedici, siamo solo due ragazzi, due studenti che devono ancora portare a termine gli studi, due ragazzini con tutta la vita davanti, ma nonostante questo non mi farò abbattere dalle avversità che incontreremo sul nostro cammino, io questo bambino lo voglio, lo desidero con tutta me stessa.
Sorrido, ringrazio la dottoressa e dopo aver ritirato le analisi mi congedo, appena mi trovo fuori dall'ingresso dell'ospedale iniziò a frugare nella mia borsa, prendo il cellulare mando un messaggio a mia sorella maggiore Nives e le dico di raggiungermi al bar dove spesso passiamo i nostri pomeriggi, la risposta arriva dopo pochi minuti dicendomi che si trovava in giro per delle commissioni e che tra poco mi avrebbe raggiunta.
Nel frattempo durante il tragitto mi domando in che modo possa dire a mia sorella che molto presto diventerà zia, chissà come reagirà? Chissà quali saranno le sue prime parole? Di rimprovero o di gioia? E i nostri genitori? Che cosa faranno ? Che cosa diranno?
Come prenderanno questa notizia? Spero tanto che siano felici quanto lo sono io in questo momento quando sapranno che presto diventeranno nonni di un bellissimo pargoletto.
Arrivata al bar mi siedo nel primo tavolo che trovo libero e dopo quasi dieci minuti ecco arrivare Nives.
"Allora sorellina, perché tutta questa urgenza"? disse sedendosi di fronte a me
"Devo parlarti di una cosa di estrema importanza, al quanto delicata"! risposi io in preda all'ansia
"Mi prometti di non arrabbiarti"? aggiunsi 
"Perché mai dovrei farlo"? Tra sorelle ci si aiuta no? Dai avanti dimmi"! sorrise lei
" Aspetto un bambino"! dissi io tutto d'un fiato
Appena le confessai quello che mi stava succedendo vidi il suo sorriso sparire dal suo volto lasciando posto a un mix di espressioni incredule, sconvolte, perplesse , basite e io non oso pensare a come reagirà tra pochi minuti, anche se un idea già me l'ero fatta.
"Puoi ripetere scusa, credo di non aver capito"! disse lei dopo un attimo di esitazione
"Hai capito benissimo Nives, aspetto un bambino da Alex e tu diventerai zia"!
"Sei un incosciente, una scriteriata, una sconsiderata"! disse furiosa
"Nives, ti prego , io...
"Sarai anche una sventata, ma sono tanto felice per te"! l'ha interruppe lei visibilmente emozionata
"Sapevo che mi avresti capita"! dissi con gli occhi lucidi
"Come avrei potuto non farlo, sei mia sorella e ti voglio tanto bene, vieni qui"! Mi strinse in un caldo abbraccio e io mi sciolsi in un pianto di liberazione e di gioia, adesso non mi rimaneva altro che dirlo ad Alex e ai miei genitori e lo avrei fatto la sera stessa nonostante avessi un po' di timore per la loro reazione, ma non ne preoccupai più di tanto avevo già la benedizione e l'appoggio di mia sorella che mi trasmettevano forza e coraggio.
Infatti proprio quella sera invitai Alex a cena in modo che potessi dare contemporaneamente a lui e a miei genitori la lieta notizia sperando che lo fosse anche per loro.
E così una volta finito di cenare trassi un profondo respiro per infondermi coraggio e iniziai a parlare.
"Mamma, Papà, Alex , questa sera vi ho voluto tutti qui perché devo parlarvi di una cosa molto importante , Nives ne è già al corrente dandomi il suo appoggio e spero che anche voi seguiate il suo esempio"!
"Selene figlia mia , che succede"? rispose mia madre preoccupata
Tranquilla mamma, non è successo nulla di cui tu ti debba preoccupare"! la tranquillizzai subito
"Beh allora parla , non tenerci sulle spine"! disse mio padre
"Ecco quello che vorrei dirvi è che...aspetto un bambino"! 
In quel momento ecco calare un profondo silenzio che mi gelò il sangue ancora di più quando vidi le loro espressioni di disappunto e di disgusto dei miei genitori e quella terrorizzata di Alex che era rimasto a guardarmi come se avesse visto un fantasma.
A quel punto mio padre inizia a infierire su di me con tutti gli insulti possibili e immaginabili, mia madre mi disse che si vergognava di me e che se non avessi abortito mi avrebbe cacciata di casa, ma forse la persona che mi fece più male era Alex che non aveva alzato un dito per difendermi, credevo mi avrebbe sempre protetta, rispettata, amata e invece mi ero illusa di poter dividere la mia vita con lui, con il padre di quell'esserino che stava crescendo dentro di me e che adesso non ne voleva sapere, che stupida che sono stata a credere che fosse la persona perfetta che mi avrebbe reso felice per tutto il resto della mia vita.
Ovviamente l'unica che aveva preso le mie difese era Nives che si prese anche lei le calunnie dei miei genitori, ma lei a differenza mia li aveva affrontati con forza e coraggio mentre io quel momento avrei voluto soltanto sparire, mandai tutti al diavolo e corsi piangendo in camera mia seguita da mia sorella che rimase con me per tutta la notte per cercare di tranquillizzarmi, di convincermi che tutto sarebbe andato bene, che prima o poi avrebbero capito e che Alex sarebbe tornato sui suoi passi. 
Ma purtroppo non fu così.
Alex mi aveva abbandonata con una piccola creatura in grembo solo perché non voleva assumersi le sue responsabilità e per paura che quel piccolo fagiolino gli avrebbe rovinato la vita.
Nives riuscì a farmi calmare facendomi bere una tazza di camomilla, ma non del tutto perché sentì la voce dei miei genitori che dicevano che avrebbero prenotato un appuntamento in una clinica privata per farmi abortire.
Quelle parole per me furono come una pugnalata in pieno petto, forse se l' avrei ricevuta realmente mi avrebbe causato meno dolore, ma non potevo permettergli di decidere della mia vita solo perché ho soltanto sedici anni , non gli avrei mai permesso di mettere fine alla vita di mio figlio, dovevo fare assolutamente qualcosa e subito.
Mi alzai dal letto e mi avvicinai a Nives che stava dormendo sul letto accanto al mio , la svegliai spiegandole ciò che avevo sentito ,
subito mi disse che dovevo scappare e che lei sarebbe venuta con me per starmi accanto. 
Non me lo feci ripetere due volte.
Svuotammo l'armadio e dopo aver messo tutto il necessario in delle valigie uscimmo dalla finestra in piena notte.
Da quella sera passò un anno e proprio oggi la mia piccola e dolce Aurora ha spento la sua prima candelina, e io sono tanto felice come anche Nives che è tanto orgogliosa della sua nipotina ed è proprio grazie a mia sorella se oggi ho accanto mia figlia perché se fosse successo il contrario io sarei morta con lei e nessuno mi avrebbe mai regalato la gioia e la serenità che mi trasmette la mia piccola Aurora che dal giorno in cui nacque aveva portato luce nella mia vita, quella luce che spero che illumini sempre la sua esistenza come ha fatto con la mia.




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