Bracciale di perline

di 09Chia
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Fiordaliso

                                            …su sfondo caffelatte.

 

 

È il colore del piumone che metto in inverno, della sedia girevole su cui studio, dello smalto che metto quando vado al mare, del cielo nel momento che sta tra il tramonto e la notte. È il colore dell’app di messaggistica che, nell’intero universo, usiamo solo io e i miei amici, il colore dell’oceano visto da Cabo da Roca, quello della sfumatura nello sguardo che ogni tanto porta via ancora il sonno. È anche il colore del quadernetto dei pensieri che usavo quando ero piccola, del vestito che ho comprato l’estate scorsa, del fiore di campo che simboleggia la serenità e che si regala ad amici e innamorati. È il colore del braccialetto che mi hanno regalato a fine anno i bambini a cui faccio lezione e il colore dell’unico pennarello che ancora tengo nell’astuccio, fondamentale per scrivere i titoli e sottolineare le mie disordinate righe di appunti.

È un colore così difficilmente definibile, che sento così esclusivamente mio, che quando lo ritrovo in un quadro di Joan Mirò postato su facebook, rimango sconcertata.

È un’immagine strana, non sono nemmeno certa si possa chiamare quadro: un foglio caffè latte, la scritta Photo, grande, in alto; in basso a destra una macchia di colore; sotto, in un ordinato corsivo, la frase “Ceci est la couleur de mes rêves”. Questo è il colore dei miei sogni.

Fisso lo sguardo sulla macchia in basso a destra: non è blu, non è azzurro, non è nemmeno violetto. È proprio il mio. Mi scappa un sorriso appena accennato e salvo l’immagine.

Che una perlina del mio braccialetto dovesse essere color fiordaliso, l’ho sempre saputo. Mi chiedevo però con un filo di inquietudine quale sarebbe stato il ricordo a cui collegarla: sono così tanti i miei ricordi fiordaliso, e tutti così belli… come avrei fatto a scegliere? Il cielo dietro le torri della cattedrale di Strasburgo o la fascia per capelli che usavo in GMG? La copertina del canzoniere che uso con i bimbi al campo estivo, o l’anello di fidanzamento che la mia nonna porta ancora al dito? La mia festa di compleanno, la matita per gli occhi che ho usato alla maturità, le notifiche sul telefono, il laccino che chiude la promessa scout… o i titoletti di EFP?

Adesso, nella mia perlina, ci sono tutti. Non è una perlina rotonda e liscia, questa: ha la forma di una macchia su un foglio caffè latte del 1925; un piccolo, inaspettato regalo della storia dell’arte: la prova che qualcuno, oltre a me, ha fatto sogni color fiordaliso.





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