Fango

di DPTS
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Fango. Pioggia. La pioggia è fitta ma leggera, e rende più complesso scavare. Quella che sta scavando, ovviamente è la sua stessa tomba. Quando avrà finito, sentirà un pizzicotto quando un proiettile entrerà nella sua nuca. Non farà male. L'ha già visto succedere tante, troppe volte.
Ecco fatto. La dimensione è giusta, ora, e per un attimo sente la soddisfazione del buon lavoro svolto. Poa la pala di lato, poi si inginocchia. Chiude gli occhi. Una pistola viene caricata, un mormorio, poi uno sparo.
Cade in avanti.
Qualcosa non va. Dopo aver toccato il fango con la faccia, ente una sensazione viscida. Realizza di poter ancora muovere gli arti, ma in preda allo sconcerto resta ancora immobile.
Dopo un tempo imprecisato, alza la testa e respira l'aria putrida.
Si volta, e vede l'uomo a terra. è illuminato dalla torcia elettrica, caduta di fianco a lui, e il suo viso è cambiato e stravolto dal colpo entrato sotto il mento ed uscito dalal cima del cranio.
Accanto a lui, un altro uomo: alto, magro, avvolto da un impermeabile nero. Si volta e scompare. Per un attimo, nulla. Poi, una volta in ginocchio, vomita dentro la fossa. Quando si rialza, albeggia. Chiude gli occhi al soldato. Raccoglie torcia e pala, ma lascia la pistola ormai fredda.
Si incammina verso l'alba.
Silenzio.




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