Pensieri dal mare

di Marinwolf
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Fermo all'ultima spiaggia
sotto un sole pallido di Settembre 
ascolto la voce delle onde, in attesa di una risposta
vengo travolto dal mare tempestoso dei miei pensieri
"Solo cibo per pesci, scoglio per una barriera corallina di cadaveri".
Il mare mi ha travolto, mi ha investito della sua vendetta e poi mi ha salvato
"Non mi avrete per ora".
Lasciato a morire sulla riva, qualcuno ha raccolto i miei pezzi,
i loro sguardi indagatori cercano risposte, gridano "vattene", mi frugano dentro. 
"Loro lo sanno, ma non capiscono"
non ci sono abbracci, parole dolci, per chi, come me, non ha un nome
etichettato con il colore della pelle, indicato con il nome della mia terra.
"Chi sono io, chi siete voi?"
Figli della stessa terra, fratelli degli alberi, sorelle dei fiori,
guardiani di un'umanità perduta.
"Qual è il mio errore? Perchè sono sbagliato?"
Nato leone in un  circo per sole tigri, non c'è posto per me nella città,
la mia foresta brucia, se il circo non mi vuole, che posto potrò mai chiamare casa?
La marea s'innalza sui miei dubbi, ricopre i palazzi del mio orgoglio ferito
e finalmente, il rumore delle onde fa tacere la tempesta.
Ci sarà bonaccia.
La brezza spazza via il timore 
"Chiamatemi rosso, giallo, nero
chiamami Korea, India, Senegal
non sono diverso da voi".
​Questo mare di speranza sarà la mia casa,
una preghiera soffierà sulle mie vele, 
ora che il vento sta cambiando, qui ci sarà un posto anche per me.

 




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