Cronaca di un viaggio improvvisato

di Altair13Sirio
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DOMENICA 28 MAGGIO
22:28

CAPITOLO 7: CASA

Come previsto, siamo arrivati a Vibo alle nove circa, dopo che ormai il cielo si era oscurato completamente.

L'autobus si è fermato nello stesso punto dove si era fermato alla partenza e noi scendiamo assieme a qualche altra persona; pensavo che fosse questo il capolinea, invece no e una buona parte dei passeggeri sono rimasti a bordo – tra cui l'uomo col cappello.

Appena scesi, recuperate le valige, Angelo avvista suo zio che lo aspetta in un furgoncino blu e, dopo esserci salutati, comincia ad avviarsi.

Nel parcheggio c'è anche qualcuno che aspetta Francesca, ma dei miei non ci sono ancora tracce; si sta voltando per chiedermi se voglio che rimanga a farmi compagnia, ma in questo istante compare una luce all'entrata del parcheggio e io riconosco subito i fari della nostra auto.

Rassicuro Francesca e dopo averla salutata comincio ad avviarmi per intercettare l'auto; dentro ci sono mio padre e mia sorella, che continua ad accusarmi di averla abbandonata. Salgo in auto e partiamo; qui comincio a parlare di tutto quello che abbiamo visto e vissuto; continuo a anche a casa dove c'è mia madre che mi abbraccia forte prima di andare a chiamare i miei zii per salutare…

Continuo a parlare, continuano le domande e continuano le risposte; a un tratto squilla il telefono e mia madre dice di essersi scordata di chiamare mia nonna per avvertirla del mio arrivo. Rispondo io, e per la prima volta mia nonna non scambia la mia voce per quella di mio padre al telefono!

Parliamo, mi chiede se mi sono divertito e scherziamo sulla smemoratezza di mia madre, poi mi saluta e le dico che ci rivedremo presto; lei è contenta di sapere che sono tornato, è felice quando le stiamo tutti vicino…

Cominciamo a mangiare, ma nonostante la fame io continuo a raccontare del viaggio, ricordandomi sempre qualcosa di più, e loro continuano a farmi domande. Finita la cena vado a prendere il regalo per mio padre e gli dico di aprire la busta: ci mette un po' a capire di che cosa si tratti, poi come vede il "46" sulla maglietta comincia a ridere e ci rimane di stucco quando gli dico che è per lui. Mi dice di no, che dovrei metterla io, poi arriva Annalara che risolve la questione arraffandosela meravigliata… E lei non segue nemmeno le corse!

Faccio un po' di ordine e vado nella mia stanza…

Sono qui, a scrivere l'ultimo capitolo di questa storia; una storia vera, genuina, spontanea. Una storia che ho vissuto e che ho avuto l'onore di trascrivere. E' stato divertente, caotico e anche un po' snervante… Ma alla fine si è trattato di un'esperienza unica e sono felicissimo di averla potuta vivere così, sia nei suoi aspetti positivi che nelle sue negatività…

E' arrivata l'ora di concludere il viaggio, di andare a dormire… Ora, l'unica cosa che voglio è andare nell'altra stanza e addormentarmi sul divano con la mia famiglia.

So che un giorno rileggerò tutto questo, ricorderò con piacere e gratitudine tutti quei luoghi e quelle persone che mi sono entrati nel cuore e forse anche qualcun altro lo leggerà, prima o poi…

Adesso però, prima che la notte finisca e il sonno sopraggiunga, è arrivato per questa avventura il momento di porvi la parola fine.




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