Fiori sul tavolo

di vaniglia_lovefantasy
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Quando hai bisogno di parlare, ecco che tutti spariscono. Se la tua migliore amica ha un problema col suo ragazzo, tu devi stare sveglia fino alle 3 anche se domattina lavori. Se il tuo migliore amico è triste, tu devi ascoltarlo cercando di capire cos’è che non va.

Ma quando sei tu che ne hai bisogno, che provi talmente tanto dolore da non riuscire a respirare, ecco che “scusa, ma sono stanco”, “scusa, ma ho da fare”, “scusa, ma…” scusa ma, scusa ma. Sempre quel ma, perché a chi importa di te? Mentre ti rigiri quella lama fra le mani ti dici “ma sì, possiamo parlarne domani”. Mentre stringi quel flacone di pastiglie pensi “ma sì, dormiamoci su”. Mentre osservi il vuoto sotto di te sussurri “ma sì, non è nulla”.

Perché noi esseri umani siamo così, egoisti, superficiali, ipocriti. Non riconosciamo i bisogni degli altri, solo i nostri.

Ecco perché ho questa pistola in mano ora, basta un attimo, un solo istante, e dirò addio a questa società.

Ho disposto tutto. La casa in ordine, le finestre chiuse, qualcuno che fra poche ore trovi il mio cadavere, i fiori freschi sul tavolo, il mio vestito preferito per la bara disposto sul letto… Non manca nulla.

Spengo il cellulare, lascio il mio biglietto accanto al vestito e mi avvio verso il bagno sdraiandomi nella vasca da bagno.

Prendo la pistola, faccio un respiro profondo a occhi chiusi.

“Ci siamo, è il momento”

Prendo un altro respiro e mi porto la pistola sul petto. Ho deciso di non spararmi in testa per il funerale, per essere carina e permettere una cerimonia a bara aperta, so che quella schifosa della mia matrigna non sogna altro per sfoggiare un pacchiano cappello e un osceno abito di lustrini.

Tolgo la sicura e, molto lentamente, miro al cuore. Respiro per l’ultima volta, ripensando agli ultimi anni, sempre più convinta della mia decisione.

Sposto il dito sul grilletto, mi trema la mano. Dannato istinto di sopravvivenza.

Premo il grilletto, il colpo parte e mi trafigge il cuore.

Si forma una chiazza sul mio abito bianco, scelto appositamente. Il dolore è immenso, ma so che fra poco sarà tutto finito.

Sento le forze abbandonarmi, e so che, finalmente, sto morendo.

Chiudo gli occhi, rilasso i muscoli e quasi sorrido, per poi abbandonarmi definitivamente sul bordo della vasca.

È finita, finalmente.





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