A ognuno la sua shipping!

di Giandra
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Da quanto tempo non aggiornavo questa raccolta? Da davvero tanto tempo, decisamente troppo. 
Cerco di non dilungarmi in quella che dovrebbe essere una spiegazione, condita di tanto in tanto di scuse varie, per giustificare la mia assenza di quasi... un anno? Sì, direi di sì. Non saprei cosa dire a coloro che stavano seguendo assiduamente la raccolta, se non un mi dispiace. Ma purtroppo — mi do il permesso di dire almeno questo — l'ispirazione va e viene, la scuola è una tiranna che si nutre del mio tempo e divora di nascosto i miei passatempi, e la mia voglia è più una leggenda metropolitana che altro. 
Quindi, bando alle ciance, mi decido finalmente a introdurre questa fan fiction. È una MoonLily (Moon/Lily, come è ovvio) ed è dedicata alla mia migliore amica, sul sito conosciuta come S h i r o g a. Ho shippato queste due veramente tanto la prima volta che ho giocato a Sole e Luna, adesso sto facendo un secondo tentativo e diciamo che Lillie non è esattamente di mio gradimento, ma ricordo di un grosso cambiamento, in positivo, quindi continuo a tifare per loro due indisturbata. La presenza di Gladion (e di Hau) è dovuta al mio grande amore nei suoi confronti (è il mio personaggio preferito del gioco) e nei confronti della CuteBone (Gladion/Hau). 
Detto questo, spero vi piaccia. Buona lettura e a presto!



 




Come due Pokémon innamorati
 
Immaginati la loro relazione come una battaglia Pokémon, in cui alla fine i due passano dall’essere rivali a compagni, gli aveva suggerito Hau, in uno dei suoi vaneggiamenti vari, nel tentativo di facilitargli l'accettazione di tutta quella situazione. Vero era che qualcosa di serio o sensato uscisse dalla bocca di quel ragazzo non più di un paio di volte all’anno, ma ciononostante Gladion ci aveva sul serio provato.
Non che avesse un problema con la natura della loro relazione. Era abbastanza intelligente, abbastanza sveglio da accorgersi degli sguardi carichi di disprezzo che di tanto in tanto segnavano il volto di chi si imbatteva nei baci di Moon e sua sorella, o nella visione di loro due che si tenevano per mano.
Gladion però conosceva il male, il male vero — quello che corrompe un individuo dall’interno, penetrando nelle radici del suo essere —, e l’aveva visto in atto, quel male, su se stesso, sulla sua sorellina, sulla sua famiglia; aveva visto la pazzia, si era fatto un'idea di cosa potesse o meno definirsi contro natura; ed era gradualmente arrivato alla conclusione che non fosse possibile che l’amore rientrasse in quelle cose, che il sentimento che vedeva negli occhi di quelle due ragazze non avrebbe potuto fare del male a nessuno se non a loro stesse — perché era anche arrivato a credere, dopo tutte le batoste subite, che l’amore era una debolezza: quante più erano le persone a cui si teneva, tante più erano le possibilità di restare feriti.
Per Gladion era semplicemente tutto ancora troppo strano, ecco. Come se le due donne più importanti della sua vita lo stessero tagliando fuori, a poco a poco, creando un mondo che era solamente loro.
In quel modo, comunque — cerando di vedere il lato positivo, come gli diceva sempre Hau —, Gladion aveva l'opportunità di osservare la situazione dall’esterno, come se stesse guardando un film. Coglieva quindi la scioltezza che Lillie stava acquistando a furia di passare il tempo con quella testa calda di Moon, così come notava la delicatezza farsi strada nelle azioni dell'altra, un riflesso di quell’incondizionato garbo e di quella dolcezza che sua sorella manifestava verso chiunque e in qualsiasi momento. Quando passeggiavano tutti e tre per le strade di Kanto, e Gladion le squadrava da dietro che intrecciavano le loro dita, si accorgeva che camminavano in sincronia, come guidate dalla stessa forza, forse proprio quella dell’amore.
E soprattutto, Gladion notava la malizia negli occhi di Moon e le reazioni che scatenava nella piccola e innocente Lillie, la quale non poteva fare a meno di arrossire a ogni doppio senso e a imbarazzarsi per ciascuna carezza leggermente più audace sulla schiena.
In quei momenti Gladion fingeva di essere un Allenatore con i suoi due Pokémon preferiti e traeva occasione per studiarle come fossero oggetto di un’importante ricerca di scuola.
Quando poi vedeva l’una che lentamente e mellifluamente si chinava sul viso dell’altra — le cui gote assumevano il colorito di un peperone —, con l'intenzione di rubarle un bacio, prendeva atto che il Pokémon Moon stesse usando una mossa superefficace.






 




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