Tobia e l'arcangelo Raphael

di Ciuffettina
(/viewuser.php?uid=647798)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Il prossimo punto sulla lista era recuperare i soldi quindi per Raphael era ovvio che lui e Tobia si rimettessero subito in cammino portando con loro anche Sara ma Raguel fu di tutt’altro avviso. Ordinò a Edna di fare pane in abbondanza; andò a prendere dalla mandria due vitelli e quattro montoni; li fece macellare e ordinò di preparare un banchetto. Un altro! Poi chiamò Tobia e gli disse: «Per quattordici giorni non te ne andrai ma ti fermerai da me a mangiare e a bere e così allieterai l’anima già tanto afflitta di mia figlia. Quando mia moglie ed io saremo morti, tutto quello che possediamo sarà vostro.»
Come affrettare la propria dipartita” pensò Raphael, scocciato dall’idea di passare sulla Terra altre due settimane.
Tobia si voltò verso l’arcangelo e gli disse: «Azaria, prendi con te quattro servi e due cammelli e mettiti in viaggio per Rage. Va’ da Gabael, consegnagli il documento, riporta il denaro e conducilo con te alla festa nuziale.»
Nient’altro, padrone?” pensò sarcastico. «Se andassi da solo, farei prima.»
«No, no, fa’ come ti ho detto, ci sono troppi briganti sulle strade e potresti venire assalito.»
Dovrebbero soltanto provarci” pensò trattenendosi dall’aprire le ali.

Partì dunque Raphael per Rage di Media con i servi e i cammelli.
Quando arrivarono da Gabael, Raphael gli presentò il documento.
«Tu non sei Tobi» disse Gabael, squadrandolo sospettoso, «e di certo non sei suo figlio!»
«No, infatti mi chiamo… emh Azaria… e sono qui per incarico di Tobia, figlio di Tobi, che ha preso moglie e t’invita alle nozze.»
Gabael andò subito a prendere i sacchetti, ancora con i loro sigilli e li contò in sua presenza; poi li caricarono sui cammelli.

Partirono insieme di buon mattino per andare alle nozze.
Giunti da Raguel, trovarono Tobia seduto a tavola.
Saltò in piedi per salutarlo e Gabael pianse: «Benedetto Dio, poiché ho visto mio cugino Tobi, vedendo te che tanto gli somigli!»
Ma questi umani non sanno fare altro che piangere e mangiare?” pensò l’arcangelo defilandosi alla svelta.


Passati i 14 giorni delle feste nuziali, Tobia andò da Raguel che era ancora a banchettare e gli disse: «Lasciami partire. Sono certo che mio padre e mia madre non hanno più speranza di rivedermi. Ti prego dunque, di volermi congedare.»
Ma Raguel rispose: «Resta con me. Manderò messaggeri a tuo padre Tobi…»
Si sentì un ululato: «NOOO!!!»
Si voltarono stupiti a guardare Raphael.
«Sai come abbiamo lasciato tuo padre e tua madre sarà angosciata» disse l’arcangelo fissando severamente il ragazzo.
Anna, la madre di Tobia, era stata, a dir poco, esasperante: l’aveva afferrato per la tunica e gli aveva sbrodolato addosso: «Mio signore, ti prego, abbi cura di mio figlio. Non trascurarlo, se ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; non farlo camminare troppo a lungo; non lasciarlo bruciare sotto il sole; che non vada da solo per la strada; non negargli ciò che desidera, accontentalo ti prego, ti pagheremo bene…»
Ma tutte le madri sono così allarmiste?” si era domandato in quell’occasione, dando uno strattone alla tunica per liberarsi e provocando uno strappo.
Una cosa davvero irritante che aveva rallentato di molto la partenza e ora ci si metteva anche il suocero di Tobia a trattenerlo?
Il ragazzo disse: «Azaria ha ragione, devo proprio tornare a casa.»
Allora Raguel, alzatosi da tavola, chiamò Sara e le disse di prepararsi a partire poi si rivolse al genero: «Sta’ sano, Tobia, e fa’ buon viaggio! Il Signore del cielo assista te e Sara e possa io vedere i vostri figli prima di morire.» Poi abbracciò la figlia, che aveva deciso di portarsi dietro un po’ di servi, e disse: «Onora i tuoi suoceri, poiché da questo momento sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va’ in pace, figlia mia, e possa sentire buone notizie a tuo riguardo, finché sarò in vita».
Edna disse a Tobia: «Carissimo, il Signore ti riconduca a casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara prima di morire, per gioire davanti al Signore. Ti affido mia figlia in custodia. Non farla mai soffrire. Possiamo tutti insieme avere buona fortuna per tutti i giorni della nostra vita.» Li baciò entrambi.
Tobia rispose: «Possa io avere la fortuna di onorarvi tutti i giorni della vostra vita.»
Ma vogliamo partire o no?
Finalmente riuscirono a mettersi per strada cavalcando dei cammelli.

Quando furono nei pressi di Charran, non lontano da Ninive, Raphael disse: «Sai in quale condizione abbiamo lasciato tuo padre. Corriamo avanti, prima di tua moglie, e prepariamo la casa, mentre gli altri vengono.»
Allora spronarono i cammelli per arrivare prima.
Arrivati davanti alla casa, Raphael gli disse: «Prendi il fiele e spalmalo sugli occhi di tuo padre. So che si apriranno. Il farmaco asporterà come scaglie le macchie bianche dagli occhi.»
Appena sentì il cane abbaiare, Anna corse fuori dalla casa e si gettò al collo di Tobia dicendogli: «Ti rivedo, o figlio. Ora posso morire!» e cominciò a singhiozzare.
Ma che diamine! Sempre a perdere acqua ‘sti umani!
Tobi si alzò e, incespicando, uscì dalla porta del cortile.
Tobia gli andò incontro, tenendo in mano il fiele e gli spiegò che cosa aveva intenzione di fare.
«Fai pure» rispose il padre. «Tanto peggio di così non può andare.»
Mentre Tobia spalmava il fiele sugli occhi di Tobi, Raphael, con la scusa di tenergli ferma la testa e sollevargli le palpebre, lo guarì grazie al suo tocco.
In quel mentre, arrivò anche Sara con il suo codazzo di servi e Tobia raccontò al padre come l’aveva sposata e gli fece anche vedere i soldi recuperati.
A quel punto l’arcangelo pensò che la sua missione fosse finita: aveva recuperato i soldi, eliminato il demone (beh a dire il vero, era scappato ma che importava? L’importante era che non desse più fastidio a Sara), fatto sposare Tobia e guarito Tobi. L’ultima cosa che mancava era trasmettere loro un messaggio da parte di Dio e sarebbe potuto tornare in Paradiso, invece non riusciva mai a riunirli tutti e quattro in un’unica stanza perché lo ascoltassero.
«Sì, Azaria, so già che vuoi parlare del tuo compenso ma ora non abbiamo tempo. Dobbiamo organizzare le feste nuziali.» Questa era grossomodo la frase (con qualche variante) che gli rivolgevano quando tentava d’intavolare il discorso.
Festeggiare il matrimonio? Ancora?
Sì ancora! Altri sette giorni durante i quali invitarono non solo tutto il parentado ma anche gli abitanti di Ninive per mostrare loro il miracolo accaduto a Tobi.
Altri sette giorni! Non ne posso più! Voglio tornare in Paradiso! Ne ho abbastanza di far sparire tutto questo cibo!” pensò Raphael esasperato, seduto a tavola non lontano da Tobia.
Vedendolo di malumore, il ragazzo ordinò ai servi di fare in modo che la sua coppa e il suo piatto fossero sempre pieni ma il malumore di Azaria rimase…


Finalmente, come il Padre volle, la settimana passò.
Tobia fece chiamare l’angelo e gli disse: «Ti sono molto grato per il tuo aiuto: mi hai condotto sano e salvo a casa, hai salvato mia moglie, sei andato a prendere il denaro al posto mio e infine hai guarito mio padre! Prendi come tuo salario la metà dei soldi che hai portato e va’ in pace. Mi dai il tuo indirizzo? Se Sara mi darà un figlio, vorrei invitarti per festeggiare la sua nascita, se sarà un maschio, lo chiameremo Tobias, poi pensavo…»
«Voglio parlare a tutti e voi quattro» lo interruppe Raphael.
Stupito, Tobia andò a chiamare i genitori e la moglie.
Quando furono tutti riuniti, Raphael disse loro: «Benedite Dio e proclamate davanti a tutti il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il Suo nome. Fate conoscere a tutti le opere di Dio, com’è giusto che sia, e non trascurate di ringraziarLo. È bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male. Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l’elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l’elemosina che mettere da parte l’oro. L’elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l’elemosina godranno lunga vita. Coloro che peccano, sono nemici della propria vita. Vi voglio manifestare tutta la verità: sappiate dunque che sono stato inviato per guarire Tobi e Sara.»
Mentre “Azaria” parlava, gli umani si guardavano perplessi: ma che cosa stava dicendo? Voleva forse più soldi?
«Io sono l’arcangelo Raphael» esclamò orgogliosamente, spalancando le ali smeraldo con le punte turchesi, «uno dei sette angeli che sono sempre pronti a entrare alla presenza della maestà del Signore.»
Al che gli umani si prostrarono a terra, terrorizzati.
Dopo un paio di minuti, l’arcangelo disse: «Non temete, la pace sia con voi. Non stavo con voi per mia iniziativa, ma per volontà di Dio: Lui dovete benedire sempre, a Lui cantare inni. Vi sembrava di vedermi mangiare ma era solo apparenza perché gli angeli non mangiano. Ora benedite il Signore e rendeteGli grazie. Ritorno da Chi mi ha mandato.» Si voltò e decollò.

Tornato (finalmente!) in Paradiso, andò a fare rapporto.
Dopo averlo strapazzato per bene, anche Metatron concordò sul fatto che, in fondo, Asmodeus non era poi così importante perché ci si preoccupasse troppo per la sua fuga.
L’unico che non fu d’accordo con quel clima di ottimismo fu Gabriel. «Forse non devo dirti io come gestire le tue missioni» disse a Raphael, quando riuscì a parlargli dopo le lodi mattutine, «ma perché hai mandato via Geniel in malo modo? Ti avrebbe aiutato a eliminare Asmodeus. Mai sentito parlare di gioco di squadra? Quel demone è ancora vivo, spero soltanto…»
«Hai ragione» lo interruppe Raphael, irritato al massimo per l’osservazione, «non sono affari tuoi! Asmodeus è soltanto un infimo demone, che danni vuoi che faccia? Se rialzerà la testa, lo schiaccerò!»

Nel frattempo, giù all’Inferno, Lucifer promuoveva Asmodeus Cavaliere Infernale…




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3782226