Love, Mia

di stanleyxoxo
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Capitolo 2 - "Grassi e dolciumi"

Per una ragazzina che ha passato gran parte della sua vita in una depressione senza fine nella quale l'unica consolazione è il cibo è un po' impossibile non essere visitata dallo spirito della bulimia. 

Una vita passata a tornare a casa da scuola, dopo giornate frustranti e piene di umiliazioni, momenti in cui bastava aprire la bocca e ficcarci dentro un'innumerevole quantità di cibo per stare meglio. 
Fame nervosa? Probabile. 
Si dice che chi beve lo fa per dimenticare, ma anche con il cibo funziona così. 
Prima si inizia dal pranzo, solitamente un piatto di pasta dai condimenti più golosi, e poi, perchè no? Dai, solo un panino al formaggio. Però ho ancora fame... Allora si aprono le grandi porte della dispensa e si cade in una trance dove qualsiasi cosa commestibile viene cacciata quasi a forza giù per il proprio esofago, fino a riempire lo stomaco e sentirlo dilatarsi al suo massimo. Si riempie così tanto che si piange dal dolore, ma è un nulla a smettere di soffrire. Basta ficcarsi due dita in gola, premere bene ripetutamente ed ecco che l'abbuffata viene espulsa a forza dal proprio corpo. Con la testa sulla tazza, cercando ancora di capire cosa sia successo e con le guance rigate di lacrime, si tira un sospiro di sollievo, mentre i grassi scendono verso le fognature. 
È qualcosa che nessuno sa, qualcosa che rimane segreto. Un segreto tra te e le fogne.
Se non sei troppo magra nessuno riesce a immaginare che tu abbia un disturbo alimentare.




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