Fotografia

di nicailuig
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Sei muta, cara fotografia.
Più ti guardo e più il ricordo si distorce, si offusca e diventa un altro.
Dov'è il sudore della fronte, o il fiato corto? Perchè le gambe non le sento pesanti? Eppure la salita era lunga, faticosa, claustrofobica.
Quanti erano, cinquecento scalini? Dovresti ricordarmelo tu, cara fotografia, insieme al sollievo che ho provato al sentire il venticello sul mio viso, tra i capelli, come un abbraccio fresco.
Nella mia mente il sole splende ancora, anche tu me lo mostri, ma il calore sulla pelle dov'è?
Restituiscimi la paura del vuoto – se ci riesci –, la sensazione di essere piccoli piccoli e padroni del mondo allo stesso tempo, capaci di spiccare il volo.
Sei bella cara fotografia, ti guardo, ma sei muta. Sei una vista incantevole che sfuma all'orizzonte, sei il sorriso ampio e soddisfatto su un viso felice, ma poi?

 

 

 

 


Altro breve testo ripescato dagli archivi. Questo l'avevo scritto per una consegna che ci hanno dato alle superiori e ci sono sempre rimasta affezionata. Forse perché la fotografia è un'altra grande parte di me.

Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va.

Giulia





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