Of Men and Beasts
(Di Uomini e Bestie)
Capitolo 1
Hunt
Il rumore del motore gravitazionale era praticamente
impercettibile ora che la modalità furtiva era stata inserita. Grazie ad essa
più di una tonnellata di lega metallica a prova di esplosivo era trasformata in
una invisibile piuma sospesa a mezz’aria, nascosta nelle ombre dei giganteschi
palazzi e fluttuante sopra la testa degli ignari civili. La piuma di un falco
con artigli da venti millimetri e autorizzato ad aprire il fuoco senza
preavviso, nella fattispecie. Come un occhio maledetto il proiettore agli
infrarossi gettava uno sguardo insanguinato sui vicoli sottostanti, la sua luce
indagatrice visibile solo al visore della pattuglia e all’agente dall’altro
capo del terminale.
“Cosa diavolo ci hanno spedito a recuperare questa
volta, Hallington?” Chiese l’operatore di
sorveglianza mentre sul display olografico del suo elmetto osservava il fascio
di luce infrarossa illuminare le pareti di un edificio fatiscente per
controllarne gli interni tramite le finestre.
“Due umani, un maschio e una femmina, statura e
corporatura nella media…” Cominciò il pilota mentre faceva lentamente scendere
d’altitudine l’aereomacchina con il movimento fluido
del predatore in caccia.
“Dai, non fare lo stronzo! Credi che mi sarei messo a
controllare con questa trappola senza aver prima letto il briefing? So già
tutte le cazzate del caso, ma, ehi dico, la cosa mi puzza… Hanno spedito fuori
l’intera sezione con l’ordine di aprire il fuoco a vista, armati fino ai denti
e con la corazzatura massima per un’operazione furtiva… e poi consigliano di
“non usare le normali luci di perlustrazione perché potrebbero allertare il
bersaglio”… come se qualcuno che si meriti raffiche da venti millimetri da una aviosquadra al completo non tenga sotto controllo anche lo
spettro infrarosso e ultravioletto… che stanno facendo quelli dei piani alti?
Stanno cercando di farci ammazzare?” Era evidente che quella idea doveva essere
passata più di una volta anche per la testa dell’agente Hallington,
perché, anche se non rispose, una smorfia decisamente inquieta gli comparve sul
volto.
“State in campana ragazzi” Fece invece eco una voce
dal sistema di comunicazione dell’auto di pattuglia “Monterson
ha ragione, tutta l’operazione puzza di bruciato. Quei bastardi delle
corporazioni hanno truppe e mezzi più tosti anche della nostra SWAT, ma invece
di chiamare i loro “CyberDuri” a levargli le castagne
dal fuoco, hanno fatto una formale denuncia e richiesta di assistenza a noi
della polizia… Che cavolo, l’ultima volta che sono stato sul luogo di un
attentato industriale ci mancava poco che non arrestavano loro me perché
ficcavo troppo il naso… Non mi torna per niente il fatto che questa volta siano
venuti da noi a piangere per avere aiuto… Perché diavolo dovrebbero farlo se
non per usarci come esche?”
“Topi” Disse lapidariamente un’altra voce dal
comunicatore.
“Che cavolo stai dicendo?” Replicò lo scettico
interlocutore corrugando le sopracciglia per sottolineare la sua perplessità,
espressione che andò del tutto sprecata, visto che, nonostante la
videocomunicazione fosse accesa, il suo volto era coperto dall’elmetto per il
volo tattico
“Topi…” Fu ripetuto dall’altra parte “…É quello che ci
hanno mandato a cercare…” Spiegò l’altro agente tirando verso di sé la cloche
per portare la sua aeromobile corazzata dentro ad una strada secondaria, per
poi fermarsi in appostamento “Le Corporazioni chiamano Topi quei… “Disturbi”
abbastanza piccoli per riuscire ad infilarsi tra le maglie della loro
sicurezza, ma troppo grandi per potersene fregare…”
“Devi essere un “Topo” fottutamente grande e
resistente per riuscire a entrare nei sistemi di sicurezza di una corporazione”
Si inserì una quinta voce dal comunicatore
“Hai ragione al cento per cento, Miller, ma i Topi non
Entrano… Escono. Non esistono pesci piccoli che possano fare fessi i
Corporativi e poi tornare per raccontarlo, ma a volte sono i Corporativi che si
portano a casa dei pesci piccoli e in quel caso, a volte, qualcuno con la fortuna
dalla sua parte riesce a coglierli impreparati…”
“Degli evasi! Ecco a che cazzo stiamo dietro” Appuntò Monterson mentre spostava la torcia agli infrarossi su
alcuni derelitti sdraiati nel vicolo che stavano perlustrando
“Yup, l’hai detto. I Topi
sono quegli insignificanti leccapiedi sottopagati, addetti ai controlli minori,
o anche materiale da laboratorio che alla fine se la svigna col favore della
notte… I padroni di casa lascerebbero anche andare simili pesti, in fondo
meglio un Topo fuori che dentro casa, no? Ma il problema è che i veri Topi si
portano via sempre un po’ del prezioso formaggio del padrone di casa… e allora
proprio non è il caso di lasciarseli sfuggire, vero?”
“Ah ah… Ora le cose
cominciano a tornare… se questo fosse vero tutta questa storia comincerebbe ad
avere un senso… non chiamano i loro gorilla perché non avrebbe senso usare un
lanciamissili contro una mosca e così…”
“Ci hai preso di nuovo. Gli uomini delle corporazioni
hanno sicuramente i numeri per fare saltare mezza città, ma non sono infiniti…
e quando hai per le mani un piccolo roditore che sa nascondersi, più che la
forza ti serve il numero… ed ecco dove la polizia gli torna utile…”
“Capo!” Chiamò l’agente rivolto al coordinatore che
tutto sentiva tramite la centrale comunicativa “É così che gira la storia?
Siamo a caccia di Topi, stanotte?” Ci fu qualche secondo di silenzio dalla
centrale, poi la profonda voce del tenente ruppe l’attesa di tutte le truppe
“Sì… Più o meno la storia deve essere così… Anche se ufficialmente
si tratta di un pericoloso criminale colpevole di sabotaggio e spionaggio
industriale… O almeno così dice la D’Monics
Corporation…”
“Tenente, ma quelli non hanno i mezzi per trovare
anche una spina di pesce sotto al Sigillo? Voglio dire, so che hanno anche dei
Sacerdoti Merigliani sul loro libro paga, per non
parlare di Signori dell’Arte Arcana dei miei stivali… o no?”
“Hanno anche dei precognitori
psichici se è per questo, Mitchell… ma è ovvio che se sei riuscito in primo
luogo a svignartela dalle loro grinfie, puoi stare certo che devi avere qualche
buona stella che ti veglia… o qualche contromisura che ti sei portato via da lì
dentro… Magari è proprio questo il pezzetto di formaggio che quelli della D’Monics stanno tentando di riportarsi a casa… Comunque non
voglio niente che possa far scatenare i Cani da Guerra della D’Monics nella nostra città, quindi è meglio trovare i Topi
adesso che le acque sono ancora calme, prima di ritrovarci in mezzo al mare in
burrasca…”
“Agli ordini, capo!” Fu la pronta risposta che giunse
all’ufficiale dai suoi uomini. Manovrando tra i palazzi dalle più diverse
architetture, gli agenti fecero scivolare la loro aereomobile
silenziosamente tra le strade buie, scrutando le degradate condizioni di quella
periferia. Oggetti rotti giacevano sparsi qua e là senza un preciso ordine,
segno di qualche recente guerra tra bande; il poliziotto addetto alla scansione
fece una smorfia di malcontento e riaprì il canale audio.
“… Sarà meglio fare come dice il capo, ragazzi, qui il posto
fa veramente schifo… ed ho anche una brutta sensazione…” Dall’altra parte, per
qualche istante, non venne nessuna risposta e l’agente ebbe il folgorante
pensiero che la “brutta sensazione” si fosse realizzata ben prima di quanto
pensasse, poi, però, la voce di un suo compagno giunse e, per quanto sarcastica
fosse, l’udirla lo tranquillizzò un poco.
“Tu dici?” Chiese un altro agente tranquillamente mentre
sorseggiava una bevanda calda appoggiato al suo veicolo parcheggiato sulla cima
di un palazzo. Capitatagli in sorte quella postazione di vedetta, lui certo
aveva poco affanno e poco contatto con il lerciume delle strade sottostanti “A
me pare una notte stupenda…” Millantò dall’alto della sua posizione mentre si
godeva il certo non indifferente spettacolo della città vestita con il suo
meraviglioso abito di luci, ma, soprattutto, osservava il gigantesco schermo
olografico turistico che levitava a qualche decina di metri da lui.
--------------------------------------------------------------------------
Ancora più luminoso e vistoso delle luci cittadine in
lontananza, lo schermo guardava verso le strade principali dove sperava di
trovare il favore degli occhi di qualche turista a cui raccontare il suo
copione. E quale migliore icona per attirare l’attenzione, se non una
bellissima donna dalle perfette proporzioni e coperta solo quel tanto che basta
a lasciare un poco di lavoro all’immaginazione? Certo non ne trovava di
migliori l’agente che, portando nuovamente alle labbra la sua bevanda, sospirò
un poco nel fissare lo stupendo volto virtuale… L’idea che quello fosse solo un
costrutto virtuale, anche se perfettamente fotorealistico,
gli era di poco conforto in quella ennesima notte fredda e solitaria, ma
scacciò questi tristi pensieri ben più contento di farsi imbambolare dallo
stupendo sorriso e dalla calda voce dell’ammiccante fanciulla… “Cavoli! Questa
“Propaganda” funziona davvero bene!”
“Benvenuti a EcatombCheriArk!
Vi Auguriamo di trascorrere un piacevole soggiorno nella nostra meravigliosa e
accogliente città!”
Fu la prima frase che la ragazza virtuale pronunciò dalla
sua abitazione fluttuante mentre davanti a lei compariva il decoratissimo logo
che era stato scelto per rappresentare la città.
“Io sono Jenny, la vostra Assistente Turistica Personale…
Volete che vi indichi l’Itinerario Speciale del giorno?” Con lo stesso sorriso
che ammiccava dall’enorme schermo gravitante sopra i palazzi, il volto della
ragazza virtuale pose la sua domanda dal ben più contenuto monitor di un
piccolo mezzo da turismo parcheggiato a livello del terreno. Un giovane ragazzo,
visibilmente affannato e a cui si stringeva una coetanea dal volto altrettanto
turbato, rispose a mezza voce, come per non farsi sentire
“No! Lasciami i controlli e partiamo subito! Fai in fretta!”
Ordinò agitato, come se tale emotività potesse sortire un qualche effetto sull’
“Assistente Turistica”
“Certamente! Controlli manuali attivati. Vi auguro un
piacevole tragitto!” Esultò la AI come si conviene a chi ha l’entusiasmo
programmato nel suo codice sorgente. Il piccolo mezzo prese a levitare a qualche
metro dal suolo e accelerò progressivamente, mentre il ragazzo tirava il
manubrio verso di sé, impartendo allo scooter gravitazionale il comando di
guadagnare ancora altitudine “Avete sicuramente scelto bene la vostra vacanza
se siete venuti ad EcatombCheriArk!” Continuò Jenny,
oramai impostata su una routine pubblicitaria non interrompibile “La nostra
città è stata insignita dello Statuto Speciale di Autodeterminazione, una
speciale forma di legislazione che permette alla nostra beneamata
Amministrazione di poter prendere decisioni in totale autonomia dal governo
centrale, gestendo tutti gli aspetti interni ed esterni secondo le proprie
uniche direttive e volontà. Questo rende la città di EcatombCheriArk
l’ultima delle Città Stato! E probabilmente la più florida e accogliente che
sia mai esistita!” Il ragazzo strinse i denti, sopportando la propaganda
Amministrativa, proprio mentre volava di fronte ad un vecchio fabbricato ancora
in mattoni dalle vetrate sfondate dove dei senzatetto tentavano di scaldarsi con
un fuoco acceso chissà come. “Ovviamente questa è una scelta fatta in comune
accordo con il Governo Centrale e pienamente approvata anche dalla comunità
internazionale. Infatti lo SSA (Statuto Speciale di Autodeterminazione) è stato
conferito con il preciso compito di vegliare sul Sigillo…” La figura della
ragazza in quel momento scomparve per lasciar spazio ad una inquietante
raffigurazione olografica di una mappa (presumibilmente della città) che
mostrava come sinistramente le strade principali fossero organizzate per
disegnare, inscritta nel cerchio formato dalle mura esterne della città, una
stella a sei punte estremamente precisa che a sua volta aveva inscritto un
pentacolo di cui una delle punte mirava decisamente a sud “… L’esistenza del
Sigillo fu sancita ufficialmente dalla Commissione Bibel-Wortzstain
già all’inizio del corrente millennio. Misurando le emissioni Arcano-Spirituali
emanatesi dal territorio cittadino, la commissione pose fine alle difficili ere
in cui i sostenitori di quella che fu poi in seguito chiamata la “Accurata
Veglia” erano considerati come dei visionari e dei superstiziosi. Grazie ai
suoi risultati, il Sigillo, che già per troppo tempo era rimasto ai margini
dell’attenzione amministrativa, fu finalmente sottoposto alle dovute
regolamentazioni e osservazioni giuridiche che da sempre il buon senso aveva
imposto agli abitanti della nostra amata città. Naturalmente fin da quel
lontano giorno, gli scienziati, gli stregoni e i sacerdoti non hanno mai smesso
di studiare le energie che avvolgono la misteriosa configurazione del Sigillo,
ma, nonostante i giganteschi passi avanti che sia la scienza che la Magia hanno
fatto, ancora non è stato possibile rivelare alcunché riguardo alla vera natura
di questa meraviglia. Sono ovviamente false le conclusioni maligne, a cui
alcuni invidiosi affermano di essere giunti, secondo le quali tale
conformazione magica fu posta in essere da qualche antica civiltà scomparsa nel
tempo per rinchiudere una qualsivoglia forza apocalittica…”
“Sì, Certo…” Fu l’unico commento che Jenny riuscì a
strappare al suo pilota mentre riduceva la velocità del mezzo, forse per
ridurre il brusio del motore gravitazionale
“…Sono felice che la pensiate anche voi così” Rispose la AI
ricomparendo nel monitor “In fondo, non c’è alcun tipo di evidenza storica che
indichi nulla di tutto ciò. In effetti, proprio questa assenza totale di
testimonianze ha impedito di poter datare la formulazione del Sigillo: non ci
sono rimaste testimonianze che non parlino del Sigillo come di un dato di fatto
scontato, sia negli archivi della nostra beneamata città, sia in tutti gli
altri archivi mondiali. Con così pochi dati a sua disposizione,
l’Amministrazione non ha potuto fare altro che rendere finalmente legge
esecutiva quello che per innumerevoli decenni era stata una semplice pratica di
buon augurio: sancì infatti un piano regolatore dell’edilizia che impedisse la
costruzione di edifici oltre il limite estremo del Cerchio Esterno del Sigillo
e di edifici che intralciassero in un qualsivoglia modo le Strade Principali
che tracciano l’Esacolo ed il Pentacolo. Uno dei
pochi studi conclusivi che è stato portato a termine dalle varie commissioni
scientifiche ha infatti accertato che il Sigillo sembra in qualche modo essere
alimentato e assolvere alla sua funzione, qualunque essa sia, grazie alle
energie vitali della città stessa… Tutte le comunità Politiche, Magiche e
Scientifiche hanno convenuto che, se è stato posto qui, il Sigillo deve
esercitare una funzione importante, non è quindi possibile lasciare la zona
disabitata e senza la nostra città! Ma, anche senza il Sigillo, chi vorrebbe
mai andarsene da una città tanto Meravigliosa?!” A questa frase il ragazzo fece
il possibile per non schiantare inutilmente il pugno sul proiettore olografico,
trattenendosi a stento e cercando di ignorare l’orribile brusio di Jenny per
poter pensare più chiaramente alla strada da seguire. “Una piacevole
conseguenza di questa ordinanza è stata che, poiché nel tempo la popolazione è
andata via via crescendo, sicuro indice di qualità della vita, ma essendo
rimasta immutata la sua estensione territoriale, oggi EcatombCheriArk
è anche la città con la maggior densità di popolazione al mondo. Questo è il
segreto della piacevole sensazione di vitalità e sano affollamento che rende le
nostre strade un gradevole spettacolo di continua operosità e affaccendamento,
come se ci fosse sempre una perenne festa! A proposito… - interloquì Jenny per
distrarre dall’agghiacciante salto mortale propagandistico che le avevano
programmato – Lo sapevate che solo grazie al vostro status di turisti potete
godervi questo comodo viaggio in avioscooter?
L’Amministrazione, eternamente preoccupata per i suoi cittadini, ha infatti
sancito un totale divieto di circolazione per i mezzi privati. A seguito
proprio dell’affollamento stradale, è stato ben presto impossibile spostarsi
con mezzi via terra e, dopo una serie di sfortunati incidenti,
l’Amministrazione decise di vietare anche il trasporto privato aereo per
evitare che eventuali “inconvenienti” avessero terribili conseguenze sui
passanti sottostanti. Quindi ora solo i mezzi pubblici, il cui fiore
all’occhiello sono le nostre linee di treni metropolitani, e alcuni mezzi
privati in possesso della dovuta certificazione sono autorizzati a circolare: il
resto dei trasbordi è effettuato a piedi! Tenetelo presente se desiderate
trasferire qui la vostra residenza!” Al limite della sopportazione il ragazzo
scese a compromessi con la sua rabbia e tentò una soluzione diplomatica
“Jenny, non potresti smettere con questa dimostrazione?
Voglio dire ADESSO?” chiese a denti stretti escludendo dalla frase una serie di
improperi e minacce che era sicuro la AI non avrebbe “computato”.
“Oh, no Signore! Lasci che le elenchi le meraviglie che
l’Amministrazione ha compiuto nel gestire la città almeno!”
“Dovevo immaginarlo…”
“Benchè alcuni mistificanti studi
redatti da sconosciute società di indagine abbiano additato la nostra stupenda
città tra quelle con il tasso più alto di criminalità, l’Amministrazione
smentisce fermamente questo dato e vuole rassicurarvi del fatto che le forze di
polizia sono sempre all’erta e in grado di rispondere a qualunque emergenza,
anche la più piccola, entro pochi minuti. Non dobbiamo poi dimenticare
l’importante aiuto che le Corporazioni hanno portato alla sicurezza cittadina
nella forma di finanziamenti agli organi di polizia e di società di vigilanza
privata che rendono sicure al cento per cento tutte le aree indispensabili… C’è
tutto ciò che desiderate a EcatombCheriArk! E senza
alcun rischio! L’Amministrazione vi consiglia comunque di mantenere i vostri
itinerari all’interno della Zona Corporativa, il Cerchio Interno, e non
correrete alcun tipo di rischio! L’Amministrazione invece, vi Sconsiglia
Vivamente di includere nei vostri tragitti le Zone di Combattimento, cioè gli
spazi che intercorrono tra le Strade Principali dell’Esacolo
e le Mura del Cerchio Interno: in quelle zone sono stati ravvisati gravi
problemi di ordine pubblico. Tuttavia, se amate il pericolo e desiderate vivere
una esperienza emozionante, la Polizia di EcatombCheriArk
mette a disposizione un limitato numero di posti ogni giorno sulle loro auto di
pattuglia nella zona per permettervi di provare il brivido di una pericolosa
lotta contro il crimine! Proprio come i nostri Eroici Tutori Dell’Ordine!”
“Corrotti Tutori dell’Ordine, vorrai dire…” Non riuscì a
esimersi il ragazzo
“Attenzione! L’Amministrazione non fornisce alcun tipo di
garanzia sulla sicurezza del viaggio o l’incolumità dei partecipanti a questa
iniziativa! Aderendo al programma sollevate l’Amministrazione e la Polizia da
ogni responsabilità per danni o morte a voi, ai vostri oggetti personali e alle
persone che vi accompagnano. Qualunque assicurazione contro infortuni o sulla
vita possiate aver precedentemente stipulato è da considerarsi sospesa per
l’intera durata dell’Escursione” Concluse con un bellissimo sorriso Jenny, come
se stesse parlando di una qualche innocua clausola formale. “Ho terminato la
presentazione guidata della città. Desiderate informazioni più accurate
riguardo qualche argomento specifico?”
“No!” Si affrettò subito il ragazzo per paura che anche il
più breve silenzio fosse scambiato per un assenso “No, basta così!”
“Come desiderate! È mio dovere avvertirvi comunque che è già
orario notturno, che vi trovate ancora fuori dalla Cerchia Interna, che non
state seguendo un itinerario prestabilito e che la vostra rotta non sembra
dirigere verso la Cerchia Interna… L’Amministrazione vuole farvi sapere che non
si assumerà alcuna responsabilità nel caso continuiate in questa condotta…”
Annunciò ancora con impeccabile entusiasmo glissando sull’ultima parte con
magistrale programmazione
“Grazie!” Tagliò corto il ragazzo rallentando il mezzo e tentando,
ora che poteva sentirsi pensare, di orientarsi e di captare rumori in
lontananza.
|