Stelle e grattacieli

di Clan della rosa
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-Dannazione Casey! Dominik è sparita dobbiamo andare a cercarla!-
-Per una volta, una sola volta, Lidia, fidati di me-
I due fratelli scesero rapidi dal tetto
-Non lo so Casey, ho una certa difficoltà a fidarmi… di te-
-Ne sono consapevole ma se veramente vuoi ritrovare la tua amica devi fare come dico io, ora andiamo devo portarti dai ragazzi-
-Ragazzi?-
Casey non rispose, si limitò a camminare dritto. Una volta arrivati al termine della via, il fratello prese il telefono e digitò un numero
-Chi stai chiamando ora?-
-Shht, non parlare-
-Casey! Finalmente! Dov’eri finito?-
-Raph, qui con me c’è Lidia-
-Bene… sbarazzati di lei e andiamo a cercare la bionda-
-Non posso, Dominik è anche una sua amica, stiamo venendo da voi-

Casey chiuse la chiamata poi si voltò verso la sorella e le fece cenno di seguirlo. Camminarono all’incirca un quarto d’ora, poi, si fermarono davanti ad una specie di camper
-Vieni loro sono li, ti avverto però sono dei tipi un po’… particolari-
-Più particolari di te? Ne dubito-
Casey bussò 3 volte poi le porte del piccolo camper si aprirono rivelando 4 individui verdi
Uno di questi saltò giù e si avvicinò alla ragazza che notò una fascia viola a coprirgli gli occhi
-Piacere sono Donatello-
-COSA DIAVOLO SIETE?- urlò poi osservò il fratello e gli rivolse uno guardo carico d’odio
-Casey se questo è uno scherzo non è divertente!-
-Nessuno scherzo te l’assicuro noi siamo…-
-Non parlarmi razza di enorme… coso verde-
-Tartaruga-
-Cosa?- Lidia si voltò verso il secondo essere,  anche lui aveva la stessa fascia ma rossa.
-Siamo tartarughe mutanti-
-Io… io devo sedermi- la ragazza indietreggiò cadendo supina, teneva una mano alla testa
-Lidia, scusa avrei voluto dirtelo prima ma non sapevo come-
-Tu vai in giro con questi esseri… non c’è da meravigliarsi-
-Mi sento tremendamente offeso! Io sono meglio di Casey!- Michey guardò il ragazzo –Si decisamente meglio-
-Lidia, dobbiamo sbrigarci se vogliamo ritrovare la tua amica-
Leonardo avanzò verso la ragazza e gli tese la mano per aiutarla ad alzarsi, Lidia notò le sole tre dita della mano
-Ce la faccio da sola… grazie- con un gesto rapido allontanò la zampa del mutante e si alzò. Una volta in piedi avvertì un forte senso di nausea e la testa cominciò a girarle. Casey la raggiunse prima che la sorella cadesse a terra, un’altra volta.
-Sul serio Casey, non è divertente!-
-Lidia ti assicuro che è tutto vero e…- prima che il ragazzo ebbe il tempo di finire la frase Lidia si divincolò dalla presa del fratello e avanzò verso Michelangelo.
-No, sul serio? Non potete essere veri! Dov’è la maschera?- Lidia portò le mani alla faccia di Mickey e cominciò a pizzicargli e tirargli la pelle
-Oh..oh…Piano mi fai male così!- Il minore si scansò e cominciò a massaggiarsi le guance
-Ma che ti dice il cervello?-
Lidia indietreggiò di un passo con gli occhi sbarrati, non potevano essere reali… stava sognando
-Per quanto questa scenetta mi stia divertendo parecchio dobbiamo andare a cercare la ragazza-
La tartaruga dalla fascia rossa le si avvicinò e poté constatare di quanto lei fosse più bassa del mutante. Gli arrivava a mala pena al naso.
-Non è divertente! Maledizione mi hai fatto male!-
-Scusami… Michelangelo giusto?-
-Se se è giusto-
-Ragazzi muoviamoci, Lidia tu rimani qui, appena…-
-Niente affatto! Dominik è mia amica e non la lascio da sola-
-Leo, fidati non sfidare mia sorella… sa essere tremendamente fastidiosa a volte-
-Casey non ho finito con te! E appena ritroveremo Dominik fidati che ti farò passare un quarto d’ora d’inferno-
-Simpatica la ragazzina- sorrise Raph
-Non chiamarmi ragazzina!-
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Una volta saliti sul piccolo caravan Donatello prese il posto di guida
-Ma sapere guidare?-
-Mi offendi Lidia!-
Casey guardò la sorella così sconvolta e spaesata e gli si serrò il cuore, ne aveva passate tante a causa sua e questa nient’altro era che la ciliegina sulla torta
-Ragazzi ma April?- Casey sgranò gli occhi e guardò Raffello
-È tornata a casa, non preoccuparti-
-Ma sta bene? Non voglio che le succeda qualcosa di brutto!-
Donatello si accigliò
-Chi è questa April? Un altro mutante?-
-No! È un’amica, è amica di tutti n0i-
Donnie sorrise, poteva essere un’amica per loro ma non per lui.
Improvvisamente nel caravan scese un silenzio di tomba, interrotto solo dal rumore del cambio di marcie.
Lidia cominciò a torturarsi le dita delle mani non sapendo cosa fare. In un sprazzo di inconsapevolezza alzò lo sguardo e notò come due mutanti la stessero osservando costantemente.
Michelangelo e Raffaello.
Il primo, una volta incrociati gli occhi della ragazza, rivolse lo sguardo altrove per poi non guardarla più. Il secondo, invece, non distolse lo sguardo. La ragazza poté intravedere un sorrisetto sarcastico stampato nelle labbra del mutante.
-Vuoi una foto?- si rivolse a Raph canzonandolo
-Eh?-
-Mi hanno detto che dura più a lungo-
Raffaello cominciò a ridere, poi, una volta asciugatosi una lacrima dall’occhio sinistro, assunse un espressione seria
-Evita questa battutine da quattro soldi Jones, sei più intelligente di così, so che puoi fare di meglio-


Lidia stava per controbattere ma fu fermata da un “Bip” insistente
-Ragazzi! Ci siamo, la ragazza non dev’essere troppo lontana-
-Donnie, accosta sul ciglio, proseguiamo a piedi-


Una volta spento il motore del caravan le tartarughe saltarono a terra con un agilità che lasciò di stucco la ragazza. Vide anche suo fratello scendere.
-Vengo con voi-
-Non se ne parla, tesoro, tu ora stai buona - buona qui e ci aspetti-
Rapf si avvicinò per chiudere le porte del caravan quando la ragazza afferrò la parte superiore del veicolo e con un colpo di gambe fece un salto all’indietro atterrando sopra a quest’ultimo
-Non me ne sto buona qui! Dominik è mia amica!-
-Scendi subito! Mi ammacchi la carrozzeria!-
La ragazza fece un ulteriore salto in avanti e atterrò a pochi centimetri da Raffaello che guardò Casey
-Hei non prendertela con me! È una ginnasta non dimenticarlo!-
-Va bene signorina!-
Leonardo si intromise separando i due
-Ragazzi ora basta!-
I 4 fratelli e i due ragazzi cominciarono a seguire il leader
-Donnie dimmi la posizione-


La tartaruga in vi0la controllò il radar nel suo T-Phone
-Non siamo troppo distanti, secondo i miei calcoli la ragazza si deve trovare lì-
Indicò un punto oltre i grattacieli
-In aria? Don mi sa che devi aggiustare il tuo telefono-
-Il mio telefono funziona benissimo Michey, quello che volevo dire è che si trova all’ultimo piano-
-E dillo prima!-
Leonardo scrutò a lungo il gigantesco palazzo scuro davanti a loro, prese, dalla borsa di Donatello, dei binocoli e cominciò a scrutare in silenzio. Si accigliò visibilmente quando lesse le 4 lettere a caratteri cubitali sulla fiancata Nord dell’edificio
-TCRI-
I fratelli al suono di quella parola cominciarono a scambiarsi sguardi complici, anche Casey era visibilmente infastidito; solo Lidia non capì.
-Cosa ci facciamo qui impalati? Forza! Andiamo, Dominik è lì dentro- 
La ragazza fece un passo verso l’entrata ma venne fermata da Raph: la tartaruga le teneva la mano con forza
-Non possiamo entrare come se niente fosse, ragazzina-
-Non chiamarmi ragazzina!-
Dimenò il polso liberandosi dalla presa della tartaruga
-Perché non entriamo?-
-Bhe, ecco… la TCRI è solamente il covo del nemico-
-Nemico? Che nemico?-
Michelangelo non parlò più, la sua attenzione fu catturata da una luce che con un bagliore molto tenue illuminava una finestra all’ultimo piano: notò una figura, immobile ad osservarli. Fece un gesto a Leonardo che, di rimando, annuì.
Stavano per entrare quando sentirono un urlo provenire da dietro di loro. Le tartarughe e i ragazzi si voltarono di scatto.
Il cuore di Lidia, a quella vista, saltò un battito. Davanti a lei c’era Dominik. Prima che potesse dire qualcosa si accorse di essere sola. Casey e le tartarughe avevano visto bene di nascondersi.
Lidia le corse in contro e appena toccò la pelle della ragazza constatò di quanto fosse fredda e umida. Dominik tremava, non per il freddo, aveva paura. Paura di cosa?


-Mio dio, che ti è successo?-
-Aiutami… sono dei pazzi-
-Chi? Chi è stato?-
Nessuna risposta, Dominik si accasciò al suolo, stremata.




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