Non mi lasciano in pace neanche in carcere...

di Anown
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Se qualcosa può andare storto… ci andrà.


-Ehy Duncan! - una ragazza dai capelli rossi lo salutò con tono allegro, era appostata davanti l'uscita.
-Oh, no... - sospirò Duncan... proprio quando credeva di potersene andare a casa senza più scocciature. -Ciao, Zoey... - sentendo il tono affatto entusiasta e abbastanza stanco di Duncan, il volto di Zoey si scurì un po'.
-Emh, si ho... - sembrava stesse cercando le parole giuste. -Ho saputo di come è andata con Gwen... - disse cercando di essere delicata. Duncan sembrò infastidito, ma dopo poco provò a sorriderle.
-Ehy, guarda che è tutto apposto, c'eravamo già lasciata e figurati se mi faccio buttare giù da una cosa del genere. - disse con un tono da sbruffone.
-Beh, se sentissi il bisogno di parlarne o di avere una spalla su cui piangere sappi che... - Duncan la interruppe.
-No, grazie, per ora preferisco stare da solo. Certo... se non fosse niente di serio magari potrei farci un pensierino. - disse con tono scherzoso. -Non sei proprio il mio tipo ma... - Zoey gli pestò il piede, poi si rese conto che non si trattava di una vera avance e rise.
-Ah... scusa. - Duncan le lanciò un’occhiataccia, poi sollevò le soprafciglia e si quietò. -No grazie, sono felicemente fidanzata. - rispose la rossa con scherzosa ostentazione. -Allora, vogliamo andare a prenderci un gelato? - propose. Duncan non era molto d’accordo... -Così, tanto per farci due passi all'aria aperta! Ti farà bene, dai! - gli prese la mano e cercò di fargli varcare la porta, ma lui oppose resistenza.
-Senti, sono stanco e vorrei solo tornare a casa ora. - disse il ragazzo, sembrò pensarci, poi aggiunse un po' controvoglia. -Magari lo faremo un'altra volta. - il volto di Zoey tornò luminoso.
-Ok. Allora riposati, mi raccomando! Ciao. - uscì, poi tornò indietro. -Prima dovremmo scambiarci il numero di telefono perlomeno... - si ricordò la ragazza, con grande gioia di Duncan...
Duncan e Zoey uscirono insieme dalla struttura, poi lei lo salutò e si incamminò per la fermata degli autobus.
Duncan si paralizò un attimo prima di attraversare la strada, vedendo una persona dall'aria molto familiare avvicinarsi. Anzi, le persone erano due, solo che la sagoma di uno di loro era talmente ingombrante da aver coperto, inizialmente, quella dell'altro. Si trattava di Owen e Noah.
Duncan temette che fossero lì proprio per venire a trovarlo, da un tipo come Owen si sarebbe aspettato qualcosa del genere...  Incontrò per un attimo lo sguardo di Noah, ma quest'ultimo lo distolse praticamente subito e continuò a parlare con l'amico anche più partecipe di prima alla discussione, come se avesse voluto distrarre Owen per evitare che vedesse il punk. Duncan ringraziò la poca voglia di incontrarlo del giovane indiano. Era appena uscito e già si trovava a dover fare slalom fra gli ex concorrenti. Purtroppo gli era bastato distrarsi un attimo per prendere in pieno uno degli “ostacoli”. Si ritrovò di fronte un'altra vecchia conoscenza...  
Doveva trattarsi sicuramente di uno scherzo… uno scherzo di pessimo gusto…
 Appoggiata a un palo della luce come se, anche lui, lo stesse aspettando, c’era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere… no, quella era Gwen… oppure una piccola parte di lui la voleva vedere? Perché era tutto così complicato?
Comunque, la penultima persona che voleva ved… no, quella era Courtney… o forse era lei l’ultima?
-Ciao… - lo salutò Harold, con un cenno della mano.
-...Ed ora che diavolo vuoi?- chiese con tono lamentoso Duncan. Non ne poteva più, era davvero sfinito…
-Io? Niente… - rispose il ragazzo indeciso. -Diciamo che… tua madre mi ha praticamente costretto a darti una mano a riprendere gli studi… - sospirò il ragazzo.
Uscendo dal carcere il giorno che aveva fatto visita al caro... carissimo Duncan, si era ritrovato seguito dalla donna che gli aveva chiesto di aiutarlo. Alla fine Harold si era arreso e aveva accettato, ma solo ad una condizione... Duncan doveva essere d’accordo…
Il volto del punk era terribilmente teso, sembrava che stesse per avere un esaurimento.
-Guarda che non devi accettare, questa può essere benissimo l'ultima volta che sarai costretto a vedermi! - specificò Harold tenendo le braccia conserte. -Quindi se sei preoccupato per questo non c'è assolutamente alcun problema. - il ragazzo sospirò e si grattò nervosamente sotto l'orecchio sinistro.  -Senti... magari ho avuto poco tatto facendoti notare che nessuno dei tuoi amici è venuto a trovarti... Mi dicono che dovrei fare più attenzione a quello che dico... - farfugliò il ragazzetto dalla testa rossa. Duncan contrasse un sopracciglio e lo osservò curioso.  -Anche se, almeno io non lo faccio a posta... di far notare le cose negative agli altri, intendo... - aggiunse lanciandogli una frecciatina. -Ma... Se sei preoccupato per questo... beh, non devi! Di amici riuscirai a fartene sicuramente degli altri e se davvero ti hanno lasciato in disparte solo perchè pensano che sei diventato un rammollito, è meglio averli persi! Se proprio ci tieni, rintracciali e digliene quattro!- il ragazzo fece una pausa, ma sembrava avere qualcos'altro da dirgli. -Anche se sei stato in carcere per qualche mese non è la fine del mondo. Magari sarai scosso e vorrai riposarti, ma... è tutto ok. - Duncan si trattenne con forza dal ridere, ma il ragazzo era troppo concentrato per farci caso. -Inoltre, non c'è nulla di così strano se senti che per atteggiarti a duro e ribelle devi sforzati, se non ti viene più naturale. Forse stai solamente crescendo ed è normale. Strano... e difficile da accettare... ma normale. Insomma... non vorrai mica diventare uno di quegli adulti che non crescono mai o fare per sempre entra ed esci dal carcere? - il ragazzo sospirò e si massaggiò la tempia.- Ad essere stato ridicolo è stato più che altro il tuo modo di andare nel panico nell'accorgertene e quel modo goffo di cercare di rimediare...- disse riflettendo ad alta voce. -Perciò, non hai bisogno di fare cose stupide tipo... che ne so... cercare una nuova o vecchia vittima da tartassare per dimostrare a tutti che sei sempre il solito bulletto ecc... puoi semplicemente vivere tranquillamente la tua vita. - il ragazzo finalmente terminò, poi si accorse che Duncan lo guardava in modo strano. -Che c'è? - domandò con leggero fastidio. Sul viso di Duncan per un attimo era apparsa una smorfia compiaciuta che l'aveva insospettito.
-Ah nulla. - aveva risposto il ragazzo poi si era messo a ridere. -Guarda che ero solo un po' stressato! Non ero depresso nè niente del genere! Sono contento di tornare a casa, non c'era bisogno di farmi tutto quel discorso. - disse fra una risata e l'altra. Harold sembrava abbastanza irritato.
"Ah... quindi ho fatto tutto quel discorso inutilmente? " -Senti, riguardo le ripetizioni...- Harold credeva di avere la vittoria in pugno, non era particolarmente preoccupato dal sorriso beffardo che la donna bionda gli aveva rivolto dopo aver accettato le sue condizioni…
“Lui dirà sicuramente di no, ed io potrò tranquillamente tornarmene a casa.” si disse fiducioso. -Sì, lo so… non vuoi studiare, sei sicuro che non ti servirà a niente ed… non voglio costringerti! Quindi puoi tranquillamente non accettare. - gli disse con un’espressione serena.
-Ok, mi aiuterai a studiare… -
-Perfetto. - annuì il ragazzo. -N-no, aspetta?! Cosa?! - esclamò preso alla sprovvista. -P-puoi ripetere? - “Devo aver per forza sentito male...” pensò allarmato.
-Forza, andiamo. - lo esortò Duncan. Harold rimase a contemplare il vuoto per qualche secondo cercando di realizzare cosa stesse succedendo, decisamente c’era qualcosa che non andava!
“Forse lo fa per… Per fare contenta sua madre immagino...” ipotizzò “Sì, deve essere così… in fondo è proprio un bravo ragazzo!” pensò ingenuamente. "O almeno credo..."
-Mi lasci fare una telefonata? - chiese Harold.
-...Ok. -
-Grazie! - il ragazzo si allontanò un po’ per parlare, ma Duncan continuò a poter sentire qualcosa di ciò che diceva. -Ah ciao, emh dovremmo disdire per oggi, a quanto pare ho altri impegni… -
“Umh… il nerd ha impegni? Probabilmente si tratterà di qualche insulso gioco di ruolo, non penso abbia tutta 'sta vita sociale.”
-Per me va bene, però... Ok, non glielo dirò. Ma sua madre la devo avvertire. Aspetta, la chiamo io...-
“Gran bel discorso quello che mi hai fatto, Harold... peccato che la parte più interessante sia stata quella finale... Tanto mia madre non potrà restare a casa tutto il giorno, quindi avrò comunque il tempo di agire… povero ingenuo!” Duncan si lasciò scappare un sorriso. “Ha ragione, approfittare della situazione per tornare a tormentarlo, non sarà una cosa matura, ma dopo tutto quello che ho passato un po’ di svago lo merito, no? Ho imparato la lezione, finché non metto in mezzo Leshawna posso rigirarmelo come mi pare è piace. Che sensazione nostalgica!"”
-Andiamo… emh, perché stai sogghignando come una iena? - domandò Harold.
-No, niente… - "Spero solo che la mia vena malevola non si sia prosciugata e che mi venga al più presto qualcosa da fare per tornare a rendergli la vita impossibile come ai vecchi tempi..." riflettè con una leggera ansia.

Scesi dall’autobus ci vollero circa una decina di minuti per arrivare a casa di Duncan. Non pensava che si sarebbe mai ritrovato ad apprezzare così tanto quella monotona e familiare abitazione, ma dopo essere stato lontano cominciava a sembrargli molto piacevole e accogliente. Era tutto piuttosto silenzioso, si udiva solo la televisione nell’altra stanza, ma appena sentì il rumore della porta che si apriva, sua madre andò ad abbracciarlo tutta contenta come se non si vedessero da una vita.
-Scusa se non sono potuta venire a prenderti, bambino mio! - si scusò quando il ragazzo riuscì finalmente a scrollarsela di dosso, sotto lo sguardo sorpreso e incuriosito di Harold.
-Non fa niente mamma, sul serio… -
-Che quadretto adorabile! - commentò ridendo una voce disgustosamente familiare… -Ciao Duncan! Da quanto tempo! - lo salutò una ragazza che lo fissava appoggiata alla porta del soggiorno.
-L-Leshawna?! Ma che diamine?! Perché sei qui?! -
-Scusa Duncan, è che io e Leshawna dovevamo vederci e...- la ragazza avvicinò Harold a sè facendogli momentaneamente perdere l’equilibrio.
-Faccio da guardia del corpo ad Harold, perciò oggi sono dei vostri. - gli spiegò come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -E’ solo per sicurezza, ovviamente. Mica non mi fido di te ma… niente di personale, tesoro. - disse la ragazza sorridendogli amichevolmente… un sorriso apparentemente amichevole che in un secondo mandava in rovina ogni suo piano.
“...Al diavolo!” pensò Duncan. “E tesoro lo dici a tua sorella!”
-Si può dire che tu mi sia debitore, caro. - disse Leshawna avanzando verso di lui e allontanandolo da Harold e la madre.
Duncan era piuttosto stupito. La ragazza cercò di riprendere un tono cordiale e scherzoso. -Perchè sarebbe stato parecchio infantile e stupido se tu avessi cercato di approfittare di questa situazione per dimostrare a te stesso di essere rimasto il coglio... ops, delinquente di sempre, non pensi? - disse apparentemente rilassata.
-Guarda che si vede che hai sbagliato apposta...- le fece notare il ragazzo. Leshawna ignorò il suo intervento.
-Inoltre non è detto che le cose sarebbero andate come volevi...- "Considerando che sia Harold che Cody si sono dimostrati capaci di metterti al tappeto direi che sei più fumo che arrosto, tranne che quei due abbiano un potenziale nascosto di cui dubito fortemente. Ma anche lasciando perdere questa cosa..." -Magari non saresti riuscito a fare il bulletto e avresti finito per chiedergli scusa in modo molto imbarazzante, considerando come è andata in All stars in generale e in particolare quando hai dovuto rubare l’uovo a quel cosetto con tre occhi…-  "E magari me lo avresti anche traumatizzato di più in questo modo! Il mio povero pulcino!"
Duncan rabbrividì al pensiero, era un ipotesi terrificante che non aveva tenuto in considerazione. -Forse però mi sbaglio e ti sto considerando molto più infantile di quanto tu non sia.- sorrise. -Tranquillo, il mio comportamento dipenderà solo ed esclusivamente dal tuo, ed ora se vuoi scusarmi... - tornò da Harold che li aveva osservati con interesse per tutto il tempo.
Anche per questo Duncan, odiava Leshawna. Alcuni avrebbero potuto dire che fosse un tipo alla mano, ma aveva l'impressione che si trattasse più di apparenza che altro... La sua ascia di guerra era sotterrata il più delle volte, ma stava sempre a portata di mano per essere ripresa quando le serviva... inoltre passava dal sembrare completamente scema, soprattutto se di mezzo c'erano tipi come Justin o Alejandro, all'essere anche troppo intuitiva per i suoi gusti.
Leshawna sembrava voler prendere da parte anche Harold per parlargli.
"Non riesco a capire cosa ci trovasse Gwen in lui..." pensò dando un'ultima occhiata a Duncan, poi guardò il ragazzo che si trovava davanti. "Ma del resto non penso che lei capirebbe me ed a dire il vero... a volte non mi capisco bene neanche io."
-Come ti è venuto in mente di accettare la proposta della madre di Duncan?! - domandò ancora incredula. "Tra l'altro hai messo l'impegno preso con la madre di Duncan prima di quello preso con me... Non sono esattamente la persona che più avrebbe il diritto di prendersela per qualcosa del genere però... mi da fastidio..."
-Guarda che so badare a me stesso e anche difendermi da solo. - ribattè un po’ infastidito.
-Potrebbe anche essere, ma sicuramente non ti applichi per farlo, accidenti a te.-
-Ma sono felice che ti preoccupi per me, dimostra che sono il primo dei tuoi pensieri.- dopo un attimo di confusione l’espressione di lei si fece quasi severa. -Il secondo? - ritentò il ragazzo. -Il terzo? - Una figura passò velocemente vicino ad Harold spingendolo a terra.
-Hey! - esclamò, poi sbiancò rendendosi conto di chi fosse la ragazza. Mentre Leshawna sembrava quasi divertita, come se fosse curiosa di vedere gli esiti della situazione che stava per crearsi.
-C-Courtney?! - balbettò Duncan cominciando a indietreggiare verso la porta e cercare la maniglia. “Dimmi la verità mamma! In realtà non vuoi farmi recuperare, stai soltanto cercando di darmi una bella lezione!” a persone esterne poteva sembrare una donna dolce e tranquilla… sciocchi!
-Ehylà! - salutò una testa fulva che seguiva la ragazza.
-Già… - sbuffò la ragazza. -Alla fine tua madre ha convinto pure me a darti una mano e visto che anche Scott aveva bisogno di qualche aiutino ho deciso di portarlo. Vedi di non farmi perdere temp… - vedendo il ragazzo che cercava di uscire di casa, Courtney gli saltò addosso per bloccarlo. -No, non ci pensare neanche! - esclamò dura, mentre lo bloccava.
-Ehm, emh… - una mano della madre di Duncan si posò sulla spalla di Courtney che un po’ a disagio lasciò andare il ragazzo. Si era praticamente dimenticata della presenza della donna.
-M-mi scusi… - disse quasi imbarazzata.
-Quindi, signor McLean… ha in serbo qualche nuovo reality show per noi? - l’atmosfera nella stanza si gelò e l’attenzione di tutti andò a spostarsi alla TV che fino al momento prima era stata solamente un rumore di sottofondo.
-Sì, ma si tratterà di qualcosa di molto, molto speciale… - ghignò l’uomo. -Sa’ Josh… i programmi che trattano di situazioni reali. - l’uomo fece fatica a non mettersi a ridere. -Stanno spopolando ultimamente. Si parla di persone che cercano di perdere peso, ossessioni, trattamenti chirurgici andati più o meno a buon fine, presunti cacciatori di fantasmi, tradimenti ecc… - fece una sorta di pausa drammatica.
-Ne ho abbastanza di TV spazzatura, tanto non ci riguarda più, no? - Scott venne zittito dagli altri ragazzi.
-Un fascino particolare sembrano averlo i programmi riguardanti la cronaca nera e… i carcerati. - a quella parola i peli sul braccio di Duncan si irrigidirono immediatamente. -Quindi, perché non gettare un occhio sulla routine di un caro ex concorrente di A tutto reality, che guarda caso è finito in gattabuia, concentrandosi in particolare sulle visite ricevute dai suoi cari amici ex compagni di avventura? Del resto il cuore del programma, più che le sfide assurde al limite della sopravvivenza, non erano proprio le tensioni e interazioni disastrose che si generavano all’interno di quel gruppetto di adolescenti disadattati? Il pubblico preferiva il dramma quindi… Beh, non voglio anticiparvi altro! Diciamo solo che prossimamente sui vostri schermi trasmetteremo uno speciale molto interessante! - Chris finì il discorso con aria molto entusiasta.
-Perfetto! Sembra che al contrario di quanto si dice in giro le idee non ti manchino. - scherzò il conduttore.
-E che cosa insinuerebbero queste voci? - chiese infastidito Chris.
-Beh, che abbiate deciso di passare dal filmare concorrenti adolescenti a bambini dell’asilo! Insomma, si immagini la noia e la fatica di dover lavorare con… non so… mettiamo bambini di quattro anni… -
-Ah ah… che idea stupida… - rise nervoso l’uomo.
-Se non sbaglio un tredici anni fa qualcuno ebbe un’idea del genere, ma lo show non andò mai in onda… chissà che fine hanno fatto i bambini che parteci… - Chris rubò il microfono al conduttore.
-E per oggi è tutto gente! Il vostro Chris McLean vi aspetta prossimamente sui vostri schermi con A tutto reality Dayc… emh… con lo speciale! Volevo dire con lo speciale! -
-Mi ridia subito quel microfono! - finalmente qualcuno spense la TV.
-Tranquilli ragazzi, sono certa che riusciremo a risolvere la faccenda in qualche modo… - disse la madre di Duncan cercando di tranquillizzare i ragazzi che sembravano quasi in stato catatonico.
-Beh… questo spiega molte cose…. - disse Duncan ripensando che fosse un po’ sospetto che avessero fatto entrare senza problemi le sue vecchie conoscenze, senza che dessero motivazioni valide e senza preoccuparsi del numero massimo di visite ricevibili al mese. I primi due a riprendersi furono Scott e Leshawna.
-Ma… è legale una cosa del genere? Riprendere minorenni senza il loro consenso… un diciasettenne messo in un carcere per motivazioni che a questo punto risultano giusto un po' sospette e cascate a fagiolo... Insomma, visto che il contratto con Chris è pure scaduto non dovrebbero poterlo fare, no? - suggerì Leshawna più curiosa e sorpresa dalla situazione che altro. La faccenda non la riguardava, non le risultava che Harold avesse qualcosa da nascondere riguardo la sua visita a Duncan e, in ogni caso, il ragazzo non sembrava avere particolari problemi a mostrare le cose imbarazzanti che faceva.
-No… - Harold scosse la testa, sembrava sovrappensiero. -Non credo proprio… - la risata di Scott interuppe il ragazzo.
-Perchè? C'è mai stato qualcosa di regolare o a norma in A tutto reality? Portare dei ragazzi in un posto pieno di scorie radioattive e fargli affrontare mostri mutanti sarebbe legale? - continuò a sghignazzare. -In particolare degli squa… degli squa… d-degli s-s-squal… - Scott sembrava essersi trasformato in un disco rotto e Leshawna e Harold si scambiarono uno sguardo stranito.
-Scott, riprenditi che questo non è proprio il momento!- esclamò Courtney riportandolo alla realtà, poi riprese ad andare nervosamente avanti e indietro per la stanza, col suo cellulare in mano.
-Altri miei momenti privati spiattellati in prima serata? Che se lo scordino! Questa volta li lascio veramente in mutande! -  disse piuttosto sicura di sé mentre contattava i propri avvocati.
-Penso che farò la stessa cosa... Se si continua a dare tutta questa libertà a Chris, prima o poi andrà a finire alla Danganronpa.- commentò Harold. -Vabbè, proprio a questi livelli probabilmente non si arriverà... scherzavo.- disse accorgendosi della perplessità di Leshawna, il cui problema, in realtà, era che non aveva capito proprio su cosa stesse scherzando.  -Ma... meglio stare attenti...-
Duncan dopo il primo momento di smarrimento era rimasto piuttosto indifferente, non gli sembrava una cosa così importante o, perlomeno in quel momento, era l'unica cosa di cui gli importava. Tutto ciò che voleva era potersi rilassare e godere della libertà riconquistata... l'unica cosa che desiderava da quando era uscito... peccato che grazie a sua madre almeno per quel giorno non sarebbe stato fattibile. O forse sì? Dopo la notizia data da Chris chi mai sarebbe riuscito a mettersi tranquillo a studiare?
"In fondo non tutti i mali vengono per nuocere..." pensò "E così tutti sapranno dove si è trasferita Gwen...” quella in effetti era l’unica conseguenza della notizia su cui riusciva a fermarsi la sua attenzione in quel momento. Quasi sorrise pensando alla sua faccia quando avrebbe saputo di essere stata filmata... “Va beh, e facciamole un ultimo favore... Suppongo che non mi costi nulla provare a rivolgermi a un avvocato e sono quello con maggiori possibilità essendo pure la maggiore vittima.” sospirò quasi contrariato dalla naturalezza con cui gli era venuto il pensiero di fare una buona azione.



Angolo dell'autrice.

Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito! Quando non si riceve una sorta di feedback è come se si fosse completamente al buio, non sai bene come orientarti e se stai facendo qualcosa di decente o un completo disastro... se c'è o non c'è, qualcuno a cui la tua storia piace.  Quindi grazie davvero per avermi riservato un po' del vostro tempo! Siete stati molto gentili e mi ha fatto piacere. Spero che il finale non vi deluda.
-Per quanto riguarda la donna bionda, inizialmente pensavo fosse un'idea banale, ma vedendo che nessuno sembrava sospettare della sua vera identità mi sentivo una specie di genio del male! Poi è arrivato Anonimo... e inseguito anche Farkas... Mentre rocchi si aspettava la venuta di Chris, quindi bravo.
-Zoey inizialmente non doveva riapparire, poi ho deciso diversamente per evitare che un certo Farkas mi ammazzasse... Ovviamente scherzo, mi sembrava giusto farli incontrare in modo più tranquillo. Ma non li considero come possibile ship, sorry.
-Avevo già deciso che sarebbe spuntata Leshawna a rovinare i piani di Duncan, ma mi sono chiesta cosa sarebbe successo se Duncan avesse avuto la possibilità di fare il bulletto con Harold, ma si fosse ritrovato a fallire come in All stars…. E da questo è venuta fuori la scena tra Leshawna e Duncan.
-I riferimenti a Daycare non sono realmente collegati a quello show dato che, fortunatamente, a differenza di quel che temevo, Daycare è un AU e forse non c'è neanche Chris.
-Danganronpa è una serie di videogiochi(visual novel) da cui sono state tratte tre serie anime, in cui i personaggi si ritrovano a dover partecipare ad un gioco omicida... qualcuno di voi lo conosce?




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