Sotto
una cocente estate
- «Il
sole non mi piace.» La voce della ragazza in piedi accanto a
Gajeel,
sdraiato sotto una quercia secolare, assomigliava al sussurro del
vento quando soffiava piano, in quei giorni di primavera che i due
giovani rimpiangevano.
- Le
fronde dell'albero non si muovevano, respiravano l'aria impregnata
del caldo soffocante di metà luglio. Gli abitanti della
città
scappavano dall'afa quasi come da un'imprevista tempesta di neve;
verso il primo pomeriggio nessuno usciva, la gente rimaneva in casa a
bearsi di quella frescura che il condizionatore poteva regalarle.
Qualcuno ancora passeggiava per le vie del borgo, asciugandosi la
fronte dalle goccioline di sudore; qualcun altro si rifugiava
all'ombra dei grandi alberi dell'unico parco della città.
- Il
sole?, si chiese mentalmente Levy. «Anche a me non
piace»,
affermò, rimembrando quanto – contrariamente da
ora – da piccola
amasse l'estate.
- «Davvero?»
Il tono sorpreso di Gajeel – leggermente più alto
del solito –
fece sorridere Levy che ancora studiava il sole da dietro le sue
lenti scure e poté solo immaginare l'espressione meravigliata
di quest'ultimo.
- Annuì
col capo, lasciandosi scivolare accanto a lui. Badò bene a
non
sfiorarlo, certa che un possibile tocco le avrebbe provocato
un'alterazione del battito cardiaco, e posizionò le mani sul
grembo, intrecciando le dita. «Il sole non mi permette di
vedere
chiaramente, c'è così tanta luce e
così tanto calore, ma è tutto
finto, svanisce nel momento il cui viene coperto dalle nuvole. Quando
sono accanto a te e il minuto seguente non ci sono
più, il
calore rimane. C'è molta più luce in
questo.»
- Levy
arrossì per ciò che aveva appena detto e
riservò un'occhiata
veloce a Gajeel, sperando che lui non la stesse guardando a sua volta
– elemento che si rivelò falso, poiché
i suoi occhi non
riflettevano altro che lei.
{
prompt: sole – tabella giallo }
•
N
O T E
Buongiorno,
torno nel fandom dopo tanto (troppo) tempo. Scrivere
su Gajeel
e Levy mi era mancato, soprattutto su Levy – e chi mi conosce
può
capire bene il perché, ma forse anche chi mi legge per la
prima
volta.
La
flash è strana, credo. Il prompt
è sole e io non ho potuto
fare a meno di pensare a quanto io lo odi, e quindi mi sono
immaginata questo possibile dialogo. È una storia
“vecchia”
perché la scrissi un anno fa circa. L'ho ripresa in mano in
questi
giorni perché era ora che venisse pubblicata. Come al
solito, spero
vi piaccia – io mi sono divertita a (ri)scriverla
–, e grazie a
chiunque sia passato di qua.
ayu
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