Now
I’m standing alone
In
a crowded room
And
we’re not speaking
«Kinocchan~»
Nene
strinse i pugni e freddò Kuga con un’occhiataccia.
«Lasciami
indovinare, sei venuto a nasconderti da Tsukasa-san?» gli
domandò acida.
Il
sorriso di Terunori, con suo sommo dispiacere, non si
incrinò.
«Volevo
dirti che è arrivato qualcun altro».
Nene
s’irrigidì. Perché Kuga avrebbe dovuto
disturbarsi ad avvisarla?
«Ma
sì, quello che normalmente salta tutti gli incontri. Quando
c’è lui sembri
sempre a disagio» specificò Kuga sornione.
«Adesso vado da Tsukassan. Goditi il
resto della festa~».
Tentata
di tirargli il bicchiere che aveva in mano, con tanto di gelato al suo
interno,
Nene lo fissò torva allontanarsi. Poi sospirò e
lanciò un’occhiata verso l’angolo
opposto della sala.
Come
immaginava, Isshiki era lì. Era intento a parlare con
Rindou. Chissà di cosa.
Si
voltò nuovamente, irritata – incerta lei stessa
del motivo.
A
volte desiderava potersi semplicemente avvicinare e parlarci come se
niente
fosse.
Ma
non era così.
Visualizzando
mentalmente i possibili modi in cui avrebbe potuto vendicarsi di Kuga,
si avviò
verso l’uscita. Se Rindou le avesse chiesto come mai aveva
lasciato prima la
sua festa, avrebbe preteso di non essersi sentita bene.
Now
I’m standing alone
In
a crowded room
And
we’re not speaking
Accadde
così all’improvviso
che Nene non capì.
Era stata in
piedi accanto
alla porta, aspettando l’arrivo di Isshiki che, come suo
solito, era in
ritardo.
Aveva chinato lo
sguardo sul
cellulare per controllare se si fosse degnato d’inviarle un
messaggio, e
rialzando gli occhi aveva incontrato quelli verdi del ragazzo.
Ma il
dopo… come…
Un’irritante
risata
interruppe il filo dei suoi pensieri, riportandola alla
realtà.
«D’ora
in poi mi verrai in
mente ogni volta che taglierò un peperone, Kinocchan! Sei
così rossa!»
Kuga non
aggiunse altro solo
perché fu colto da un nuovo scoppio di risa.
Tremante, Nene
si obbligò a
concentrarsi sul volto di Isshiki, che sorrideva perfettamente
tranquillo. Come se non fosse successo niente
d’eccezionale.
Ma non
l’aveva sognato, no?
L’aveva
davvero appena…
Troppo
imbarazzata per
ragionare lucidamente, si voltò verso Kuga e
riversò tutto il suo disagio in un
furioso «Taci, nano!».
Una volta che
Tsukasa l’ebbe
allontanato per impedirgli di saltarle addosso, Nene si
sentì vagamente meglio.
Almeno non c’era più la sua risata a distrarla.
«Isshiki»
mormorò, ma si
fece avanti qualcun altro.
«Ti
sembra il modo di
comportarsi, Isshiki? Se fossi stata in Nene e mi avessi baciata
così all’improvviso,
sarei potuta morire sul colpo! Dovresti avere più
tatto!»
Si
paralizzò. Era successo
davvero.
«Ecco,
vedi?! Non risponde!»
continuò Rindou, indicandola.
Il ragazzo non
rispose. «C’è
poca aria qui dentro» affermò. Poi si
voltò – finalmente! – verso di lei.
«Nene,
ti va di uscire da qui?»
Annuì
meccanicamente, ancora
troppo incredula per reagire, e seguì – sotto lo
sguardo curioso della rossa –
Satoshi fuori dall’edificio.
Quando
finalmente si rimise
abbastanza da pronunciare vocaboli esistenti, gli chiese dove la stesse
portando.
«Dove
vuoi», fu la pronta
risposta.
Nene scosse la
testa,
confusa. «Perché?» mormorò.
Satoshi la
fissò. «Usciamo
insieme da mesi, ma sembravi non capire. Ho pensato di essere
più diretto».
«No,
intendo… perché mi hai
portata via?»
Lui sorrise
maliziosamente.
«Per continuare da dove ci hanno interrotti».
~NdA~
L'ispirazione per
questa flash, come forse avrete capito, è venuta dalla
canzone "Story of us" di Taylor Swift, per la precisione da un AMV su
una coppia che con Nene e Isshiki non c'entra assolutamente nulla ma
che, alla fine, giocava sul "we're not speaking" per dire che si
stessero baciando.
E... niente. A
voi la parola!