Ylfrem

di Mary_19
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Prologo

 

  Ylfrem, quindici anni dopo la caduta di Glicine.

  Il cielo brillava di un azzurro intenso. Secondo le mitologie Elfiche, l’ultimo giorno in cui il cielo era colorato di un celeste brillante era accaduto durante la Grande Guerra, la battaglia che segnò la distruzione di Glicine, il Regno delle Fate.

 Secondo qualche Centauro, era segno che sarebbe stata una giornata molto significativa per la storia di Ylfrem.

  L’aria brillava dall’oro dei pollini. Qua e là qualche Nemja brucava l’erra soffice: quei portentosi animali riuscivano a sopravvivere anche nelle Foreste Elfiche, pur essendo originari dei Monti Eterei ormai si erano adattati a vivere praticamente ovunque.

  Il frinire delle cicale accompagnava i passi frettolosi di Shyra all’interno della radura. Finalmente aveva trovato l’uscita dall’intricata foresta! Non lo avrebbe mai ammesso, ma quel luogo la spaventava un po’: emanava una strana potenza, un calore magico che sembrava provenire dagli Alberi. Una strana sensazione di sentirsi osservata la faceva sentire a disagio. Ma aveva una missione importante da compiere, poco importava se l'imbarazzo la impacciava.

 Al centro della radura si ergeva un Albero, un robusto Olivo Millenario. Poteva sentire l'energia vitale dall'albero che la cercava, la chiamava. Shyra si avvicinò alla pianta, sfiorò le sue foglie rigide. Le sue dita sottili tremavano leggermente, in modo quasi impercettibile. Tese le mani verso il tronco.

  Ci fu un bagliore accecante e niente fu più come prima.





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