La luce dell'amore

di Redthread90
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la luce dell'amore

La luce dell'amore

 

 

Forse sarebbe bastato un Lumos. Era un semplice incantesimo, ma se solo avesse funzionato sulla sua anima, avrebbe potuto accenderla di ben altre speranze.

Il coraggio non le mancava di certo, ma in quei frangenti terribili non percepire alcun terrore sarebbe stato improbabile.

Lily osservava inquieta la porta e, istante dopo istante, stringeva sempre più a sé il suo piccolo bambino. Era come se percepisse già la vita scivolare via dalle sue mani: sapeva di non avere scampo. Proteggere il suo pargoletto, però, era l'unica consolazione plausibile. Non lo avrebbe visto crescere, sopravvivere, arrabbiarsi e fare di quella rabbia la propria forza, ma almeno avrebbe potuto saperlo vivo. Niente più di questo le stava a cuore.

Sentiva i passi calmi e sicuri di quell'essere viscido e malefico che, piano piano, li raggiungeva con la sicurezza di chi sapeva di aver già vinto. L'avrebbe spezzata, distrutta e avrebbe spento le sue iridi per sempre: ma Harry non lo avrebbe preso, mai.

Chiuse gli occhi e tentò di non tremare, ma la paura della morte sembrava fiatare sul suo collo, pronta ad agguantarla dalle spalle. Non aveva più tempo: poteva solo parlare al suo bambino, chiedergli di resistere e di essere forte. Poteva decantare il suo amore materno, poteva sperare che questo sarebbe bastato a imprimergli addosso un marchio di protezione e fiducia: voleva che fosse protetto, doveva essere lei ad assicurargli il futuro che non avrebbero più vissuto insieme.

I buoni propositi che si era ripromessa il giorno della sua nascita si erano ridotti a quel solo momento; non era questo il compito di un genitore? Assicurare una vita al proprio bambino, per quanto spoglia e priva di serenità.

Quando ormai era troppo tardi, si ritrovò a dover compiere l'atto più difficile e doloroso di tutta la sua vita - ormai agli sgoccioli: si separò dal suo corpo caldo e morbido, lo adagiò nella sua culla, illusa che questa avrebbe potuto donargli un po' di sollievo.

Lo guardò un'ultima volta negli occhi e scoprì che erano ancora più brillanti e simili ai suoi: quello era il patrimonio che lasciava al mondo. Avrebbe guardato, fatto esperienze e vissuto ancora attraverso le iridi di suo figlio. Nell'ottenere quella consapevolezza, un misto di dolcezza e nostalgia la contaminò: a quel punto, persino la morte avrebbe preso le sembianze di una tenerezza inaspettata.

Si asciugò le lacrime con forza e si alzò. Non voleva dargliela vinta: non avrebbe lasciato che lui vedesse il suo strazio.

Si voltò verso la porta e si spostò quel tanto che bastava a coprire Harry con il suo corpo. Un attimo dopo, la superficie liscia di legno si scostò e la presenza di Lord Voldemort si tramutò in un'immediata maledizione che la colpì in pieno petto, squarciandolo con un urlo che divampò dal suo animo, incapace di accettare quella sorte così infima e ingiusta.

Il corpo di Lily cadde con un tonfo sordo al suolo. I suoi occhi sbarrati e privi di vita rimasero fissi verso il nulla ma, a guardarli bene, racchiudevano una luce che neppure l'incanto più splendente al mondo avrebbe saputo replicare: la luce dell'amore.





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