I feel it.

di Clyoz
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Lo aveva immaginato tanto quel momento. L'aveva sognato. L'aveva bramato. Come mai in vita sua desiderava incontrare quegli occhi, toccare quelle mani, sentire quella voce che tanto aveva immaginato mentre le sussurrava parole dolci o mentre la prendeva in giro. Aveva immaginato la sua risata. Aveva immaginato loro due mano nella mano alla scoperta di una città straniera. Aveva immaginato loro due alla ricerca di una via nascosta per amarsi con discrezione quando non potevano farne a meno. Aveva immaginato loro due, su una spiaggia a bere vino e a fare l'amore. Aveva odiato la distanza, aveva odiato i suoi messaggi, i suoi giochi, le sue parole, le sue promesse che non avrebbe potuto mantenere. Ma più di tutto aveva odiato il suo non aver coraggio, il suo non mettersi in gioco, prendere quel maledetto aereo e annullare la distanza dei loro corpi, dei loro occhi, delle loro bocche, delle loro mani. Dio solo sa quanto avrebbe voluto odiarlo per questo. Ma anche lei non aveva il coraggio di mettersi in gioco, di prendere un aereo, di chiamarlo, di scrivergli che lei aveva voglia di provarci, che sì, ne valeva la pena. Entrambi sapevano che tra di loro non ci sarebbero state mezze misure, o si sarebbero amati o si sarebbero odiati. Ma così tremendamente testardi e non abbastanza coraggiosi da lasciarsi andare in questo gioco pericoloso, da tramutare le parole, le provocazioni, le promesse in fatti ma troppo coinvolti da lasciare perdere qualsiasi cosa ci fosse tra di loro. Lui amava il fatto che lei fosse così determinata, così testarda e difficile ma al tempo stesso domabile e amabile; aveva immaginato centinaia di volte nella sua testa i loro litigi, magari per quale canale guardare alla tv, teste calde com'erano avrebbero finito per scannarsi, per poi fare l'amore lì, sul divano, prima lentamente e poi sempre più intensamente. Era così con lei, era bello litigare e lo era ancor di più fare pace; era bello sentire il suo tono di voce cambiare quando si incazzava per poi sentirlo addolcirsi. Non ne sarebbero usciti indenni. Avrebbero continuato a vivere con il rimorso per non rischiare, fino a quando il destino non gli avrebbe dato una chance. Non sanno cosa sia, se sia amore, se sia passione, se sia solo un capriccio. Io non so cosa sia. Non so se si possa provare così tanto senza conoscere veramente una persona, senza sapere quale sia il suo piatto preferito e qual è la sua canzone preferita ma io so che voglio scoprirlo. Voglio scottarmi, voglio litigarci, voglio scoprirlo. Aspetterò fino a quando non sarà giunto il nostro momento. Non so quando, non so quanto durerà, se un giorno o tutta la vita, ma io so che ci incontreremo: è scritto nel nostro destino.




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