A New World, A New Fate

di FireFenix
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«Avada Kedavra!»
«Expelliarmus!»
Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco volare in alto, scura contro l’alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l’infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all’indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l’alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio del suo nemico.
Un vibrante secondo di silenzio, lo stupore sospeso, poi il tumulto esplose attorno a Harry, le urla, l’esultanza e i ruggiti dei presenti lacerarono l’aria.

(J.K. Rowling, Harry Potter e i doni della morte).
Harry, finalmente libero da quell’incubo che lo aveva perseguitato per anni, si rilassò e abbassò la guardia, unendosi anche lui ai festeggiamenti; ma avrebbe dovuto capire che quella gioia non era destinata a durare a lungo.
Successe così, all’improvviso, senza che nessuno potesse accorgersi di ciò che stava per accadere. Nel bel mezzo di quel caos una bacchetta si levò inosservata e un incantesimo partì dalle mani di un nemico, un Mangiamorte, che si prese la sua ultima rivincita, ottenendo così una magra vittoria in un’assoluta sconfitta.
Harry Potter ebbe a malapena il tempo di tirare un sospiro di sollievo che una maledizione, verde come la speranza di una vita serena che andava in frantumi, si abbatteva su di lui.
Strano come alla fine eroi e assassini, una volta morti, cadano a terra con la stessa banale solennità.




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