Dopotutto non
sono una brava persona
-Allora, il tuo desiderio?-
Il Drago tacque, riflettendo.
-Se vuoi, puoi pensarci.- gli venne incontro Duodecuple -Mi sembra
giusto.-
Sì, era giusto che gli dessero il tempo. Sarebbe stato anche
giusto che lo informassero, da principio e per principio, di cosa
comportava partecipare al Juuni Taisen. Il Drago avrebbe voluto un
sacco di cose in quel momento. Pensieri omicidi e vendicativi
affollavano la sua mente, benché in realtà fosse
un criminale calzato e vestito, sentiva di aver subito una grossa
ingiustizia.
"E tu, fratellino, non mi rendi le cose facili." pensò
toccandosi il mento. "Se ti facessi tornare in vita, sarei come una di
quelle persone che abbiamo sempre odiato. Insomma, farebbe di me una
brava persona. Il solo pensiero mi fa venire i brividi e so per certo
che ti disgusterebbe."
-Allora,- Duodecuple interruppe il filo dei suoi pensieri -puoi
andare. Quando avrai deciso, potrai sempre chiamarmi e-
-Un attimo.-
Il Drago sudò freddo. cos'era quella sensazione?
Il Serpente parlava di brividi, di eccitazione, quando compivano le
loro scorribande. Improvvisamente, i casini in cui Takeyasu lo ficcava
gli mancarono. Si sentiva stordito e senza più nemici da
affrontare, la sua maschera di difesa cadeva veloce in pezzi.
Era un rischio.
Il rischio che il suo fratellino lo odiasse, ma loro avevano sempre
vissuto così. Non concepiva, non aveva mai neppure
lontanamente concepito il vivere senza di lui. Per questo, quando la
testa del Serpente era rotolata ai suoi piedi, le budella del Drago si
erano aggrovigliate.
C'era il sollievo per il non doverlo più uccidere. Ma c'era
anche la disperazione del vuoto.
La fine della sua vita insieme a quella di Takeyasu.
-Ho il mio desiderio.- annunciò.
Un altro brivido.
In un certo senso, superare la sottile linea che distingue bene e male,
aveva quel maledetto fascino.
"Dopotutto non sono una brava persona, fratellino, non sto facendo un
gran favore al mondo e nemmeno al mio povero cervello. Come vedi sono
malvagio e masochista. Non puoi rimproverarmi nulla."
-Non desidero nulla. Null'altro che mio fratello.-
Duodecuple sorrise, socchiudendo gli occhi.
-Un magnifico desiderio. Ebbene, sia.-
Un battito di mani, un alito di vita.
Un soffio di vento, una puzza insopportabile.
Takeyasu era nuovamente sulla terrazza a fare il funerale a una delle
sue bestiole.
Pareva anche molto imbronciato, ma a Nagayuki poco importava. Lo
seccava, forse, ma era una cosa che aveva previsto. Uscì
anche lui ed elargì al fratello un calcio alla schiena.
-Se hai qualcosa da dirmi, fallo, invece di tenermi il muso, cretino!-
Takeyasu morse il fu suo animaletto e mugugnò qualcosa a
bocca piena.
-Dimmelo dopo aver inghiottito!-
-Basta calci!!-
I due gemelli si guardarono in cagnesco per pochi secondi. Poi
sospirarono entrambi.
-Allora? Come mi spieghi questa cosa?-
-Ti secca tanto essere ancora vivo? Perché se no ti ammazzo
io, idiota. Già dovrei dirti due o tre paroline su come ti
sei fatto ammazzare.-
-Oh, fantastico. Ora mi fai la paternale! Mi sono distratto per
avvertire te, che eri troppo preso da quel bastardo di un Coniglio. Mi
devi dire qualcosa?-
Nagayuki storse la bocca e gli fece il verso.
Dopo pochi attimi di silenzio, Takeyasu parlò di nuovo.
-Mi sembrava che odiassimo i buoni e quelle stupide cose buoniste.
Siamo i Tatsumi, non due suorette crocerossine.-
-E se ti dicessi che l'ho fatto per farti un dispetto? Sarei ancora
buono?-
Takeyasu rimase come allibito, poi sorrise chiudendo gli occhi.
-Beh, messa così, sei proprio uno stronzo. Però
così sei in debito.-
-No, sei tu in debito con me.-
I due si guardarono in silenzio.
-Rubiamo!-
La proposta in sincrono li fece sorridere maligni. Avrebbero
sicuramente scelto un obbiettivo difficile, tanto per aggiungere un po'
di pepe, per farsi un dispetto. Ovviamente non ne parlarono, ma erano
felici. I fratelli Tatsumi sarebbero tornati in azione insieme.
Erano rimasti separati per poco, ma per loro fu un tempo infinitamente
intollerabile.
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