Sogni e Lacrime

di GoldenMoon
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Fuori soffia un vento leggero, non fa caldo ma neanche freddo, si può percepire l’estate che svanisce ad ogni giorno che passa, lasciando posto all’autunno.

È una di quelle sere in cui ti capita di riflettere sulla vita, sulle tue scelte e...beh, sul senso in generale.

Il senso di colpa.

Il senso di appartenenza.

Il senso del sacrificio.

A volte mi dimentico che non tutti sono abituati a rinunciare a uscire, a cene, persino al cibo.

 

Capita che mi diano della pazza perché rifiuto senza esitare un appuntamento se coincide con un giorno di lezione, se ad una festa mi vesto meno elegante delle altre perchè non voglio mettere i tacchi (avete mai provato ad infilare le scarpe da punta dopo aver passato la serata sui tacchi a spillo?)

È capitato che un’amica mi dicesse “Io faccio pallavolo e amo il mio sport, ma se voglio saltare un allenamento lo faccio, perché tu no?”

 

Ecco. Perché nessuno mi obbliga a ballare. Ho scelto io. Ho scelto io di rinunciare al resto perché niente mi rende più felice, perché nei giorni in cui non ho lezione mi manca ballare. Non è un’ ossessione, non vi confondete, è una semplice scelta.

Scarpe da ginnastica al posto dei tacchi, perché di vesciche ne ho già abbastanza. Un’insalata al posto della pizza, perché non posso sgarrare più di tanto. Vedere meno i miei amici. Niente tempo per un ragazzo, perché è già tanto se trovo il tempo per me stessa.

Ma non mi pesa. Mai.

 

Però ferisce che gli altri la vedano sempre come una scusa. “Non posso oggi, ho danza”, “non ci sono domani, ho le prove”, “mi sono fatta male a danza, non posso venire”.

Se qualcuno non si fa mai vedere perché ha gli esami all’università non fa niente. Se la tua amica lavora e vi vedete solo ogni tanto non importa. Ma se tu balli e hai sempre qualcosa da fare sei egoista. E tutto questo, credetemi, non sempre è facile da digerire.

 

Quindi cominciamo da qui, dai sacrifici che nessuno mi obbliga a fare.

 

Questa è la mia storia, godetevi lo spettacolo.


 





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