Insonnia

di AlexEire
(/viewuser.php?uid=1048554)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


                             Per il vecchio pescatore la notte era la normalità. Ogni sera prendeva la sua vecchia e piccola barca, la conduceva sull'acqua scura  e placida del lago e pescava. Restava fermo per ore, incurante del gelo, del vento o della pioggia, con il cappello di paglia calato sul volto, fino a quando la canna non era percossa da forti scossoni. Infine, ottenuto ciò che gli serviva, tornava a dormire. Le poche persone che venivano a a visitarlo gli chiedevo se si sentisse mai solo, se desiderasse trasferirsi in una casa più vicina al paese, con altri anziani con cui si potesse intrattenere. Egli, immancabilmente, sorrideva e scuoteva gentilmente la testa, senza tuttavia proferire una sola parola. La notte successiva si poteva quindi osservare, come sempre, la sua sagoma celere e quasi invisibile dirigersi verso il lago. Là, cullato dal silenzio imperfetto 
della natura, fatto di fruscii di foglie mosse dal vento e di canti di cicala, vegliato da migliaia di stelle che sembravano scrutarlo benevole, l'uomo sentiva che non sarebbe mai stato solo. 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3790879