Non
è accaduto in una data particolare. In realtà, se
ci penso bene, non ricordo neanche il giorno preciso, maledizione. Che
fosse fine luglio sono sicura però. E anche che fosse
venerdì. Era davvero caldo quella sera. Me lo ricordo bene,
io e le mie amiche in minigonna e top. Un'afa soffocante. Effetto
serra. Nulla in confronto al fuoco che mi avrebbe invaso di
lì a poco però.
Gli ombrelloni chiusi, i
lettini blu elettrico disposti in file ordinate, e noi 5 che ce ne
dividevamo 3 sotto le stelle. La coppietta del nostro gruppo era
prevedibilmente intenta a scambiarsi amore attraverso chili di
effusioni e litri di saliva...lui invece scherzava con tutte e due
noi...ricordo che minacciava di buttarmi in acqua: "Sai che non so
nuotare- ribattevo acida e sarcastica come mio solito- quando mi vedrai
galleggiare avrai finalmente raggiunto il tuo scopo!". Lui sorrideva
divertito e a me bastava: il cuore saltellava, sbuffava, si fermava,
poi riprendeva a battere veloce, come il motorino che nelle mattine
d'inverno si rifiuta di partire.
Quel sorriso, beffardo e
ironico, gentile e puro, duro e sincero, per me era ghiaccio e fuoco,
bene e male, vita e morte..già..era tutto ciò di
cui avevo bisogno per rallegrare e completare le mie giornate, ed era
così da tanto, troppo tempo ormai.
Mi ricordo quella folata
di vento troppo fresca per quel giorno d'estate, troppo mite per un
qualsiasi giorno d'inverno. Ricordo il mio brivido, la pelle d'oca, e
lui, in un attimo accanto a me...così come c'era sempre
stato e, io credevo, ci sarebbe stato per sempre.
Il suo abbraccio, caldo
e protettivo, rappresentava la sua amicizia, ciò che mi
aveva sempre offerto, ciò che avevo sempre accettato, senza
chiedere di più, senza replicare.
Qui, ora, nella mia
memoria c'è un vuoto, attimi preziosi vissuti ma sprecati,
in cui tutto era forse troppo bello e perfetto anche solo per essere
ricordato...e poi le sue labbra morbide sulle mie, la sua pelle
profumata, le sue mani forti ma delicate su di me...chissà,
forse qualcuno, da qualche parte su nel cielo, aveva già
deciso che era troppo per me. Chissà, forse la luna che ci
osservava in silenzio aveva fatto la spia. Forse credeva fossi troppo
felice da non poterlo più sopportare.
Il suo respiro aveva lo
stesso ritmo del mio e le nostre anime si tenevano per mano...
Avevo dormito e mi ero
svegliata, era già mattino, avevo la schiena indolenzita e
il cuore ancora impazzito, sembravano passati pochi minuti da quando...
Poi lei, loro: i miei tre amici piangevano. Sconvolti e disperati si
consolavano a vicenda; mi ero avvicinata e lei mi aveva abbracciata.
Singhiozzava forte sulla mia spalla.
E poi ho visto e
sentito...le sirene della polizia in lontananza...il sangue...e il
coltello...parecchie file di ombrelloni più
avanti..."dov'è lui?" gridavo. "che diavolo è
successo?" pensavo...lei piangeva ancora. Lacrime sincere.
"Tu non l'hai sentito-
mi diceva- ma lui te l'ha sussurrato.." "Cosa?- cominciavo a
singhiozzare- dov'è adesso?"
"Te l'ha sussurrato
all'orecchio e io l'ho sentito..." E, come se l'avessi sempre
saputo, mi asciugai le lacrime:"Davvero?" "Sì, davvero, era
sincero.. ha detto." E improvvisamente le due
parole che desideravo sentir dire da lui da una vita intera sperai
fossero solo un'illusione, un sogno, che tutto ciò fosse
solo un incubo.
Ma la mia
felicità era morta, e con lei se n'era andata anche la mia
speranza.
The
woods are lovely, dark and
deep.
Bello è il bosco, buio e profondo.
But
I have promises to
keep,
Ma io ho promesse da non tradire,
And
miles to go before I
sleep,
E miglia da fare prima di dormire,
And
miles to go before I
sleep.
E miglia da fare prima di dormire.
(Robert
Frost)
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