Picture Frames

di Amore e Coccobello
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Il telefono è quel che è, lo schermo è tanto angusto da fargli assottigliare lo sguardo e la risoluzione sfocata quanto i suoi ricordi. Quasi storce il naso, Gabriel, che altrimenti cadrebbe dritto, quando al passare dei primi secondi l'immagine non riesce a mettersi a fuoco.

Fosse stato meno impaziente e più prono alla sensibilità delle arti, avrebbe potuto paragonare l'inconveniente alla vista offuscata dal torpore del risveglio, ma che ricordasse, non è mai stato paziente, né tantomeno sensibile. Solo, smaniava per vedere quella figura minuta prendere forma- ecco, adesso la vedeva, rideva e gli mostrava i denti, poi la lingua per fargli dispetto. Si intrufolava nuda in tunnel candidi di lenzuola e sbucava a pochi centimetri dall'obiettivo sfoggiando impavida le lentiggini, e poi dritta ad abbracciare quel petto che avrebbe potuto riempirla tre volte. Con echi di risate sommesse, così termina il video.

E si passa subito ad un altro, stavolta più decoroso. Lena non si aspettava di essere filmata al primo morso della ciambella, e quando se ne accorse il viso era ormai tutto costellato di codette arcobaleno. Infame! urlava, la bocca minuta che quasi traboccava zucchero nell'incespicarsi con la pasta del dolce, Vecchiaccio infame!. Agitava l'indice, scaraventandogli addosso chissà quale anatema, guadagnandosi gli sguardi attoniti di tutti. Piccola canaglia - quasi le sue labbra fiorirono a quel pensiero- non te lo dirò mai ma mi manchi.

Poi il rumore della risacca e la salsedine e il giallo del sole, della sabbia e della sua canottiera scollata, e la spiaggia desolata che sembrava aver spazio solo per loro. La sua mano tozza stonava contro quell'altra figura perfettamente affusolata, ma intanto si depositò sulle sue gote aspettando che lei si giri e ne saggi le falangi. E l'altra così fece, con gli occhi da cerbiatta a fissare non lui, ma l'obiettivo con una malizia leggera, da soubrette, come se avesse capito finalmente le regole del gioco.

E per quante volte l'avesse visto, quel video in cui poggiava baci su baci sul suo ventre e sulle gambe e poi sull'asta prima di ingollarla riusciva sempre a fargli ribollire il sangue... E l'avrebbe fatto ancora, se solo sua sorella non gli si fosse palesata alle spalle a domandargli con un sorriso da iena:
"Ti sono mancata?"

Il cellulare raggiunse in un veloce volo l'apice opposto del divano.





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