Salto nel vuoto.

di Camila Serpents
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Ci sono conchiglie che si aprono subito, altre che fanno più fatica ad aprirsi, ma sarà la bellezza della loro perla a rendere entusiasti, nonostante la fatica e l’attesa.
Sono così anche le persone, schifosamente incoerenti e piene di misteri, con il carattere irto di spine e devastati da tanti piccoli cunicoli bui e pericolosi. Chi ha il coraggio di avventurarsi fra queste insidie va incontro a due destini opposti: trovare un tesoro o rimanerci secco.
Entrambe le due casistiche ti portano ad un obiettivo comune: provare emozioni. La rabbia, la gioia, la frustrazione, la soddisfazione. Ci si arrampica con tenacia nell’anima delle persone, ci si districa fra i loro sentimenti, si varcano grotte impervie e strade sconnesse, si fa di tutto per arrivare al centro del loro cuore, pur di scoprirle davvero.
Ma c’è un caso raro, quando non vuoi affezionarti e non vuoi scoprire nessuno, non hai la minima voglia ed intenzione di farlo, ma capita. Capita e non puoi farne a meno, è la vita a decidere quello che ti aspetta, nonostante non vuoi provare piú niente lo senti lo stesso, senti comunque quella curiosità che ti punzecchia la notte prima di dormire e ti fa fare le tre o le quattro del mattino.
Ti riconosci in un’emozione quando la senti dentro, quando i brividi ti avviluppano ogni centimetro di pelle, quando quegli ultimi pezzi di cuore rimasti in piedi li senti battere; è lì che capisci che sei ancora in grado, lì capisci che nonostante tutto ancora non è finita.
Per chi vive d’amore, l’abbandono è la prova più dura d’affrontare, ancor prima del capire che la persona in questione non farà più parte della nostra vita, ancor prima di sapere che quella persona non avrà più niente a che fare con noi da un momento all’altro. È in quell’esatto attimo che non vuoi saperne più nulla, quando ricordi il dolore e quello che ti è stato fatto.
Poi però l’incontri quegli occhi.
L’incontri e non sai che fare, ti butti o non ti butti? Ti fai male o resti illesa?
Decidi che un viaggio te lo faresti volentieri, che in fin dei conti saltare nel vuoto più profondo ti elettrizza, nonostante la botta che ti ha messo al tappeto la volta precedente.
Decidi che quelle emozioni tu le vuoi sentire ancora, che c’è ancora tempo prima di dover morire, che stavolta se cadrai ti farai meno male, perché saprai già come cadere.

Allora salti nel vuoto.

E tu, vieni con me.





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