Era un bel giorno a Las Vegas.
L’azzurro del cielo
dominava incontrastato, non c’era una
nuvola.
Ma in quel giorno tanto bello si
stava celebrando un evento
altrettanto brutto.
Xavin, Taryn e Al assieme a un
piccolo gruppo di amici, si
era riunito per dare un ultimo saluto a Ulysses Solomon Archer.
She-Hulk, Deadpool, Rocket Raccoon, i
Runaway e addirittura
Steve Rogers.
Erano venuti tutti a rendergli
omaggio.
“Qui giace Ulysses Solomon
Archer, colui che ha dato la vita
per proteggere Las Vegas e le sue anime.”
Tante lacrime, tanta tristezza e un
senso di solitudine
presente in molti di loro.
Xavin e Taryn furono le prime ad
andarsene, venendo raggiunte
successivamente da Al.
Cap
si limitò a
fargli un saluto militare, uno dei più alti segni di
rispetto che si potesse
ricevere da lui.
Quelli che rimasero, decisero che
avrebbero fatto a turni
per parlare con US, in modo da ripulirsi la coscienza.
Il primo a cominciare fu Wade:
“Ehi, come va?”
“So che…stai per
diventare padre e…mi hanno detto che sei
migliorato con la spada, quel pezzo di merda di Gorgon deve aver
sudato.” Disse
Wade ridendo.
“Gli hai dimostrato che
è un debole, ci è voluto un
fottutissimo cannone laser per…US…sono orgoglioso
di te.”
“Cioè, sono
ancora un po’ arrabbiato per quelle bugie a Val
Verde, ma…io non sono migliore di te.”
“Quando hai votato la tua
vita alla vendetta, pensavo che
non ne saresti più uscito e invece…sei stato
nello spazio, hai combattuto e
battuto Gladiator e come se non bastasse hai creato un agenzia e sei
diventato
l’eroe della tua città.”
“Congratulazione
amico…ci si vede presto.”
Wade se ne andò e al suo
posto arrivò Jennifer.
“Ciao US.”
“Congratulazioni per
tutto.”
“L’agenzia, la
difesa di Las Vegas e per il bambino…io sono
guarita, non perdo più il controllo come una volta e adesso
sono in lista per
entrare nei prossimi vendicatori.”
“Quella volta che mi hai
trafitto e mi hai gettato nel vuoto
è stata una bastardata…ti avrei tanto voluto
staccare la testa.”
“Dentro di me, sentivo che
ti meritavi una buona dose di
dolore, ma non ho mai voluto che tu morissi.”
“Sai quale è il
vero problema?”
“Io e te non saremmo mai
andati d’accordo, ma riconosco che
alla fine eri un uomo buono, talmente buono da sacrificare la tua vita
per
questa città.”
“Hai agito bene US,
addio.”
Jennifer se ne andò e a
fare gli ultimi saluti, arrivo
Rocket.
“Ehi.”
“Senti…sarò
onesto, non so come funzionano di preciso queste
cose.”
“Non fraintendermi, so cosa
è la tristezza e tutte quelle
altre cose ma…vabbè hai capito.”
“Mi sono divertito quella
volta a far saltare in aria
l’intero deposito di armi e, anche se me le hai offerte con
l’inganno, quelle
birre erano speciali.”
“Se ti può
interessare alla fine non ho fatto saltare in
aria il cd che mi avevi regalato.”
“Sai…detesto
farmi toccare, le persone che possono farmi una
carezza sulle testa si contano su una zampa e…te eri uno di
loro.”
“Ecco, volevo solo dirtelo,
ci vediamo.”
Rocket raggiunse Wade e Jennifer e se
ne andò.
“Siete ancora arrabbiati
per quella cosa a Val Verde?”
I tre ci pensarono e risposero:
“Si.”
“Si anche io, ma non era
carino rinfacciarglieli anche da
morto.”
Una volta fuori dal cimitero, Rocket
si teletrasportò sulla
nave, mentre Wade e Jennifer si salutarono, dandosi appuntamento a una
prossima
volta.
Anche se erano lontani, tutti e tre
pensavano la stessa
cosa:
“Sei stato un eccellente
camionista, una abile guerriero e
un grande eroe US.”
“…”
“Peccato che fossi un amico
di merda.”
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