Regina di cuori

di The Red King
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“La più bella delle rose non
merita le spine più pericolose”
 
Sanji amava tutte le donne: le bionde e le more, quelle con gli occhi chiari e gli occhi scuri, le basse e le alte; le amava tutte senza distinzione alcuna, eppure ce n’era una che amava più delle altre e lei aveva lunghi capelli ramati che profumavano d’agrumi.
Nami era sempre stata il suo punto debole, il suo tallone d’Achille. Tra tutte l’avrebbe scelta, tra mille l’avrebbe riconosciuta.
L’amava talmente tanto che sarebbe potuto morire per lei.
Eppure non poteva confessarglielo.
Lui non si meritava Nami e lei necessitava qualcuno migliore di lui.
Se Sanji le si fosse avvicinato troppo, l’avrebbe sfiorita perché Nami era come una splendida rosa cresciuta tra l’erbacce; era il fiore più bello dell’Eden, il più pregiato e Sanji non l’avrebbe appassito, no. Lui sarebbe rimasto fuori dai cancelli dorati che delimitavano il paradiso e l’avrebbe vista sbocciare ogni giorno di più fino a quando il suo cuore ferito e malato non avrebbe smesso di battere, ma mai di amarla.
Le avrebbe donato fino all’ultimo giorno il meglio di se stesso nascondendo le suo imperfezioni: tra dolci al miele e mandarini succosi, si sarebbe beato della sua dea in totale silenzio. Avrebbe sofferto piano, senza far rumore con la complicità della notte.
Quando lei si addormentava nel suo studio e lui le copriva le spalle con le sue giacche che odoravano di sigarette, si permetteva di sfiorarle i capelli e accarezzarle le guance, immaginando le suo aride labbra su quelle morbide e soffici di Nami.
Sarebbe rimasto solo un sogno, purtroppo, perché lei era la rosa più bella e lui la più velenosa delle spine.

 




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