Destinata a soffrire

di ThorinOakenshield
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Corse più veloce che poté verso un punto indefinito. Che importanza aveva il dove? Il suo amore, l’unico uomo che avesse mai amato in vita sua, non c’era più.
Quando vide una panchina di legno sola e abbandonata sotto a un albero, Jane decise di accasciarsi su di essa e piangere fino a non avere più alcuna lacrima da versare.
Quando si era allontanata dai suoi cugini per tornare a Thornfield, aveva provato nel cuore una gioia indescrivibile. Finalmente avrebbe rivisto il suo padrone, finalmente sarebbe tornata da lui, dopo essergli stata lontana per così tanto tempo.
Già quando aveva visto la casa ridotta in quello stato il battito del suo cuore era accelerato, ma quando era venuta a sapere della morte del padrone, per un momento l’era sembrato di trovarsi in un incubo. Il cuore le si era fermato nel petto, ogni speranza, ogni aspettativa era sparita nel nulla.
Mentre piangeva sulla panca di legno, Jane immaginò di star piangendo sulle gambe del signor Rochester, mentre la sua mano le accarezzava dolcemente i capelli.
L’uomo le stava sussurrando delle parole dolci, le stava dicendo che, in un modo o nell’altro, le sarebbe per sempre rimasto a fianco.
La ragazza non riusciva a smettere di piangere, l’unica cosa che riusciva a pensare era: Dio, ti prego… svegliami!





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