Questa flashfic
partecipa alla VII edizione de "una challenge per amica" indetta dal
gruppo facebook Writer's Wing. Qui è pubblicata nella sua
versione fanfiction.
Il
tema per questa edizione è: Famiglia.
Limite
massimo 500 parole.
Album di famiglia
(parole 498)
Toc Toc
«Lasciami in pace.»
Toc Toc
Da oltre la porta non arrivò alcuna risposta.
«Non fare l'orso», lo rimproverò
Caroline. Appoggiò l'orecchio, ma non riuscì a
sentire alcun rumore. Scrollò la testa e tornò in
cucina, portando con sé quello che aveva preparato.
Si sedette al tavolo e posò la ciotolina accanto all'altra.
Attese quasi dieci minuti, tamburellando le dita sul legno chiaro e
guardando svogliata fuori dalla finestra. Girò lo sguardo
verso il baby monitor: anche lì era tutto calmo, troppo
calmo.
Sospirò. Quasi non era più abituata al silenzio
in casa.
Fece spallucce e spostò davanti a sé la sua
porzione di tiramisù. L'aveva preparato seguendo fedelmente
la ricetta tradizionale che le aveva mandato la nonna italiana; solo,
abbondava un po' con il marsala nella crema al mascarpone, per far
piacere al suo coinquilino. E anche lei, che non era una a cui
piacevano i liquori, lo gradiva molto.
Prese un bel cucchiaino di dolce e se lo mise in bocca, mugolando di
piacere. Poi, ne prese un altro, ancora più grosso, e se lo
godette.
Era dalla mattina, da quando gli era stato recapitato un plico, che
Aiolos se ne stava chiuso nella sua camera. Aveva alternato momenti in
cui sedeva allo scrittoio, ad altri in cui passeggiava nervoso avanti e
indietro, ad altri ancora – come in quell'ultima mezz'ora
– in cui era sdraiato sul letto. Sparse tutt'attorno sul
materasso c'erano diverse fotografie.
Sua madre aveva avuto la brillante idea, di mandargli delle vecchie
foto di famiglia per il suo compleanno, accompagnando il tutto con un
biglietto d'auguri zuccheroso e pieno di cuoricini, ma invece di
indirizzarlo a lui, sulla busta gialla aveva scritto il nome di
Caroline. Forse era per quello che se l'era presa, perché
lei le aveva guardate.
Aiolos Foster non era una persona sentimentale. Anzi, detestava ogni
forma e manifestazione di sentimentalismo, proprio come quel biglietto,
ma quelle dannate fotografie, che lo ritraevano neonato, bambino,
adolescente, con suo fratello Aiolia, con i suoi genitori, con Saga e
Kanon, lo avevano fatto arrossire di vergogna.
Sbatté la mano sul materasso, sbuffò e si
alzò. Fuori il sole aveva assunto una sfumatura
più arancione, mentre scendeva oltre i palazzi e il cielo
iniziava a imbrunire.
Raccolse alla rinfusa le fotografie ed ebbe la tentazione di buttarle
nel cestino della carta straccia, ma rinsavì subito. Del
resto, quelle erano pur sempre le istantanee della sua vita e della sua
famiglia.
Uscì dalla stanza con lo stomaco che brontolava. Per quel
suo atteggiamento infantile non aveva toccato cibo da colazione. Quando
si affacciò in cucina, Caroline lo accolse con un sorriso e
con in braccio il piccolo Anthony, intento a poppare il biberon.
Sbuffò, imbarazzato, perché non sapeva cosa dire.
La giovane gli mise il neonato fra le braccia, prese una vecchia
Polaroid e scattò una foto.
«Da aggiungere al tuo album di famiglia, zio
Aiolos.»
Aiolos grugnì qualcosa, ma le sue labbra tradivano i suoi
veri sentimenti, svelando un sorriso appena accennato.
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