Alexanderplatz

di daphtrvnks_
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Soffiava forte il vento, la neve cadeva precipitosa coprendo i viali ed i tetti delle case, lì, imponente e dai fili in ferro, blocchi di cemento, il grande muro.

Quattro passi e scorse una fessura, nascosta e non controllata, occhi scuri e profondi.

Alexanderplatz e la fronteria. 

La tenue luce di un lampione ad illuminare la figura dal lato Ovest.

'Sai che d'inverno si vive bene come in primavera?' 

Tuonò l’ignota voce, ella fissò il giovane assorta, pezzi in pietra celavano il dolce viso fanciullesco. 

Le dita callose della mano provarono ad oltrepassare per prendere le sue, calde contro quelle gelate della ragazza, lieve e tenera la presa come il mese di febbraio.

Faceva freddo ma si viveva bene d'inverno.

'Come ti trovi a Berlino Est?' 

Sfuggì la risposta, un flebile 'Auf Wiedersehen' ed egli scappò via, i suoi scarponi tra il manto bianco, una corsa.

Lontano dai bruti sguardi dei soldati sovietici e dalle loro armi.

'Ti piace Schubert!?'

Urlò ella intravedendo la sua chioma ribelle nel buio della notte.

Alexanderplatz.

Ogni sera aspettò di nuovo di poterlo rivedere, le borse sotto gli occhi e rincasava tardi.

Passarono gli anni, la solitudine, i mesi di ghiaccio dando spazio a quelli dei bei fiori.

Ancora quella voce ed i carboni ardenti delle sue iridi.

'Ci vediamo questa sera fuori dal teatro, mi piace Schubert.' 

Una promessa che non crollò come al contrario fece quella barriera, lo avrebbe aspettato ancora. 

//Yay!

Ho preso, ma penso si noti, molto spunto dalla canzone Alexanderplatz di Milva, non ho potuto non immaginare questi due lontani e separati. Insomma, si vede spesso Chichi aspettare con pazienza Goku non sapendo se tornerà mai vivo o morto, perciò la situazione seppur diversa risulta quasi simile. 

Nel testo originale la donna vive a Berlino Est e la situazione è differente, ho voluto reinterpretarla e nichts, spero piaccia

-Daph






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