It had to be you
Questa
storia partecipa al #Writober2018 di
Fanwriter.it, prompts del giorno 1 ottobre:
Blue List: OTP
[John ed Helen,
ça va sans dire]
Red List: Invito
It
had to be
you
-I
didn't choose you. I
just took one look at you,
and
then- there was just no turning back-
Il cameriere
in livrea, impeccabile nell'uniforme d'ordinanza del locale d'alta
classe
dell'Upper East Side, posò con ossequiosa cerimonia l'old fashioned sul tavolino di
palissandro, protetto da un
sottobicchiere felpato.
Marcus guardò divertito John sollevare il bicchiere,
portarlo al naso, e
annusare con fare esperto il bourbon che aveva ordinato, decidendosi a
sorbirne
un sorso solo dopo attenta analisi.
Per lui non era che un alcolico come tanti -a
differenza di John, che con esperienza riusciva a distinguere colori e
note
aromatiche come e meglio di un sommelier, finendo spesso con l'esser
preso in
giro per questo-, e preferiva una corposa rossa irlandese ai
liquori invecchiati.
"Una Walther P99." commentò, indicando con un cenno del capo
la
fondina ascellare di uno degli uomini che stavano pedinando da giorni e
che si era
appena alzato da un tavolo a metà sala. "Non ne vedevo una
dai tempi di James
Bond."
John distolse lo sguardo dal libro che stava leggendo –o
fingendo di leggere,
secondo Marcus- per posarlo sul gruppetto: una mezza dozzina di uomini,
affiliati del clan che da qualche tempo stava mettendo i bastoni tra le
ruote a
Viggo, soffiandogli sotto il naso affari milionari. Inutile dire che
Viggo era
furibondo e aveva incaricato i migliori uomini che aveva –lui
e Marcus,
ovviamente- di eliminare il problema alla radice.
"A onor del vero, James Bond predilige una PPK." lo corresse.
"Anche se la P99 ha avuto il suo periodo di gloria nelle pellicole con
Pierce Brosnan e Daniel Craig, almeno, fino a Quantum
of Solace."
"Mi stupisce sapere che apprezzi film di quel genere. Io li trovo
assurdi
e pieni di luoghi comuni."
"Tu sottovaluti un po' troppe cose." replicò John, tornando
a dare
attenzione al suo interlocutore non appena i due SUV con a bordo gli
uomini che
avevano pedinato si furono allontanati a gran velocità, in
direzione East
Harlem.
Quando il
quintetto iniziò a suonare jazz, John chiuse il libro e lo
ripose con cura
maniacale in un fodero di stoffa, quindi nella ventiquattrore sistemata
accanto
alla poltrona, che Marcus non aveva notato.
"Ancora quei libri?"
"Che
c'è?
Mi rilassa restaurare libri antichi."
"Il
golf, fa rilassare. Il tennis. Il cricket. Che gusto ci trovi ad avere
a che
fare con pagine vecchie e maleodoranti..."
John scosse la testa, sorridendo appena. Con Marcus era inutile parlare
dell'effetto
che faceva vedere un libro malconcio tornare agli antichi splendori,
vedere una
rilegatura di pelle crepata tornare come nuova, gli intarsi dorati di
un dorso
tornare splendenti.
"Coraggio,
alza la tua vecchia carcassa, abbiamo da fa-..." iniziò a
rispondere John,
bloccandosi poco dopo, lo sguardo fisso su qualcuno appena entrato nel
locale.
Una brunetta, constatò Marcus, voltandosi con discrezione.
Alta, inguainata in
un tailleur pantalone chiaro, elegante. Una gallerista, a occhio e
croce, a
giudicare dal catalogo d'arte che reggeva sottobraccio.
"Shalimar." disse a bassa
voce.
"Scusami?" domandò John, mentre la donna si accomodava a un
tavolo in
fondo alla sala.
"È un profumo francese. Tra i migliori, oserei dire. Ben
poche donne sono
capaci di portare con eleganza una fragranza del genere." rispose
Marcus,
con un sorriso sornione dipinto sulle labbra sottili. "E... a quanto
pare,
non riesce a staccarti gli occhi di dosso."
Comprensibile, del resto non era la prima volta che John attirava gli
sguardi
femminili in un locale, o per strada. Di solito non se ne curava molto,
ma era
insolito e aveva un non-so-che di divertente vedere un uomo fatto e
finito,
tutto d'un pezzo come John Wick, arrossire imbarazzato di fronte alle
attenzioni di una donna.
"Sta solo consultando il menù." replicò
quest'ultimo, dopo aver
fugacemente controllato la situazione.
"Tu sarai anche un esperto di bourbon, pistole e film di spionaggio, ma
io, mio caro amico, io conosco le
donne. E le conosco più di te." ridacchiò Marcus.
"Le occhiate che
continua a lanciarti, fidati, sono molto eloquenti. Fossi in te le
offrirei un
drink e le chiederei il numero di telefono. E, perché no,
sfrutterei una delle
camere del Plaza."
"...che classe, Marcus." borbottò John.
"Suvvia, non si vive di solo lavoro." Marcus estrasse il cellulare
dalla tasca interna della giacca, sbuffando poco dopo aver letto un
sms. "Rientro
alla base. Viggo vorrà un resoconto prima dell'operazione
finale. Ti serve un
passaggio?"
"Ho parcheggiato nei dintorni, ma credo che rimarrò qui
ancora un po'."
John abbozzò un sorriso. "Stanno suonando John Coltrane."
Marcus annuì.
"Oh, certo. Il jazz. Naturalmente."
"My favorite things è uno
dei
miei pezzi preferiti." replicò John, convinto.
"Certo. Ma credo che la tua ragione principale sia una certa brunetta e
le
sue belle gambe."
Brunetta che in quel momento, alle spalle di John, stava indicando
l'amico al
cameriere, consegnandogli poco dopo quello che doveva essere un
biglietto da
visita.
"Beh, sì. E non te la prendere, Marcus, ma è una
ragione decisamente più
bella di te."
Stavolta Marcus proruppe in una sonora risata, prima di lasciarlo solo,
con il
suo jazz e i suoi libri.
Quando la pendola accanto al bar suonò dieci rintocchi,
capì di aver fatto
tardi. Dopotutto, aveva da fare a casa.
"Il suo bourbon, signore."
"Non ho
ordinato nulla." osservò John.
Il cameriere posò un bicchiere pieno e ritirò
quello vuoto, lasciando anche il
biglietto da visita accanto al drink.
Un biglietto da visita di cartoncino pregiato, bianco, che recava una
margherita nell'angolo in alto a sinistra. In caratteri semplici, senza
troppe
frivolezze, l'indirizzo di una galleria d'arte e il nome della
mittente: Helen Williams. In basso,
una freccia lo
invitava a voltare il biglietto.
"Posso offrirti un caffè?"
"Da
parte della signora seduta a quel tavolo." rispose il cameriere, prima
di
tornare al bancone.
Ma
voltandosi
si accorse che della donna non c'era più traccia.
Beh, a quanto pareva, era proprio ora di interessarsi anche all'arte.
***
Lady
Aquaria's corner
-Il titolo
riprende una canzone di Frank Sinatra.
-L' Old
Fashioned è un tipo di bicchiere, utilizzato soprattutto per
i liquori tipo
whisky o, in questo caso, bourbon.
-Marcus, che vediamo nel primo film della saga, salva più
volte la vita a John
e si dimostra essere un amico di quest'ultimo, soprattutto nella scena
del
funerale di Helen. Consultando la "John
Wick-ipedia"
ho avuto modo di scoprire che il rapporto d'amicizia (seppur strano,
dato
l'ambiente nel quale lavorano) tra John e Marcus è
più profondo di quanto
sembra.
-Walther PPK
e P99 sono due armi da fuoco semi automatiche, al cinema utilizzate
soprattutto
dall'agente inglese più famoso del mondo.
-L'hobby di
John non è di mia invenzione, quello di restaurare libri
è un passatempo che si
può intuire dalle sequenze in cui John rompe il pavimento
della stanza in cui
tiene le armi e le monete d'oro che gli servono al Continental: lo
studio è
rivestito di attrezzi e libri che, verosimilmente, John restaura.
Peccato che
le scene girate a riguardo siano state eliminate nella pellicola, ma qui
il restauratore che ha
curato questo aspetto del film, spiega questa curiosità
riguardo John.
-Shalimar
è
un favoloso profumo da donna di Guerlain.
-Helen Williams: è il cognome che ho dato a Helen Wick da
nubile, dato che nel
film non viene mai menzionato.
Se siete
arrivati fin qui, vi ringrazio e alla prossima.
Lady
Aquaria
|