- Questa storia fa parte della
serie “Inktober – Persona’s
Stories”
- Prompt:
Casual
- Pairing:
Ann Takamaki/Shiho Suzui
- Voglio
renderti fiera.
- Era
normale.
- Era
totalmente naturale che si facesse dei problemi per come si era
vestita.
- Sì,
insomma, doveva essere perfetta. Era la prima uscita ufficiale che
avevano dopo l’incidente e la convalescenza.
- No.
Non era stato un incidente.
- Un
incidente sarebbe stato se lei fosse caduta, inciampata nei lacci
delle scarpe, o su un pezzo di mattonella scostata. Se si fosse
appoggiata alla rete e quella fosse ceduta sotto il suo peso.
- Ma
non era stato così, non era andata in quel modo.
- Shiho
aveva deliberatamente scelto di lasciarsi cadere, di buttarsi a terra
dal tetto della scuola.
- Non
era morta, grazie al cielo. Era sopravvissuta, dimostrando quanto in
realtà fosse attaccata alla vita.
- Perciò
Ann aveva deciso di diventare forte, di diventare una persona
migliore per dimostrarle che sarebbe stata in grado di proteggerla,
da quel momento in avanti. Voleva essere risoluta, e determinata,
come lo stava essendo Shiho durante la convalescenza, e si era
impegnata dando fondo a tutte le sue energie.
- Nessuno
avrebbe potuto biasimarla per cercare di essere in perfette
condizioni. I capelli a posto, morbidi e gonfi, il viso levigato,
trucco leggero. I vestiti dovevano essere casual, ma curati, in ogni
dettaglio. Aveva deciso di mettere da parte i collant rossi e la
gonna irlandese, in favore di un vestito leggero a fiori e una
giacchetta di jeans.
- Ma
non ne era sicura.
- Si
mise le mani tra i capelli, maledicendosi subito dopo, e si
fissò
per l’ennesima volta allo specchio.
- No,
andava bene. Andava bene, era vestita bene, era tutta a posto.
- Afferrò
la borsetta, controllò di avere i soldi necessari per pagare
anche
per Shiho, e uscì di casa per smettere di farsi paranoie.
- Quando
arrivò nel luogo dell’appuntamento si sedette
sulla panchina,
all’ombra.
- Continuava
a pensare che forse non sarebbe stata all’altezza della sua
amica,
che forse lei sarebbe stata migliore, anzi, ne era sicura che Shiho
sarebbe stata migliore in tutto.
- E
a pensarci, andava bene così.
- Ann
non voleva essere migliore di Shiho, voleva essere migliore di se
stessa e basta.
- Però
quella voglia di essere all’altezza, di dare il meglio, non
l’abbandonava. Avrebbe dovuto fregarsene, chiudere gli occhi
e
scrollarsi di dosso quella sensazione opprimente. Non le era mai
importato di quello che gli altri pensavano di lei, ma quando si
trattava di Shiho era tutto diverso.
- Voleva
che Shiho fosse felice di averla nella propria vita, che ne fosse
fiera, orgogliosa, proprio come Ann lo era di avere lei.
- Prese
dei profondi respiri per calmare il cuore impazzito.
- «Ann!»
- Si
sentì chiamare e spalancò gli occhi, scontrandosi
con quelli scuri
della ragazza.
- «Shiho!»
- «Stai
benissimo.» si complimentò Shiho, sedendosi
delicatamente di fianco
a lei.
- «Tu
stai benissimo… sei bellissima.»
sussurrò Ann, ricacciando indietro le lacrime che avevano
iniziato a
pungerle gli occhi.
- «Sei
troppo gentile.»
- Ann
non resistette, l’abbracciò con slancio e pianse,
incurante del
trucco, incurante delle persone che le vedevano.
- Solo
Shiho riusciva a renderla sicura di sé, forte come mai era
stata in
vita sua.
|