Capitolo IX - Distillato della Morte Vivente
Capitolo IX - Distillato della Morte Vivente
"Allora, come va?"
le mani le tremavano, era la terza volta che riprovava quella pozione
ma per qualche assurdo motivo non riusciva a prendere la sfumatura
giusta finendo sempre col somigliare ad un rosa pastello invece che un
rosa pallido.
"Bene, benissimo"
rispose isterica, alzando una mano e scacciando un po' del fumo che si
era addensato intorno a lei. I capelli apparivano più ribelli
del giorno prima, visto il nervosismo che provava in quel momento erano
adatti.
"Ti serve una mano?"
"No, posso farcela da sola... devo farcela" sussurrò appena le ultime parole pulendosi un po' di sudore che le colava sulla fronte.
Riprese il libro tra le mani, rileggendo tutte le annotazioni e le istruzioni che erano segnate su quelle pagine ingiallite.
Doveva ricordare, come aveva fatto Harry a prepararla meravigliosamente qualche anno prima?
Cosa sbagliava?
"Hermione, davvero, se ti serve una mano posso dartela, non ci crederai ma in pozioni ero abbastanza bravo"
proferì George poggiandole una mano sulla spalla, il fatto
è che non voleva George capisse quale tipo di pozione fosse. Era
furbo, intelligente, se avesse capito e collegato tutto a suo fratello?
No, non poteva permetterlo.Per niente al mondo.
"Tranquillo, posso farcela da sola, tu vai pure a lavorare" gli
sorrise, nervosa, cercando di celare la sua agitazione. Fosse stato
Fred o qualche altra persona avrebbe pure accettato il suo aiuto, ma
era George e non poteva.
"Okay, come vuoi, allora vado" rispose rassegnato dirigendosi alla porta e facendo spallucce "Prova a schiacciare il fagiolo sopoforoso invece di tritarlo, magari è proprio quello il problema" concluse sorridendo chiudendosi la porta alle spalle.
Schiacciare il fagiolo... schiacciare... il fagiolo!
Giusto, perché non ci era arrivata prima?
Anche Harry lo fece e lei lo richiamò per quel semplice motivo dicendo che sul libro era diverso.
Svuotò il calderone con un colpo di bacchetta, ripulendo anche
il caos che aveva creato in quei giorni. Prese un respiro profondo e
ricominciò dall'inizio facendo attenzione a tutto, ricontando e
pesando gli ingradienti con minuzia e annotando nuove cose che prima le
erano sfuggite. Questa volta ci sarebbe riuscita, sul serio.
Lasciò cadere l'ultimo ingrediente, il ramoscello di valeriana,
mescolò e lasciò riposare qualche minuto. Chiuse gli
occhi attendendo, non aveva il coraggio di vedere il risultato, il
cuore le arrivava in gola talmente batteva forte, stordendola.
"1..." sussurrò cercando di farsi forza, prendendo un altro respiro "... 2 ..." continuò stringendo le mani "...3!" esclamò spalancando gli occhi e guardando nel calderone.
Li richiuse, serena: ce l'aveva fatta, ora doveva solo provarla, ma su cosa?
Si guardò intorno cercando qualcosa di vagamente vivo ma oltre a
lei lì non c'era niente. Afferrò il mantello
dell'invisibilità dalla borsetta di perline e se lo
infilò coprendosi alla meglio: doveva cercare qualcosa e non
poteva attendere il ritorno di uno gemelli.
Strinse la bacchetta nella mano destra e, cercando di fare il meno
rumore possibile, aprì la porta scendendo le scale che portavano
nel retro del negozio. Non c'era nessuno, a parte qualche strano
giochino - ideato da quei scalmati rossi - che
emetteva di tanto in tanto qualche suono bizzarro; proseguì tra
gli scaffali e gli scatoloni impilati gli uni sugli altri cercando in
giro qualcosa che potesse servirle.
Ma più cercava e meno trovava. Sbuffando decise di uscire
all'esterno, sotto quel mantello non correva nessun pericolo e poi
c'era pochissima gente visto che ormai erano agli inizi di gennaio ed
Hogwarts era stata riaperta agli studenti.
Ad ogni passo lasciava la sua impronta sulla neve, nascondendola
successivamente con un incanto. Doveva trovare qualcosa, anche solo un
fiore. E lo trovò, a pochi passi dall'esterno del negozio in
tutta quella neve c'era un piccolo fiore bianco. Stava per afferrarlo
quando dei passi alle sue spalle la fecero raggelare. Si guardò
intorno finendo con il trattenere il fiato: conosceva quel gruppo, i
ghermidori, coloro che raccattavano chi si metteva contro Tu-sai-chi,
coloro che avevano portato Harry, lei e Ron a Malfoy Manor.
Coloro che l'avevano portata tra le braccia di Bellatrix. I ricordi,
incessanti e cattivi, saltarono fuori dal nulla stordendola,
lasciandola cadere al suolo come un burattino senza fili.
Tutti quei momenti, li stava ripercorrendo senza tregua, il dolore, le
urla, il sangue, la risata di quella strega... si portò le mani
tra i capelli cercando di mettere fino a quelle voci mentre le lacrime
scorrevano veloci sul suo viso. Il gruppo si fermò a pochi passi
da lei, quasi avesse paura che uno di loro potesse avvertirla, potesse
avertire i suoi respiri od il suo profumo... proprio come quella volta.
Li guardò, uno ad uno, tra di loro c'era Scabior... e se ci fosse stato anche un licantropo?
Come avrebbe fatto a nascondersi?
"Aspettate" aveva detto, ecco, lo sapeva, era finita. L'avevano scoperta.
Si avvicinarono al punto in cui era accucciata e tremante, sfiorando
con i piedi il mantello e lasciando dietro di loro quella scia fetida e
disgustosa di morte che tanto li caratterizzava. Chiuse gli occhi
pronta per essere scoperta, ma loro continuarono a camminare
scamazzando anche quel tenero fiore bianco che aveva avuto la sfortuna
di essere finito sulla loro strada.
Anche la cosa più delicata periva a causa di quella guerra.
Aspettò che sparissero del tutto dalla sua vista prima di
lasciar scivolare la mano fuori dal mantello e accarezzare quei petali
ormai rovinati. Altre lacrime scesero dai suoi occhi appannandole la
vista e i sensi.
Tutta la paura che aveva avuto durante quel periodo di guerra ora stava
tornando a galla, tormentandola. Aveva cercato di dimenticarla, e ci
era riuscita solo con la morte di Fred.
Da quando era tornata lì non aveva messo in conto la
possibilità di poter essere catturata nuovamente, non aveva
messo in conto la probabilità che tutto sarebbe successo
nuovamente. Che la se stessa di quel momento era in fuga come lei, che
sarebbe stata catturata e torturata fino a privarla di ogni briciolo di
forza, ogni singolo urlo rimbombava nella sua mente proprio come quel
giorno.
"Hermione" sobbalzò sentendosi chiamare, il tono calmo e confuso di Fred le fecero tremare il cuore.
Eppure vederlo lì, davanti a lei, facendo sparire tutto, come se niente fosse successo, come se niente potesse scalfirla.
Se vederlo ancora lì, davanti a lei, voleva dire rivivere decine
e decine di volte quelle torture lei avrebbe accettato senza nessuna
esitazione.
Senza ripensamenti.
Il ragazzo si inginocchiò dinanzi a lei coprendole la testa ormai scoperta dal mantello "Che succede, Hermione?" altre lacrime presero a scorrere sul suo viso. Non riusciva a smettere, a mettere fine a tutti quei sentimenti contrastanti.
"Ehi" sussurrò ancora lui, poggiandole una mano sulla testa attirandola contro il suo petto, era sempre stato così caldo e vivo?
Era mai riuscita a sentirlo così vicino?
"Va tutto bene, ora rientriamo, okay?" chiese ancora gentilmente accarezzandole la schiena, era così confortante il suo tocco, così caldo e vivo.
Senza dire altro la sollevò, comprendendo che le forze le
mancavano, che la voglia di muoversi non c'era in quel momento. La
sollevò come se fosse una delle cose più leggere al
mondo, nonostante il peso che portava sul suo esile corpo; la
sollevò con una delicatezza a cui lei non era più
abituata.
E si lasciò andare in quell'abbraccio caldo, mentre nuovamente fuori riprendeva a nevicare.
E si lasciò andare, ringraziandolo per non averle posto domande
né per averle fatto la ramanzina per quella sua capatina
all'esterno.
"Allora, funziona?" chiese curioso Fred, Hermione sospirò annuendo e sorridendo allegra. Ce l'aveva fatta, la pozione era pronta.
Dopo essere rientrati Fred aveva dato ad Hermione un cambio,
riempiendole la vasca d'acqua tiepida per lasciarla un po' da sola. Un
crollo di nervi, così aveva detto ai due gemelli, senza
specificare altro.
Quel bagno le aveva fatto bene e le aveva dato la possibilità di riposarsi per qualche ora.
"Sì, funziona" continuò
annuendo sempre più fiera di sé, guardando la pozione
rosa pallido che le si presentava davanti. Il fiore che Fred le aveva
dato era appassito per qualche ora, fiorendo nuovamente, più
acceso e vivo di prima.
"Allora... dobbiamo solo attendere"
"Sì, dobbiamo solo attendere" ed entrambi sorrisero, con i cuori in tumulto e la voglia che tutto arrivasse alla fine.
APPENA CONCLUSO!
Giuro ho finito proprio pochi secondi fa. Nella smania l'ho
riletto ma non so se ci sono errori o meno, in caso fatemeli notare
grazieee.
Ebbene, da cosa partiamo?
In questo capitolo ho inserito due cose riguardanti i film ed i libri,
ovviamente cercando di farli combaciare e mischiare al meglio. Non so
esattamente perché ho inserito questa scena tra Fred ed
Hermione, anche perché hanno fatto tutto loro senza chiedermi
consigli né altro.
Dovrei sentirmi anche offesa per questo.
Ma bando alle ciance, spero possa piacervi nonostante tutto.
Ora ci sarà un capitolo (forse due) di passaggio dove non
accadrà poi molto, poi si arriverà al due maggio ed
infine vedremo cosa accadrà con il riallineamento del tempo.
Appena posso risponderò alle recensione, scusatemi anche per questo!
Grazie,
Vera,
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