Nata di maggio

di Gatto1967
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Disclaimer: questa storia è una fan fiction che riprende l'opera originale di Kyoko Mizuki, i cui diritti d'autore sono detenuti da autrice e casa editrice. Non ho diritti sui personaggi ne tanto meno sulla storia originale che vado a modificare. Non c'è scopo di lucro in questa mia storia, per tanto non lede ai diritti d'autore.


 
Questa fanfic è il seguito di “Candy ai giorni nostri”, la narrazione riprende alcuni anni dopo il finale della fanfic precedente, addirittura in un futuro prossimo, e troviamo una Candy Bianchi venticinquenne che ha fatto definitivamente pace con il suo passato e si appresta a vivere la sua vita da adulta.
Il riapparire nella sua vita di un personaggio che per lei è stato importante, sembra darle quella stabilità e quella felicità che ha sempre cercato, ma l’entrata in scena di un enigmatico personaggio e alcuni accadimenti inquietanti metteranno tutto a rischio.
Si tratta di un racconto fortemente influenzato dalla mia natura di aspirante giallista-thriller (no, l’horror non ce l’ho messo) con una trama che non trova riscontro né nel manga né nell’anime, ma che rielabora liberamente (molto liberamente) situazioni e personaggi della storia che tutti conosciamo.


 
1.
Un’elegantissima Candy Bianchi avanzò verso la commissione che l’aveva appena laureata con il massimo dei voti in lettere moderne. Sotto lo sguardo commosso della sua mamma adottiva e dei suoi amici più cari, strinse la mano ai membri della commissione sorridendo in modo formale e cortese.
Si girò verso il pubblico che la applaudiva e riuscì a malapena a trattenere che una lacrima scorresse sulla sua guancia dopo aver attraversato la parte di volto coperta dai suoi eleganti occhiali.
Tanti anni di studio le avevano sì fruttato il titolo di “dottoressa in lettere moderne”, ma le erano costati qualche diottria ai suoi bellissimi occhi.
Poi che la cerimonia si concluse, Candy poté godersi gli abbracci e le effusioni dei suoi amici e della sua mamma.
 
-Candy!-
-Suor Maria!-
L’abbraccio con la buona suora che l’aveva cresciuta fu lungo e commosso.
-Miss Pony sarebbe orgogliosa di te se ti vedesse…-
-Avete deciso di farmi piangere sorella? Oh, come sono felice che siate venuta!-
-Non sarei mancata per niente al mondo bambina mia! Suor Carla e Suor Cristina faranno buona guardia alla casa di Pony per qualche ora.-
-La aspetto alla festa che faremo stasera a casa mia!-
-Andiamo Candy! Ma ce la vedi una vecchia suora a una festa di giovinastri a cantare il karaoke? Manderò la tua amica Cristina, puoi contarci. Così potrà dar sfogo alle sue aspirazioni canore senza straziare i timpani a noi!-
Candy ridacchiò sotto i baffi e abbracciò di nuovo Suor Maria. La sua presenza in quella importante occasione della sua vita, era una gioia immensa.
 
Poi si fecero avanti i suoi amici più cari e Candy li abbracciò uno ad uno. Queste formalità portarono via quasi un’ora e solo alla fine sua madre si fece avanti esibendo due bei lucciconi agli occhi.
Il loro abbraccio fu lungo e commosso.
-Andiamo dai! Dobbiamo organizzare tutto per stasera.- disse poi Maria sciogliendosi dall’abbraccio.
-Dove hai lasciato la macchina?-
-Qui fuori, ho trovato un posto libero proprio qui davanti.-
Si incamminarono ed uscirono dall’edificio.
-Dov’è la tua macchina? Non la vedo.-
-Infatti non c’è la mia macchina: c’è la tua!- disse porgendogli una chiave, la chiave di una piccola utilitaria celeste davanti a loro.
-Mio Dio mamma! Ma che cosa…-
-Ho voluto farti un regalo-
-Ma che razza di regalo è mamma! Da quando vivo con te mi stai riempiendo di regali! Mi tratti come una riccastra viziata!-
Maria sorrise.
-Lo so, ma non arrabbiarti. Ogni madre vorrebbe riempire di regali i propri figli. Io ho la fortuna di poterlo fare, almeno un po’. Lo so che ho esagerato, ma d’ora in poi mi controllerò.-
Candy guardò sua madre con gli occhi lucidi dietro i suoi occhiali. Poi prese la chiave e mormorato un “grazie” sincero e commosso, salì in macchina dalla parte del guidatore.
 




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