Come in cielo, così in terra.

di Adversa
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Hanno attraversato cinquecento metri di foresta. La conversazione tardava a ingranare.

Quando la foresta è finita, c’era finalmente una scusa plausibile per il silenzio. 

Ma: - vedi - ha detto A - non è più come una volta.-

 - sì - ha detto B - gli abitanti dovrebbero fare qualcosa.-

 - inutile. Il terreno è arido - ha detto aspramente l’orgoglio colpito di A - e poi non è colpa nostra.-

B taceva. A si è voltato verso il sentiero da cui provenivano. Si è incamminato.

 - Che meraviglia- ha detto A - gli uomini dovrebbero educare la propria sensibilità a questa bellezza.- 

 - Sì- ha detto B. 

Tra sé pensava: “inutile”. 



 
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Questo è uno dei bonus del recupero, cercherò di tornare in pari entro domani. 
Questo racconto mi sta particolarmente a cuore. Aggiungo che la sostituzione dei nomi propri con delle singole lettere è una scelta fatta per ottenere un effetto di brevità nel dettato e un senso di anonimato nei personaggi, come se potessero assumere qualunque identità.
Se vi piace immaginarlo così, potete considerarli tutti un'unica persona. O due. Come degli attori sopra un palco vuoto. 
Mi piace molto questa parentesi d'autore, potrei farne un racconto a parte. Vedremo. 
Auf Wiedersehen. 




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