Angela Pirate Ryoko
Note
Traduttrice: questa traduzione non mi appartiene, ma è della rispettiva
autrice di cui potete trovare l'account originale, qui sul profilo Efp.
Spero apprezziate la traduzione. Sono aperta a critiche, e consigli.
Stars
di Angela Teagardner, 14-12-04.
Cape Code, 1987.
Non
so dove Ash abbia preso la birra. Le bottiglie riempite a metà di
superalcolici sono facili- è ovvio che le ha prese da dietro il bancone
del bar del suo vecchio, ma il bar non vende birra in lattina, eppure
abbiamo una confezione da sei a raffreddare nell oceano, legate al molo
con una vecchia corda viscida.
Una cosa
che si deve concedere ad Ash è l'essere intraprendente. Mi chiedo se,
chiunque abbia derubato, abbia notato che le birre non ci sono più.
Alle sette e trenta, stasera, Ash non aveva una goccia di alcol con
sè, ma già alle otto eravamo qui seduti sul molo, parlando un poco, e
bevendo molto. Sembra quasi eccessivo- tutti quegli alcolici per soli
tre ragazzi. Soprattutto se uno di quei ragazzi è Eiji. E' privo di
sensi. Un paio di sorsi di Schmirnoff e un lungo sorso di wild Turkey
son bastati per stenderlo. E' disteso sull erba, che russa piano. Ash
sta sorseggiando una bottiglia di Gin, con i piedi penzoloni dal molo.
Il sole è tramontato un ora fa, è il tramonto blu è abbastanza freddo
da esser fastidioso. Cerco ramoscelli e legni per un falò anche se non
so esattamente come farne uno.
"Quindi di
cosa si tratta?" chiedo, cercando un angolino vuoto per depositare i
miei ramoscelli. Mi inginocchio sul terreno sabbioso,tirando via con le
mani l’ erba per ripulire uno spazio. "Prima, tu ed Eiji uscite
stamattina presto e mi lasciate con i ragazzi, e improvvisamente vuoi
uscire e bere, cosa che non fai mai"
"Non so"
dice Ash lentamente, muovendo i piedi così che l'acqua schizzi "È un
crimine voler uscire con i tuoi due migliori amici, nella sola notte in
cui il mondo non tenta di ucciderti?". Si distende sul molo fissando il
cielo. "In ogni caso, è una bella notte, vero?"
Ecco come
so che è ubriaco. Scuoto il capo e ammucchio i rametti e le stecche.
Tiro fuori il mio zippo dalla tasca e provo ad accenderli."Splendido,"
affermo, senza preoccuparmi di guardare le stelle, l'oceano, o
qualsiasi altra cosa che Ash possa ritenere sentimentale. "Hai idea di
come accendere un fuoco?"
"Rametti"
Dice Ash deciso, non curandosi di muoversi. " O carta. Qualcosa che
bruci facilmente" Sento il lento biascichio nelle sue parole, e mi
chedo quanto abbia bevuto nelle ultime due ore. "Non l'erba però. È
troppo verde."
Quindi
cosa bruciare? Mi guardo intorno. E' troppo buio. Mi levo i miei
occhiali da sole e ritento, trovando nient altro che sabbia, erba e
bottiglie. Poi arriva un idea.
L'alcol brucia, giusto? Afferro la bottiglia più vicina a me- roba
pessima che ha il sapore di alcol etilico- e schizzo i miei rametti con
quella roba. Prima che abbia la possibilità di evaporare, faccio
scattare la rotellina del mio accendino.
"Merda" Ritiro la mano, abbastanza in fretta da evitare una scottatura.
Ash alza
gli occhi." Che hai usato? Benzina?" il suo commento è giustificato
suppongo. Il fuoco, ora, è alto ed improvvisamente infuria. Spero che
catturi i ramoscelli prima che il whisky si consumi. "Perchè avevi
bisogno di un falò, comunque?"
"Non ci
saranno che cinque sei gradi qui fuori” gli dico, gettando qualche
altro rametto sopra le fiamme. "E se io ho freddo, sono sicuro che il
mocciosetto sta congelando" Faccio un cenno lì dove Eiji giace,
dormendo nei suoi pantaloncini e maglietta.
Ash si
volta, sembrando interessato per la prima volta. Senza parole, rimette
i piedi sul molo e si alza. È barcollante per meno di un secondo, prima
di tornare al suo aspetto elegante e aggraziato. Con un movimento
rapido, si avvicina a noi, e si toglie la felpa. Si accuccia vicino a
Eiji e drappeggia la camicia sopra la sua figura dormiente. Il ragazzo
giapponese immediatamente vi si arriccia, accoccolandosi con la guancia
contro la manica.
Ash si
accovaccia accanto a lui, oscillando leggermente nel tentativo di
mantenere l'equilibrio. La sua mano trema quando cerca di scostare i capelli di Eiji dai suoi occhi.
Mi sorprende a guardare e si allontana,
mettendosi a terra con un tonfo, mentre afferra invece la sua bottiglia
di gin.
Mi fa male il petto.
Non perché non mi piace questa cosa tra loro, e non perché sono geloso.
Ash è un
ragazzo di bell'aspetto- chiunque non riesca ad ammetterlo ha qualcosaa
cui far fronte- ma io posso tranquillamente affermare che le
ragazze sono
le uniche persone che riescono a ottenere da me quel genere di
attenzione.
"Che cosa
hai intenzione di fare con lui?" Chiedo ad Ash ,dopo un momento,
ignorando il fuoco per concentrarmi sulla faccia del mio amico. Non
nasconde nulla; i suoi sentimenti per il ragazzo giapponese sono ovvi
come un occhio nero. "Non è come un randagio che puoi semplicemente
mantenere."
Per un
momento la faccia di Ash si adombra, ma un istante dopo mostra lo
stesso
affetto alticcio. Scuote la testa. "Non so" confessa. "Ho provato a
mandarlo via prima, ma lui non se ne sarebbe andato." Una lunga pausa
si allunga tra noi mentre fissa il fuoco -che ha consumato i
ramoscelli ed alto solo pochi centimetri. "Non lo voglio davvero",
conclude tristemente, sorseggiando il suo gin come un vecchio stanco
Mi rimetto
gli occhiali da sole e fisso il fuoco. "Ci uccideremo, sai," dico, in
parte ad Ash e in parte a me stesso. "Questa cosa sembra più grande di
quanto possiamo gestire". Ash annuisce. "Ecco perché devi aiutarmi a
mandare Eiji a casa" dice. "Qualunque cosa accada a me, deve star bene,
deve dimenticare tutto questo, e vivere a lungo, felice."
Non posso
dire ad Ash cosa penso, che è troppo tardi per noi aspettarci che Eiji
dimentichi, vada avanti e sia felice da solo, in Giappone. Non ha ancora
notato il modo in cui Eiji lo guarda, il modo in cui i suoi occhi si
illuminano quando Ash entra nella stanza. È stato troppo preoccupato di
combattere i propri sentimenti per considerare che potrebbero
anche essere ricambiati.
Eiji si
agita, senza fiato quando vede l'oceano, il fuoco e Ash seduto così
vicino. Si mette seduto, la sua mano a terra per
stabilizzarsi. "Cosa succede?" chiede, la sua voce densa di sonno e
alcol. "Ho dormito?" Arrossisce abbastanza da permettermi di vederlo
nell'ombra.
Ash prende
la felpa che cade a terra e la consegna al ragazzo giapponese. Eiji lo
ringrazia con gratitudine, mormorando qualcosa che non colgo, mentre se
la fa scivolare sulle sue braccia.
Ash sorride.
In tutti
gli anni in cui l'ho conosciuto, non l'ho mai visto sorridere così.
Sono grato dei miei occhiali: sembra che stia prestando attenzione
solo al fuoco che sto curando. Abbiamo molto terreno da battere nei
prossimi giorni. Los Angeles è molto lontana e potrebbero accadere un
milione di cose: ci sono tante opzioni quante sono le stelle nel cielo.
Vado alla
fine del molo e caccio la birra fuori dall'acqua. Non è fredda come
potrebbe essere, ma va bene così. Ne prendo uno e lascio le rimanenti
nell'oceano. I miei amici non guardano nemmeno quando il 'pop' vivace
della mia birra rompe il silenzio, e so che questa grande cosa che
provano potrebbe portare ai peggiori momenti della loro vita.
Faccio
scivolare gli occhiali e guardo verso il cielo. È incredibile vedere
quante stelle ci sono lassù. Eiji ride, in modo bassa e intima e riferendosi solo Ash.
Mi distendo e fisso il cielo. Forse è lo sciabordio della
banchina sotto di me e il ruotare per il troppo da bere che mi
rende sentimentale, ma improvvisamente mi sento incoraggiato, sento che metà
delle possibilità là fuori potrebbero portare a un lieto fine, dopotutto.
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