«Ehi,
sulla tv è tutto bianco e non si sente la
voce, devo usare la tastiera!»
«Ohi, Gin-san. Sicuro che è una tastiera? Abbiamo
un computer in casa?»
«Devo salvare i nuovi dati?»
«Leva le mani da lì pervertito! E’ il
c..o di Tama che stai pigiando!”
«La terra dei samurai. Fino a vent’anni fa il paese
era chiamato in questo modo, poi la razza degli Amanto discese dallo
spazio e prese il potere. Impose il divieto di portare la spada
segnando così il declino…»[1]
«Ancora? Pattsan smettila di ripetere le stesse cose, loro lo
sanno. Mettiamo il nostro celebrato fermo immagine!»
«Gin-san, ti ricordo che non si vede niente e che devi
scrivere per far sapere quello che stai dicendo!»
«Ohi! Sei stato tu a mandare via la mia nuova
tastiera‼»
«Cosa mangiamo, neh? Quando mangiamo, neh? Devo chiamare il
pelatone e dirgli che non sfamate la sua piccola e dolce figlia, neh?
Anche Sadaharu è pelle e ossa»
«Ma se sembra l’omino della [beep]»
«Uau!»
«Basta, devo spiegare!»
«Gin-san, sanguini dalla testa»
Qualche minuto dopo…
«Questa è la situazione. Gorilla Mangaka
è ancora steso per terra, i produttore dicono che senza
disegni non possono fare l’Anime e i dirigenti dicono che
nessuno vuole fare le animazioni, quindi o finiamo per condividere la
casa con Hasegawa oppure ci inventiamo noi qualcosa. E io ho trovato
questo tipo qui. Ghostmaker scriverà tutto quello che
diciamo e facciamo.»
«Benvenuto Ghostmaker-san. Quale è il suo
nome?»
«MADAO!!!»
«Ohi! Pure questo qui non fa niente tutto il giorno. Ecco
perché può scrivere tutto quello che facciamo e
diciamo! Sei sicuro che sarà in grado?»
«Sono certissimo!»
«Come fai a saperlo Gin-san, lo hai appena conosciuto anche
tu.»
«Perché senza raccontare niente… ha
già usato 277 parole… del contatore
ufficiale!»
La La La… La La La… La La La… a.. a..
a… Let’s go Out! Open my mind. Let’s go!
Sweet dream other side… [2]
ARCO DEL FILLER
1° capitolo - Se
mi arresti non pretendere che non mangi quando
lo chiedi
Un altra giornata di sole a Edo e questa mattina non ci sono
novità, tutto scorre come sempre molto lentamente o forse...
«Buongiorno! Nessuno. Figuriamoci se sono svegli quei due.
Ehi.. dove siete?»
Shinpachi è entrato nella casa di Gintoki e non lo trova
neanche nella sua stanza. Apre l’armadio e neanche Kagura
è lì. Dove saranno andati così presto,
si chiede Shinpachi mentre accende la televisione. Ed ecco dove sono.
«Buongiorno, sono Hanano Saki. Stiamo trasmettendo in diretta
dall’esterno della Shinsengumi dove questa notte sono stati
arrestati due pericolosi criminali grazie al pronto intervento del vice
capitano Hijikata.»
Shinpachi impallidisce mentre vede i suoi due amici in manette e
scortati dai poliziotti all’interno della sede della polizia.
Si alza e velocemente corre verso la porta ma qualcuno la apre prima di
lui che, non fermandosi, finisce oltre la balaustra cadendo di faccia
sulla strada.
«Ehi, sono qui per l’affitto!” urla
Catherine mentre dalla strada si sentono i lamenti di Shinpachi.
Il ragazzo, se pur claudicante, arriva davanti al portone della
Shinsengumi e tenta di entrare ma Yamazaki lo ferma. «Non si
può entrare qui normalmente come si entra in un negozio che
vende Anpan.. Anpan… AnpanAnpanAnpanAnpanAnpan!!!»
Sfruttando il delirio del poliziotto Shinpachi entra nel cortile e
trova, seduti sotto il portico, Gintoki, Kagura, Sogo e Toushiro mentre
stanno giocando a Uno.
«Ma non vi hanno arrestati?»
«Si» «No»
«Si» «No» rispondono i quattro
all’unisono confondendo maggiormente Shinpachi.
E mentre gli stessi quattro stanno litigando è Kondou Isao a
spiegare la situazione.
«In pratica li abbiamo arrestati ma non sono in
arresto.»
Shinpachi toglie gli occhiali per asciugarsi il sudore freddo che gli
scende copioso e Isao, guardando direttamente gli stessi occhiali,
continua a parlare. «Vedi Shinpachi-chan. Loro ci servono
come esca per stanare il famigerato Katsura Kotaro!»
«Ohi, perché guardi gli occhiali e non me? E poi
pensate che venga fuori così facilmente Zura?»
E dal tetto si sente una voce urlante: «Non sono Zura, sono
Katsura!»
Shinpachi finge di non sentire. «E poi pensate che Zu.. ehm,
il ricercato si esponga per quei due idioti
laggiù?»
A quelle parole Sogo imbraccia il lancia missili mentre Toushiro estrae
la spada ed entrambi puntano le loro armi verso Shinpachi urlando:
“Come ci hai chiamati?» mentre Isao continua a
spiegare agli occhiali del ragazzo. «Sappiamo che lui non li
salverà ma puntiamo tutto sul gioco Uno e sulla sua smania
di non perdere.»
«E create tutto questo trambusto?»
«In verità ormai non pensiamo che
arrivi,» dice Isao con tono sommesso aggiungendo
«il problema adesso sono loro due. Non vogliono
più andare via.»
«Qui almeno si mangia due volte al giorno,» urla
Kagura prima di svuotarsi una cisterna di riso in gola.
«E poi non ci vogliono pagare per la nostra interpretazione
magistrale davanti alla tv,» dice Gintoki mentre si mette
nelle pose classiche di vari attori famosi.
«Falla finita occhi da pesce lesso,» urla Toushiro
mentre anche lui esegue le stesse posizioni di Sakata.
Nel frattempo, sul tetto della sede di polizia, Katsura parla con
Elizabeth.
«Non hanno nessuna speranza.»
[Non riusciranno a prenderti]
«No. Non sono capaci,» risponde Kotaro mentre
esegue anche lui le pose da attore.
[….] ed Elizabeth lo abbatte colpendolo ripetutamente alla
testa con il cartello che ha in mano.
Giù nel cortile la lite si sta accendendo perché
Kagura ha in mano solo due carte e si appresta a vincere la sfida. Sogo
gli si para davanti dicendo: «Hai barato»
«Cosa dici,» risponde la ragazzina usando una
vocina da bambina mentre guarda da un'altra parte.
«Come ti permetti di dire queste cose alla piccolina di
casa?» dice Gintoki con fare minaccioso.
«E tu non avevi cinque carte? Come mai ora sono
sei?» chiede Toushiro puntando la katana verso la gola di
Gintoki. Sakata inizia a sudare e poi con una vocina impaurita
risponde: «Me l’ha data lei, quella stupida
marmocchia.»
Prima che le cose degenerino il capitano Kondou Isao prende in mano la
situazione. «Il gioco è finito, ora
dovete andarvene. E’ un ordine.»
Kagura spalanca gli occhi dicendo: «Ohi Gorilla, non ho
ancora pranzato,» mentre Gintoki urla a squarcia gola
puntando il dito verso il portone della sede di polizia:
«Ciao Otae-san»
Kondou in un attimo si denuda e sfreccia verso il portone abbattendolo
mentre grida: «Otae-chan, ecco il fiore del mio
amoreeeeee»
Da sotto il portone si sente la voce rotta dai singhiozzi di Yamazaki:
«E’ arrivato il loro animaletto, posso farlo
entrare?» Sadaharu corre subito verso Kagura utilizzando il
passaggio appena apertosi non prima di aver saltellato sul portone e
quindi su Yamazaki mentre Shinpachi è inginocchiato a
guardare i suoi occhiali buttati a terra da Kondou ai quali dice:
«Ti sei fatto male Shin-kun?»
Qualche ora più tardi, ristabilitasi la calma, Toushiro dice
a Gintoki: «Si può sapere quando hai deciso di
scappare? E’ l’ultima opportunità per
noi di prendere Katsura e metterlo subito in una cella. Cosa vuoi
ancora?»
«Toshi»
«Ohi, chi ti ha detto di chiamarmi così!»
«Ho paura. Là fuori c’è un
essere mostruoso che aspetta di divorarmi,» risponde Gintoki
muovendo le anche come una scolaretta delle medie innamorata.
Hijikata ha prestato poca attenzione alle parole di Sakata
perché mentre quello parlava lui stava sentendo dei rumori
sul tetto. Anche Okita li ha sentiti ed entrambi si mettono in
posizione di guardia. Toushiro urla: «Chi
c’è lì su, scendete prima che questo
sadico che ho alle spalle spari con il bazooka usandomi come
mirino.»
Sogo sta per sparare quando due figure femminili si lanciano dal tetto
e atterrano senza fare rumore nel cortile. Toushiro urla:
«Allora non mentivi. Sono proprio due mostri!»
«Non sono un mostro, sono Katsura,» dice una delle
due ragazze.
«Ehhhh!» urla Hijikata mentre Okita chiede conferma
delle parole sentite. «Sei Katsura?»
«Non sono Katsura, sono Zurako,» mentre
l’altra ragazza solleva un cartello: [Sono nuova in
città]
Hijikata si accende una sigaretta poi volge lo sguardo verso Gintoki e
urla. Lì davanti a lui non c’è
più il Demone Bianco, ora c’è una
ragazza.
«Piacere di conoscervi, io sono Paako.»
In una parte della città non molto lontano dalla sede della
polizia c’è un luogo temuto da tutti nel quale
è vietato passeggiare per la pericolosità delle
persone che si possono incontrare. Un luogo dove un solo uomo e la sua
assistente non temono niente. Lui è assolutamente il vero
Hardboiled di Edo. La sua assistente Haji è in strada e
grida verso una finestra aperta. «Kozenigata -san! Ho le
informazioni su quel carico speciale proveniente da lei sa
dove!»
Lui, Kozenigata Heiji, l’unico vero hardboiled di Edo sente
la voce della sua assistente ma non risponde. Non vuole far sapere ai
possibili nemici che è lì, in quella casa, dove
tutto è sospetto, dove tutto è carico di ricordi
dolci e dolorosi, lì dove, legato come un salame,
può solo dire con un filo di voce: «Frustami
più forte,» mentre una donna colpisce il suo c..o
con una frusta tanto nodosa quanto delicata. Lui è
l’unico uomo Hardboiled di Edo, è sa cosa deve
fare.
Qualche minuto dopo la giovane Haji consegna del ghiaccio al suo capo e
Heiji, abbassando gli occhiali, esclama: «Dobbiamo fermarli
ma non mi fido di loro. Andiamo da Sakata Gintoki.» E detto
ciò si abbassa i pantaloni per mettere il ghiaccio nelle
mutande. Che tragico errore perdere tempo in questo modo mentre
qualcosa di terribile si avvicina alla sua città.
Sul tetto di un palazzo c’è un uomo. No,
è l’ex capo dell’Oniwabanshuu, un ninja
pericoloso di nome Hattori Zenzou ed è probabilmente anche
lui lì per intercettare le informazioni recuperate da Haji.
Sta scrutando cosa stia facendo quel Detective e con una voce sibilante
dice a se stesso: «Ora so come guarire le mie emorroidi. Il
ghiaccio!»
Ma alla Shinsengumi?
Zurako, Paako ed Elizabeth salutano i poliziotti ed escono dal portone
ormai divelto nonostante Okita non smetta di puntare contro di loro, e
contro Hijikata, il suo bazooka. Shinpachi e il ragazzo che lo indossa,
tengono al guinzaglio Sadaharu e seguono le tre ragazze. Hijikata conta
le persone che stanno uscendo e si accorge che ne manca una. Urla:
«Qualcuno la cerchi e la mandi via.» Yamazaki non
perde tempo, corre nelle stanze della sede della polizia ed infine
giunge nella mensa dove Kagura sta svuotando il ripostiglio delle
vettovaglie. «Se mi arresti non pretendere che smetta di
mangiare quando lo chiedi tu!»
Crediti.
- E’
l’introduzione originale
dell’Anime Gintama curata dal regista Shinji Takamatsu per la
rete TXN (Tokyo TV).
- E’
l’introduzione originale della sigla di
apertura dell’Anime Gintama dal titolo
“Pray” cantata da Tommy Heavenly6 e replicata per
24 episodi.
N.d.A.
- Questo ciclo di storie che si legano e si continuano per
l’intero Arco non è propriamente un What
If? dato che non modificano una trama cambiando l’evento ma
preferisco segnalarlo in quel modo perché i personaggi che
appaiono, o appariranno, nella versione originale sono stati introdotti
in momenti diversi e quindi, in qualche modo, diventano anacronistici.
- I capitoli non avranno una cadenza regolare e spero di pubblicarli in
tempi non troppo lunghi dato che si tratta anche della mia prima serie
pubblicata su EFP. Chiedo scusa a tutti in anticipo per la
“formattazione del testo”. Spero perdoniate gli
errori di un principiante.
- Non lo leggerà mai ma mi permetto di ringraziare il
Maestro Hideaki Sorachi per avermi/ci regalato uno dei Manga
più divertenti che abbia mai visto.
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