Brave enough to...

di Flos Ignis
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Fight




La mitezza della primavera era sempre piaciuta ad Aizawa Shota.

Mal sopportava il rigido clima dell'inverno o l'eccessiva calura estiva, poiché incupivano il suo umore già naturalmente predisposto all'insofferenza.

Ma l'azzurro del cielo che lo sovrastava in quel momento, mentre la natura si stava preparando a rinascere a nuova vita, era in grado di portare un certo equilibrio al suo animo ombroso.

Quell'incantevole celeste rappresentava l'unica eccezione della sua vita: aveva sempre visto le cose bianche o nere, senza possibili scappatoie.

O sei un hero o sei un villain.

Shota, per un periodo, non era stato certo di cosa volesse diventare.

Aizawa Takao*, suo padre, era stato un poliziotto esemplare fino al suo ultimo respiro. Era scomparso troppo presto dalla sua vita a causa di uno spacciatore che aveva inutilmente cercato di arrestare, il quale era stato però sovrastato dagli eroi pochi giorni dopo.

La rabbia poteva essere un'amica crudele, ma peggiore di qualunque altra cosa era stata la straziante agonia di camminare su un filo sottile, in bilico tra la decisione di perseguire la strada che suo padre gli aveva insegnato essere giusta o quella della vendetta. Aveva rimuginato a lungo, portando un disperato lutto nel cuore, nascondendosi nell'orgoglioso silenzio tipico degli adolescenti. Per molte settimane aveva mangiato poco e dormito ancora meno, ignorando la preoccupazione dei parenti che lo avevano accolto.

Era stato quel cielo a salvarlo.

Quell'azzurro brillante e tenue al tempo stesso che vegliava da sempre su di lui, immobile e lontano, ma comunque sempre presente.

Era felice che il modo in cui gli era concesso di vedere il mondo avesse la tonalità della volta celeste.

Suo padre e sua madre, invece, avevano potuto vedere solo in bianco e nero fino a quando non si erano incontrati: gli avevano raccontato spesso della meraviglia inesplicabile che sbocciava nel cuore quando si incontrava la propria Soulmate, l'Anima Gemella, poiché grazie ad essa il mondo si rivelava in tutta la sua varietà di toni sgargianti e impossibili da immaginare senza poterli ammirare.

Shota si era sempre ritenuto fortunato a poter vedere l'azzurro del cielo e del mare: a differenza di tutta la sua famiglia, composta da persone con occhi neri e grigi, lui sembrava destinato a qualcuno le cui iridi celesti avrebbero sicuramente fatto invidia alla natura stessa.

Non sapeva se l'avrebbe mai incontrata, ma il semplice fatto che esistesse e avesse degli occhi tanto speciali -straniera, forse? Giapponesi con occhi di un simile colore non ne esistevano molti- lo riempiva di una pace inspiegabile.

E proprio grazie ad essa, osservando il suo spettacolo preferito dalla finestra della sua stanza, aveva fatto la sua scelta.

La Yuuei ora si innalzava davanti a lui, le vetrate riflettevano il colore che era stato la sua salvezza e con il loro scintillio lo attiravano ancora di più verso la strada che aveva scelto.

Combattere.






Note:

* Ho inventato un nome per suo padre, inoltre in seguito ho lasciato intendere che avesse perso anche la madre in precedenza, essendo stato dato in affido a dei parenti.
 
Storia ambientata prima che Aizawa e All Might si conoscano e sappiano di essere Soulmate.




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