Mini-long in tre puntate, ambienta due mesi dopo la
battaglia di Hogwarts. Lily Anderson e Peter O’Neil sono stati invitati a
Grimmauld Place da Harry Potter e Ginny Weasley (ancora fidanzati): finalmente
possono interagire liberamente con Harry e co! L'avevo già pubblicata (in
versione ridotta) qualche tempo fa, ma non mi convinceva la conclusione.
Una notte a Grimmauld Place - parte 1
A casa di Hanry
Era la fine di luglio 1998. Io e Lily, che avevamo dato nel mese
precedente gli esami annuali nella scuola di Cork (dove eravamo passati, anche
se con qualche incertezza in Storia magica irlandese, ma ottimi risultati nella
discipline pratiche… in effetti avevamo - purtroppo - una certa esperienza…),
eravamo appena ritornati da MacDonald Castle (con qualche problema per la mia
linea, dato che gli elfi domestici del castello ci preparavano pietanze
deliziose… quanto mi piaceva vivere in un antico castello scozzese!), ma grande
gioia per Aileen e parenti, che stravedevano per la piccola Niamh e non vedeva
l’ora di monopolizzarla (cosa a noi piuttosto gradita… baby-sitter volontarie
non si rifiutano mai!). Insomma, non dico che sia stata proprio una “luna di
miele”, ma c’eravamo andati molto vicini…
Come dicevo, verso la fine di luglio, eravamo tornati a casa,
pensando a come organizzarci per l’anno successivo: stava ancora con noi mia
sorella Eliza, che a settembre ci avrebbe però lasciato per tornare ad Hogwarts.
Noi, invece, avevamo intenzione di continuare l’ultimo anno nella nostra nuova
scuola di Cork… in effetti una gran voglia di tornare in Scozia, nel castello
che avevamo visto, letteralmente fatto a pezzi, pieno di sangue, associato a
tante morti (anche di amici) durante la battaglia, non ci riempiva di gioia…
La scuola di Cork sarà stata meno qualificata, ma era sicuramente più
tranquilla, la vita era più serena, tutti ci stimavano e i nostri compagni ed
insegnanti erano gentili e disponibilissimi (e anche loro stravedevano per la
piccola Niamh, che era diventata una specie di mascotte della classe, o
addirittura della scuola…). Insomma, avevamo deciso di rimanere in Irlanda. E,
avevamo provvisoriamente con noi Eliza, che utilizzava la nostra casa come
trampolino di lancio… verso il cottage che la famiglia di Alan (il suo
fidanzato) aveva affittato nelle vicinanze… Con la scusa di aiutarlo a
sistemarlo, passava insieme a lui buona parte della giornata, tornando da noi
la sera per dormire (purtroppo, per lei, era venuto con la famiglia… altrimenti
penso che sarebbe rimasta lì anche nelle ore notturne…).
Insomma, avevamo appena messo a dormire Niamh e stavamo parlando
tranquillamente del più e del meno quando abbiamo sentito bussare alla porta.
- Chi sarà mai? - ha chiesto Eliza - Vado io…
In effetti, dopo la guerra, avevamo allentato le difese
disseminate intorno a casa, che era raggiungibile ora da amici e parenti (erano
tassativamente esclusi solo gli sconosciuti e coloro che avevano utilizzato
negli ultimi sei mesi Magia Oscura).
- Ciao, Astoria! - abbiamo sentito dire - Che bella sorpresa!
Subito siamo scesi e abbiamo visto la nostra amica, la graziosa
ed elegante Astoria Greengrass, sulla soglia di casa, con un sorriso gentile.
- Scusate il disturbo - diceva, sorridendo timidamente.
- Oh, che bello, Astoria! - ha detto Lily - Entra, dai! Che bella
sorpresa!
- Siamo proprio contenti di vederti - ho aggiunto io.
Così, dopo i convenevoli, e davanti ad una bella tazza di the
(io avrei preferito una buona Murphy), Astoria ci ha rivelato il motivo della
sua visita
- Vi chiedo scusa se vi sono capitata qui su due piedi, ma sono
venuta di mia iniziativa… i miei non sanno niente… e neanche Draco,
naturalmente… ho pensato che avrei potuto chiedervi un piacere… se per voi è
possibile…
- Dicci pure, Astoria - dissi - Se possiamo fare qualsiasi cosa,
siamo contenti di aiutarti…
- E’ per Draco… Lo sapete che è agli arresti domiciliari, insieme
alla sua famiglia, e che dopodomani ci sarà il processo al Wizengamot… Io è da
maggio che non lo vedo… Comunque leggo le notizie sulla Gazzetta… C’è
una violenta campagna di stampa, orchestrata dalla Skeeter, contro di loro,
che sono ricchissimi e sono stati seguaci di quel pazzo di Voldemort…
L’opinione pubblica è tutta contro di loro e ho paura in una loro condanna… in
una condanna di Draco…
Sì, questo lo sapevamo anche noi. Ne parlava ogni giorno la
Gazzetta (anche se noi preferivamo altre letture, dal Magic Dubliner
al Cavillo del padre della nostra amica, Luna Lovegood) e immaginavo che
il clima intorno ai Malfoy non fosse dei più favorevoli... Molti effettivamente
ce l’avevano con loro…
- Io gli voglio bene, lo sapete - ci confessò Astoria - e forse
sono prevenuta, ma penso che la sua posizione, oggettivamente, sia meno grave di
altri seguaci di quel pazzo… lui è stato costretto ad entrare tra i Mangiamorte
per paura delle conseguenze per la sua famiglia, minacciata da Voldemort.
Inoltre non ha ucciso nessuno, non ha commesso nessun delitto grave e, a quanto
mi ha detto Hermione, con cui ho parlato un paio di settimane fa, ha “coperto”
Harry Potter, lei e Ron a Villa Malfoy, poco prima dello scontro finale…
L’avevano catturato… lui l’ha riconosciuto, ma non l’ha tradito… Non pensate
che possa cavarsela con una pena minima? Non sopporterei se fosse condannato… se
dovesse andare ad Azkaban…
Non è che avessi una gran simpatia per Draco Malfoy. Era stato
arrogante in passato, e lo ricordavo come oggettivamente legato ai sostenitori
di Voldemort, anche se a noi, personalmente, non aveva mai fatto niente di male
(anzi, io gli avevo fatto un brutto scherzo, una volta… ma lui non ne sapeva
niente!). Forse, nell’ultimo anno (in cui io e Lily non avevamo frequentato
Hogwarts per noti motivi) era cambiato e si era veramente pentito… Comunque
volevo bene ad Astoria (che mi sembrava una ragazza mite e gentile… come mai era
capitata a Serpeverde?) che, del resto era molto simpatica anche a Lily, e le
credevo.
- Beh, se la situazione è quella che dici, Astoria, mi sembra
oggettivamente più leggera di quella di altri Mangiamorte - dissi - Spero che
questi elementi siano valutati e che Draco se la cavi con poco… Ma… possiamo
fare qualcosa per te… e per lui?
- Vorrei che Harry Potter testimoniasse per Draco… che
raccontasse quello che è successo a Villa Malfoy… Ma io non sono in grado di
contattare Harry Potter… I Greengrass non hanno, attualmente, troppi agganci al
Ministero e, anzi, non siamo troppo ben visti dall’intera comunità magica… no,
non come i Malfoy, anche perché i miei non sono stati mangiamorte. Ma mio zio è
considerato uno dei fiancheggiatori del Signore Oscuro e anche mio padre non è
esente da qualche critica… Voi, lo so, siete amici dei Weasley, di Hermione, di
Harry… Fareste questo piacere per me? Mi mettereste in contatto con Harry? Gli
voglio solo chiedere di testimoniare quello che è successo. Magari la colpa di
Draco sarà alleggerita se si saprà che ha collaborato, anche se in un solo
momento, con il Salvatore del Mondo Magico…
- Ma sì, certo, Astoria! Cerchiamo di contattarlo subito - disse
immediatamente Lily.
Beh, certo che l’avremmo fatto. Tra l’altro, ultimamente, Lily
era diventata bravissima a creare un patronus, che poteva essere inviato
a comunicare brevi messaggi a chiunque.
- Guarda, provo subito a contattarlo! - disse Lily. E, davanti
agli occhi miei, di Astoria e di Eliza, muovendo elegantemente la bacchetta,
creò il suo simpatico patronus… che aveva la forma del corvus
glacialis cornix (rarissimo esemplare di uccello inquietante), che lei,
letteralmente, adorava (io aveva maggiore diffidenza… mi sembrava un uccello
“oscuro”, specialmente quando mi guardava con i suoi occhietti spiritati…).
Inviò poi il patronus da Harry con un breve messaggio
(“Harry, scusa, ti vorrebbe parlare Astoria Greengrass. E’ a casa nostra”) e,
poco dopo, sentimmo squillare il telefono. Sì, avevamo un telefono anche noi,
in Irlanda (in effetti è molto comodo, anche se molti maghi inglesi ne hanno il
terrore!) e sapevamo che Arthur Weasley ne aveva regalato uno ad Harry Potter,
per contattarlo con quel “mezzo di comunicazione babbano” quando non era alla
Tana…
- Ehi, Peter! - diceva Harry Potter dall’altro capo del filo (per
fortuna non urlava come Arthur Weasley, che mi contattava spesso per chiedermi
spiegazioni sulla tecnologia babbana, per la quale aveva una passione smisurata)
- Perché non ci raggiungete, tu, Astoria e Lily? Sono a Grimmauld Place 12, a
Londra, a casa mia… C’è anche Ginny…
- Non vorremmo disturbare - dissi.
- Nessun disturbo - sentii dall’altra parte del filo - Anche
Ginny sta insistendo…
Mia moglie e Astoria intanto assentivano con la testa e Eliza
sottovoce mi diceva: - Penso io a Niamh, non preoccupatevi!
- Ok, grazie. Veniamo subito con la metropolvere…
E così, salutata Eliza (Niamh dormiva tranquilla), io, Astoria e
Lily entrammo, uno alla volta, nel camino, pronunciano il nome della nostra
destinazione e, un attimo dopo, eravamo a Grimmauld Place, in una sala situata
al piano terra, abbastanza buia e lugubre, ancora un po’ umida, (meno
dell’ultima volta in cui eravamo andati a trovare Harry, a dire il vero), con
uno strano odore dolciastro di marcio, il quale, malgrado i lavori iniziati (le
pareti erano state imbiancate, la tappezzeria scollata e scrostata rimossa, i
mobili spostati), ancora persisteva. L’illuminazione era sicuramente migliorata
e, al posto di antiquate lampade e gas e candelabri, c’era un moderno lampadario
in vetro di murano, molto elegante. Non si vedevano troppe ragnatele in giro…
insomma la casa, semiabbandonata per decenni, stava tornando a nuova vita. E ci
stavano aspettando, davanti ad un bel camino acceso, Harry e Ginny. Harry aveva
perso, in quei due mesi, un po’ della sua proverbiale magrezza (probabilmente
grazie agli inviti a casa di Molly, a quanto sapevo), ma era sempre
riconoscibile dai capelli perennemente scompigliati e dalla celebre cicatrice a
forma di saetta che, seppur sbiadita, si vedeva ancora sulla sua fronte; Ginny
era radiosa e riconoscibilissima per i lunghi capelli rossi e lo sguardo deciso.
Li avevamo visti solo qualche settimana prima, ma, notavo, ora apparivano molto
più sereni e più sicuri dell’amore che l’uno provava per l’altro.
- Ciao, ragazzi. Ciao, Astoria… Che bello rivedervi! - disse
Harry, come sempre molto ospitale. - Gradite qualcosa? Ho un paio di burrobirre
in frigo… e anche una Murphy per te, Peter! Ne ho fatto una scorta! Ehi,
Kreacher!
Subito apparve Kreacher, l’elfo di Harry Potter… Lo avevamo visto
durante la battaglia, dirigere gli elfi delle cucine che, nella parte finale
dello scontro, avevano assalito i Mangiamorte… Aveva al collo ancora lo strano
talismano che, mi aveva spiegato Harry, era il ricordo del suo ex padrone,
Regulus Black, a cui l’elfo era particolarmente affezionato.
Ci fece subito un bell’inchino e: - Kreacher è contentissimo di
vedere l’eroico signor O’Neil e l’eroica sua consorte, che hanno combattuto con
Kreacher contro il Signore Oscuro e hanno salvato la vita al suo padrone e ai
suoi amici…
- Hermione gli ha raccontato tutto - mi disse sottovoce Harry -
Ora stravede anche per voi…
- … qualsiasi cosa volessero gli eroici amici del mio padrone,
Kraecher gliela procurerà subito! Posso portare un po’ di quel dolce che piace
tanto alla signorina Weasley? E una bottiglia di burrobirra per i signori? E dei
biscottini irlandesi che forse piaceranno alla signora O’Neil? E una bottiglia
di Murphy? E un buon thé. Potrei anche portare…
Insomma, poco più tardi eravamo davanti ad una tavola imbandita
con ogni ben di Dio, piena di vassoi (con lo stemma dei Black e vari serpenti
intrecciati in vario modo…) e parlavamo, con Astoria, tranquillamente di Draco.
Harry e Ginny, vicini, mano nella mano, ascoltavano con
attenzione la richiesta di Astoria.
- Beh, certo. Verrò sicuramente a testimoniare, Astoria. Del
resto racconterò solo la verità. E se questo può alleggerire la situazione di
Draco, meglio per lui…
- Grazie, Harry. Ti sarò sempre riconoscente. Il processo è per
dopodomani, lo sai.
- Ne avevo sentito parlare. Non preoccuparti: sarò al Wizengamot
per la testimonianza alle 8.00. Va bene?
- Perfetto, grazie.
- Ti ringraziamo anche noi, Harry. E anche per l’ospitalità -
aggiunse Lily - E ora togliamo il disturbo…
- Non volete fermarvi per la notte? Ci sono un sacco di camere
libere… - disse Harry.
- No, grazie! Torniamo a casa! - risposi - E poi Niamh si
potrebbe svegliare… Va bene che c’è mia sorella che si occupa di lei…
Insomma, salutammo Harry e Ginny e ci avviammo verso il camino.
Entrati però e lanciata la metropolvere (Astoria sarebbe tornata a casa sua,
nel Kent, noi in Irlanda), ci accorgemmo che, purtroppo, il passaggio tramite
metropolvere non era più funzionante!
- Oh, no! Mi ero scordato della manutenzione del Ministero! -
disse Harry - Purtroppo tutti i camini della zona saranno revisionati questa
notte dalla squadra magica. Il passaggio verso Grimmauld Place è aperto, ma
l’uscita da Grimmauld Place ad altre destinazioni non è attivabile fino a domani
mattina…
- Beh, poco male. Ci possiamo smaterializzare… Non so, possiamo
farlo in questa casa o c’è qualche limitazione? Possiamo eventualmente uscire in
strada… - dissi.
- Oh, oh… aggiunse Ginny - Vi abbiamo messo nei guai, mi sa…
Quando la squadra magica di manutenzione agisce, viene disattivata in tutta la
zona la possibilità di materializzarsi e smaterializzarsi… Fa parte del codice
di sicurezza per i manutentori… Mi sa che non riuscirete a raggiungere casa
vostra fino a domattina alle 6.00, quando finisce il ciclo di manutenzione… Mi
dispiace tantissimo!
Insomma, eravamo bloccati lì fino al giorno successivo.
- Beh, se non si può fare diversamente, accettiamo la vostra
proposta - dissi. Poi aggiunsi: - Perché non mandi, Lily, un patronus a
Eliza per avvisarla?… Per lei non ci sarà problemi occuparsi di Niamh fino a
domattina… E anche tu dovrai avvisare a casa, Astoria… Ma mi dispiace per voi…
volevate forse passare la notte insieme, penso… e avere gente per casa non è il
massimo…
- Scherzi, Peter? - Aggiunse Ginny - E poi la casa è tanto
grande… Kreacher! Prepareresti, per favore, due camere per gli ospiti: una
singola e una matrimoniale?
Poco dopo ci giunse il messaggio, via gufo (era venuto a
portarcelo il nostro solerte Occhialuto): - Non
preoccupatevi. Penso io a Niamh, che sta dormendo tranquilla! Ci vediamo
domattina (non c’è bisogno che veniate presto… poi vi spiego). Ely.
- Avresti un posto dove far riposare Occhialuto? - Chiesi ad
Hanry - Di solito riparte, ma, se c’è manutenzione dei camini e impossibilità di
materializzarsi e smaterializzarsi, dovrebbero essere chiusi anche i corridoi
magici per i volatili…
- Certo, Peter. Vieni con me. Lo portiamo di sotto nelle
scuderie, sul retro della casa. Ci sono anche altri gufi e Kreacher pensa a
procurargli del cibo.
Così, lasciati un attimo Ginny (che si stava organizzando per la
notte, decidendo anche, insieme all’elfo, dove collocarci), Lily e Astoria,
scendemmo al piano terra.
- Mi raccomando, non fare rumore…- mi sussurrò Harry - Dobbiamo
passare di fianco al quadro famigerato di Walburga Black… che non sopporta né
noi, né i nostri ospiti…
Scendemmo infatti nell’ingresso, dirigendoci verso una porticina
a destra dell’ingresso, che evidentemente conduceva a queste “scuderie”.
Purtroppo Occhialuto (un po’ maldestro, come al solito), ebbe la pessima idea di
svolazzare e posarsi supra una testa impagliata di un elfo (Facevano un po’
senso!), facendola cadere rovinosamente a terra!
- Traditori del nostro sangue! Feccia! Usurpatori! Che schifo!
Traditori e nati babbani in questa casa! E’ un disonore per l’antichissima
casata dei Black! - sentii urlare.
- Presto, vieni! Fuggiamo finché non si riaddormenta! - disse
Harry - E poi, a mo’ di scusa: - Quel maledetto quadro è legato alla parete
dalla magia oscura… Non siamo ancora riusciti a staccarlo…
- Se vuoi, posso provarci io - dissi, mentre la megera continuava
ad urlarci contro - Ho l’anello che bypassa la magia moderna, come ti ho già
raccontato, e ho anche una certa affinità con la Magia Oscura, purtroppo… Un mio
antenato era purtroppo uno dei peggiori stregoni della sua epoca…
- Magari… Non volevo disturbarti - disse comprensivo Harry (in
effetti entrare in casa con quella megera che strillava sempre doveva essere
particolarmente inquietante...). - Se riusciamo a staccarlo, lo regalo a
Kreacher, che ha ancora una particolare venerazione per la sua vecchia padrona!
Mi concentrai e provai con un semplice Alohomora. Subito,
grazie alla potenza dell’anello, il quadro si staccò dalla parete.
- Bravissimo, Peter! Mi hai risolto un grosso problema! - diceva
Harry, mentre il quadro brontolava e mi lanciava maledizioni (per fortuna non
avrebbero fatto effetto… almeno speravo!). - Ora me ne sbarazzo subito!
Kreacher!
Subito, al comando del suo padrone, l’elfo si materializzò
davanti a lui.
- Il padrone ha chiamato Kreacher? - disse. Poi vide il quadro
della sua ex padrona a terra e rimase a bocca aperta.
- Sì, Kreacher. Vorrei… regalarti questo quadro… questo ricordo
della tua vecchia padrona, alla quale, so, tu sei molto affezionato… Se vuoi,
puoi portarlo in soffitta, nella tua stanza dei ricordi…
(e sottovoce mi disse “Ha una bella collezione di cimeli dei
Black e gli abbiamo lasciato una stanza dove collocarli… Mi sono così sbarazzato
di vari orrori, compreso il portaombrello fatto con una zampa amputata di troll
contro cui sbattevo in continuazione”)
Kreacher a quel punto si buttò a terra, urlando che il padrone
era troppo gentile a regalare un oggetto meraviglioso ad un elfo buono a
nulla come lui e che lui gli sarebbe stato eternamente grato… e anche a me, che
avevo permesso al padrone di staccarlo dal muro e, così, di regalarglielo!
- Troppa gioia per Kreacher… Spero non muoia dalla felcità…
Hermione non me lo perdonerebbe! (mi sussurrò Harry).
Dopo qualche minuto, ripresosi dallo choc di avere tutto per lui
quel bel cimelio di famiglia, Kreacher acconsentì a portarlo via e noi potemmo
riprendere ed andare verso le scuderie…
- Abbiamo bonificato, insieme ad Arthur e alla squadra di
disinfestazione del Ministero - mi diceva Harry mentre ci dirigevamo lungo un
corridoio - questo settore di recente. Era pieno di mollicci e altre creature
poco raccomandabili, tanto che neanche Kreacher e Sirius avevano provato ad
entrarci… quando Sirius viveva qui, naturalmente. Addirittura aveva collocato
Fierobecco in una stanza al primo piano, poiché era un lavoro troppo faticoso
disinfestare tutto. Arthur però ha fatto un bel lavoro…
Fatto il corridoio, Harry aprì la porta e ci trovammo in un
piccolo giardino, collocato evidentemente sul retro della casa. Dappertutto
terra smossa e detriti in giro.
- La squadra di Arthur ha bonificato anche questo luogo, che era
pieno di oggetti oscuri… evidentemente i Black li avevano nascosti dopo la
sconfitta di Voldermort - mi disse.
Poco più lontano una porta conduceva ad una piccola costruzione.
Entrati, ci trovammo davanti a della ampissime sale…
- Un incantesimo di estensione permanente particolarmente ben
riuscito - mi disse Harry. Poi, indicando un angolo, si rivolse al mio gufo (che
intanto stava sulla mia spalla): - Là, Occhialuto… Ci sono dei trespoli, cibo ed
altri tre o quattro gufi…
Subito Occhialuto mi guardò, aspettò il mio assenso e poi si
diresse verso i trespoli, accovacciandosi su quello più alto, vicino ad un
barbagianni bianco.
- Ginny ha insistito tanto perché li “adottassimo”… Sono Gufi di
Hogwarts feriti nella battaglia e non più capaci di svolgere il loro lavoro…
Anche loro, povere bestie, hanno attaccato i Mangiamorte per difendere il
castello, e molti sono morti. Quelli feriti e non più idonei a portare la
corrispondenza li abbiamo adottati un po’ noi, un po’ i Weasley e, diversi, Luna
Lovegood…
Beh, Occhialuto (con il suo occhio solo) poteva benissimo stare
insieme a quelle povere bestie, che l’avevano accolto bubolando benevolmente…
- Ora, andiamo, Peter! Altrimenti le ragazze ci daranno per
dispersi! - disse Harry.
(segue)
Pubblico la seconda puntata mercoledì 17, insieme alla
nuova avventura di Niamh (che, mentre qui ha pochi mesi, nell'altra è già
quattordicenne... come passa il tempo!). Alla prossima Gatty :)
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