Quando cala la notte Rey non sogna.
Apre gli occhi e scopre di non aver mai lasciato Ahch-To, di abitare ancora in quella voragine di senso alla base dell'isola, in compagnia di tante estranee che portano il suo volto.
«Non sei niente. Ma non per me».
Il pensiero è un veleno che dà forma al tempo. Non ci sono risposte lì perchè Rey non appartiene. In cordoglio, seppellisce quanto rimane delle sue speranze nel luogo più oscuro che conosce e si prepara ad affrontare un nuovo giorno.
Quando riapre gli occhi, è dall'altra parte della galassia. Ha lasciato qualcosa di sè in quel buco, ciò che ne è uscito non è umano allo stesso modo.
Rey va avanti.
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