parole

di fotone
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C'è una stanchezza che non ha riposo, un sonno che non ha risveglio. La stanchezza della disillusione, il sonno della fatica del respiro quotidiano. Una nausea sottile, un filtro umido che vela qualsiasi orizzonte. È la triste storia del condizionale imperfetto declinato all'infinito, una voglia immensa di altro che sa di plastica bruciata. Sapremmo cosa farne del mondo se solo si lasciasse plasmare dai nostri desideri a loro volta plasmati dalla fatica di immaginare sempre altre possibilità, sempre diverse. Diremmo alla vita cosa fare se solo ci prestare orecchio. Grideremmo di fermarsi un attimo prima di ogni cosa. Di darci tempo, tanto tempo, prima di non fare niente. Vieni qui ora, avvicinati. Stiamo insieme. Ti regalo un ricordo. Lo costruisco qui con te. È una roba artigianale che sa di vento e di pioggia, come piace a te. È tipo amore degli altri. È roba che domani pensi non esista più e roba così. Come noi. Anzi, come te. Che non ti conosco così tanto.




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