Beyond

di Spensieratezza
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Precipitare sotto la cascata non fu traumatico come Dean pensava.

Attorno a lui e a Sam aveva avvertito come una specie di bolla luminosa che li riscaldava e li proteggeva, Dean avrebbe tanto voluto credere che fosse la potenza dell’amore che provava, che entrambi provavano, ma aveva la sensazione che fosse qualcosa di più soprannaturale che romantico, quasi…MAGICO.

Sentì qualcosa di umido sotto di lui e capì che fosse il terreno, una strana combinazione di fango e sabbia e acqua.
Sam era al suo fianco.
Erano ancora vicini.

“Sam..” parlare gli costava un gran sforzo, la gola gli faceva male per via di tutta l’acqua che aveva bevuto, ma doveva, aveva bisogno di assicurarsi che Sam fosse ancora VIVO.

Qualcosa davanti a lui però gli mozzò le parole in gola.
Degli zoccoli di cavallo.
Bianchi.

Alzò lentamente lo sguardo e vide quello che si parava davanti a loro.
 
Un maestoso cavallo bianco con una coda scintillante. Era un animale davvero bellissimo e imponente, al suo fianco, il cavaliere che aveva parlato con lui e Sam, poco prima alla baita. Il cavaliere bianco, con i lunghi capelli azzurri e gli occhi di ghiaccio.

“Sei..sei tu ad averci salvato?” domandò.
Il cavaliere chinò il capo in una smorfia, stranito.

“Non sono stato io, ragazzo, ma chiunque sia stato, dev’essere qualcuno che vi ha molto a cuore.”

“A-Alisea..” disse Dean con voce roca, sbalordito. ECCO cos'era quella forza che buttò addosso a loro. Aveva arrestato e rallentato la loro caduta. Li aveva protetti!

“Farvi salvare da una donna, non vi rende onore, nemmeno se siete solo dei ragazzi.” Disse il cavaliere misterioso.
Dean avrebbe voluto ribattere che anche lei era una ragazzina, ma fu un’altra la domanda che gli salì alle labbra.

“Mio padre..Alisea..cosa gli è successo?? Mio fratello..” disse, premendoselo di più addosso per sentire il battito del suo cuore. Batteva, grazie a Dio!

“Stanno bene, stanno tutti bene, i miei compagni si occuperanno di loro. I cavalieri del male non vi faranno più alcun male, per quanto riguarda Sam..devo occuparmi di lui..”

Prima che Dean avesse il tempo di protestare, sentì Sam scivolare via da lui. Il cavaliere senza toccarlo, lo aveva sollevato il poco che bastava per toglierlo dalla presa di Dean e ora lo stava sollevando, prendendolo per le ascelle.

“Aspetta, che cosa stai facendo! Lascialo! Mi occupo io di lui!” protestò, ma le ossa gli facevano così male! Quante botte aveva preso, cadendo?

“Sento che ti sta molto a cuore e ti ringrazio per averlo protetto fino adesso, ma dubito che ti sapresti prendere cura di lui meglio di quanto farei io..” disse il cavaliere meditabondo. Ora Sam era tra le sue braccia, il capo reclinato all’idietro, era svenuto.
 
“NOO!” urlò Dean. “TI PREGO, NO, LASCIALO. Non portarmelo via! TI SCONGIURO! È MIO FRATELLO!”

Il cavaliere strabuzzò lo sguardo, poi si voltò a guardarlo, con uno strano sguardo freddo.

“È mio fratello, non il tuo.” Disse, sbalordendo Dean.

E detto questo, scomparve in una grossa bolle di luce.
 
“NOOOOOOO!” Dean era riuscito ad alzarsi, ma era troppo tardi. Erano scomparsi e a Dean non restò altro da fare che piangere in ginocchio sul terreno.
 
 




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