La mia guardia spezzata
e per i campi un alito di tramonto
un ricordo di quell’epoca ineffabile
è tutto quel che mi resta
Riesci a sentire
quello che dico
provo disgusto per quello che sono ora
nausea e mal di testa
dissemino disordine
marcisce quel che tocco.
Il coito sopraggiunge
anche prima del crollo della mia soglia attentiva
e i Nirvana (ovviamente)
e il bioritmo viziato dalla mia accidia
mi sveglio a mezzogiorno
sento ardere in me un destino
che non si compirà,
sono il cigno che non riesce a involarsi
sono il vizio di forma
opera incompiuta
conosco solo la pigrizia
non riesco nemmeno a guardare un film per intero
come del resto tutta la mia generazione
Non sono all’altezza dei miei sogni. |