Prima di iniziare vorrei
fare presente che questa storia non è stata fatta per fini
di lucro qualsiasi personaggio, a parte quelli creati dagli autori, non
sono di nostra proprietà, ma della Marvel. Inoltre ci terrei
a rettificare che questa storia viene scriutta a 4 mani, ovvero fatta
da 2 autori, ogni autore scriverà un capitolo, gli autori
goku94
sono: e
Sux
Fans, il primo capitolo, cioè il prologo,
è scritto da me Goku94, accetteremo ogni recensione sia
brutta che cattiva, per migliorarci, il nostro scopo è
quello di migliorare la nostra scrittura ma anche di far divertire chi
legge, e con questo non dico che la storia sarà comica,
aspettatevi di tutto, oltretutto specifico che noi ci basiamo sui film,
dato che non sappiamo molto sui fumetti, non abbiamo molta esperienza,
ma cercheremo se è possibile di inserire anche qualcosa dei
fumetti. E con questo vi lascio alla lettura del prologo ^-^
Fratelli di sangue
Estate, caldo, afa,
una combinazione incredibile per rimanerci secchi, oltretutto se a
questo
aggiungi il fatto di stare ancora a scuola, con un professore di
italiano che
quando attacca a parlare non la finisce più, per fortuna
domani sarebbe stato
l’ultimo giorno di scuola, e finalmente sarebbe stato libero,
non che avesse
qualcosa contro il professore di italiano, che con tutta
onestà lo adorava,
diceva sempre che avrebbe dovuto scrivere un libro, e che avrebbe fatto
una
grande carriera nel campo letterario, lui in parte ci aveva anche
provato, infatti
stava scrivendo un romanzo, un romanzo d’avventura, un
romanzo fantasy, ancora
non aveva un titolo, forse perché la storia non gli piaceva
molto, lui scriveva
solo per sfogarsi, quindi quel che un momento prima gli era piaciuto,
il
momento dopo passata l’arrabbiatura o la tristezza gli
sembrava futile e
stupido, insomma, lui non si poteva definire un ragazzo come un altro,
era
stato bocciato al primo anno, nessuno ne sa il motivo, dato che la sua
intelligenza è sempre stata ineguaiabile, la sua mente va
oltre l’umano
intelletto, nonostante non fosse un mutante, infatti lui non lo era,
era un
semplice ragazzo di 19 anni con un QI al di sopra della media
… molto al di
sopra della media, ma non usava ne trucchetti ne altro,
lui studiava semplicemente, ma comunque
stando tre gradini più in alto degli altri riusciva sempre
ad andare avanti e a
superare tutti senza nemmeno sforzarsi tanto, lui era Ian un normale
ragazzo
con il quoziente intellettivo pari al triplo della persona
più intelligente del
mondo
-Bene
ragazzi la lezione è finita, potete andare, e
ricordate che se domani dovete fare la festa per salutarvi potete
prendere
tranquillamente le mie ore- disse il professore con un sorriso sulle
labbra per
poi uscire dalla classe, seguito subito dopo dagli alunni, che si
sparpagliarono fuori dalla classe per poi uscire.
Fuori
dalla scuola, a pochi metri dal cancello d’entrata
camminava Ian, un ragazzo strano per molta gente, era molto alto, i
capelli
ricci di un castano scuro e gli occhi grigi come l’acciaio,
molta gente lo
odiava per la sua intelligenza, e altri lo ritenevano un mutante, ma
lui non
faceva ne diceva nulla per volere il rispetto di queste persone, per
lui queste
persone non erano nient’altro che razzisti, che hanno paura
di tutto ciò che è
diverso da loro
-Hei
ragazzi guardate- Disse un ragazzo di media statura,
coi capelli biondo grano e gli occhi azzurri –Il secchione
è uscito dalla
scuola, quale miracolo porta a ciò? Voi che ne dite
ragazzi?- chiese quello ai
compagni che gli stavano a fianco
-Miracolo
capo- Dissero i quattro babbioni che si portava
dietro.
Ma
Ian non gli diede corda, passò oltre senza nemmeno
sentirli, non gli interessava ciò che dicevano, per lui era
stupido e
insensato, oltretutto gli conveniva trattenere la rabbia se non voleva
che
esplodesse e ferisse qualcuno, era intelligente certo, ma sfigato, si
sapeva
difendere, e sapeva dove colpire per stendere una persona anche senza
fargli
male
-Uh!
Guardate ragazzi! La secchia non ci nota, povero ora
oltre che secchia è pure sordo-muto che peccato- Disse lui
ridendo con un
sorriso compiaciuto sulle labbra e con il coro delle risatine dei suoi
scagnozzi
-Jacob
che vuoi da me?- Disse Ian girandosi verso di lui
cercando di mantenere la calma
-Povero
la sechietta si sta arrabbiando- Disse Jacob
esplodendo in una risata senza freni, che fece andare in bestia Ian che
senza
preavviso mollo un destro sul mento alzato, per le troppe risa, di
Jacob, con
il risultato di spaccargli la mandibola e fargli fare un volo di
qualche metro
per poi atterrare poco lontano da li
-te
la sei voluta cercare Jacob- Disse Ian per poi girarsi
incurante di ciò che aveva appena fatto, intorno a lui la
gente lo guardava
stupefatto, non lo avevano mai visto incazzarsi e quindi lo avevano
sempre
sottovalutato
-Hei
tu!- Urlo uno degli scagnozzi del biondino steso –come
ti permetti di colpire il nostro capo, ce la pagherai- E in uno scatto
d’ira
iniziò a correre verso Ian, che senza nemmeno preoccuparsi
si girò a guardarlo,
mentre l’altro correva a tutta velocità verso di
lui, ma come si sa Ian non era
stupido, spostandosi all’ultimo secondo fece in modo che il
colosso che gli
stava venendo a dosso andasse a sbattere con la testa contro un palo li
vicino.
Ian continuò per la sua strada senza curarsi delle facce
spaventate degli altri
tre che stavano con Jacob, forse una volta e per tutte avrebbero smesso
di
prenderlo in giro.
Arrivato
a casa Ian era da solo, lui non aveva mai
conosciuto i suoi genitori, e quindi di lui si era presa cura una
ragazza che
in quel momento si trovava all’università per dare
il suo ultimo esame prima
della tesi di laurea. SI diresse direttamente in camera sua levandosi
di dosso
la cartella coi libri, pesante persino negli ultimi giorni di scuola,
per poi
buttarsi sotto la doccia cercando refrigerio con un ondata
d’acqua fredda, la
ottenne, anche se per poco, infatti quando uscì decise che
faceva troppo caldo
per rimettersi i vestiti della giornata, allora optò per un
pantalone nero di
tuta abbastanza largo e dei sandali aperti, niente maglia, dato che il
caldo
era insopportabile. Scese giù per andare a prendersi un
bicchiere d’acqua, ma
appena sceso incontro in cucina Engelica, la ragazza che si era presa
cura di
lui da quando aveva 13 anni, la salutò con un bacio sulla
guancia per poi
dirigersi verso il frigo abbassandosi a prendere una bottiglia
d’acqua, gesto
che fece girare Engelica e fissare lo sguardo su quelle due cicatrici
che il
ragazzo ormai quasi ventenne aveva sulla schiena, si trovavano in
presenza
delle scapole, erano due linee leggermente oblique con i vertici in
basso
leggermente più all’interno del vertice in alto.
La ragazza si avvicinò al
ragazzo intento a versarsi un bicchiere d’acqua, fece passare
un dio su una
delle due cicatrici causando un attimo di sgomento nel ragazzo
-Lo
so sono orrende, ma sai benissimo che non so come me le
sono fatte, purtroppo non ricordo niente da quando avevo 15 anni, ho
perso 15
anni della mia vita, come fosse semplice aria che passa e poi scompare-
Disse
sbattendo un pugno sul bancone, facendo tremare tutto il banco, ma non
causando
nessuna reazione in Engelica, che sapeva benissimo quale era la causa
di quelle
cicatrici, come sapeva benissimo cosa successe 5 anni fa, ma non gli
aveva mai
detto nulla, per proteggerlo, meno sapeva e meno era esposto al
pericolo.
-Fa
caldo vero?- Fece lei cambiando discorso, non volendo
affrontare questo discorso con Ian
-Si
fa molto caldo, questa estate si prospetta senza nemmeno
una nuvola- Fece lui pensoso per poi sorridere un secondo dopo
-Si
infatti, e la cosa non mi dispiace, se questo comporta
vederti senza maglia più spesso- Fece lei maliziosamente,
perché in effetti Ian
non era a fatto brutto, anzi tutt’altro aveva una muscolatura
accentuata, dato
che costretto dal suo tutore a prendere lezione di autodifesa
-Ma
come- Fece fintamente sconvolto lui –Signorina Engelica
ci sta deliberatamente provando con il suo pupillo?- Fece trattenendo
le risate
alla fine della frase, in fondo loro scherzava in continuazione
-Bhe
si è così, e non credo che a lei signore le
dispiaccia,
o sbaglio?- Disse trattenendo le risate
-Si
certo- Fece lui- nei suoi sogni- aggiunse poi, per poi
scoppiare a ridere insieme ad Engelica.
Passavano
così le giornate fra i due, a ridere e a
scherzare, forse anche per dimenticare e non pensare ai propri problemi.
-Trasmettiamo
ora il telegiornale delle 11:00, a te la Linea
Tom- Fece un uomo in TV
-Grazie
Mike allora signori e signore quest’oggi nella
nostra città stanno accadendo fatti inspiegabili, a quanto
pare Magneto è
tornato alla carica in cerca di vendetta, lo sapevamo che dei mutanti
non ci si
poteva fidare- Disse quest’altro.
Davanti
alla Tv stavano Engelica e Ian sotto a una coperta,
lui da un lato lei dall’altro e entrambi guardavano la TV
scocciati, non
sopportavano questo razzismo nei confronti dei mutanti solo
perché erano esseri
diversi da loro, allora spensero la TV decidendo di andare a letto
entrambi, e
augurandosi una buona note andarono nelle loro stanze ai piani
superiori.
Ore
13:00 Ian era appena tornato da scuola, avevano fatto
una grandissima festa, ma nessuno aveva dato retta a lui tutti
impauriti dai
fatti accaduti la giornata precedente.
In
casa non c’era ancora nessuno, allora Ian decise di
andare a farsi una doccia, dopo essersi spogliato entrò
nella cabina doccia
facendo scorrere su di lui l’acqua fredda, e lavandosi per
levare il sudore
della giornata, mentre faceva scorrere delicatamente il sapone sulle
cicatrici
ripensò a questi sei anni passati in quella scuola, non gli
sarebbe mancato
niente, lui si era finalmente lasciato quel mondo alle spalle, tutta
quella
gente falsa, che non lo sopportava, che facevano solo i buoni
perché lui era il
secchione della classe, era finalmente tutto finito, lasciandosi tutto
finalmente alle spalle. Quando uscì si avvolse un
asciugamano intorno alla vita
e si guardò allo specchio, aveva i capelli incollati alla
faccia, gli
arrivavano fin poco sopra le spalle muscolose, e i suoi occhi grigi
avevano la
singolare capacità di cambiare colore a seconda di cosa
fissava, in quel
momento erano azzurro vacui, molto chiari, e riflettevano di lui un
immagine di
un uomo spossato dalla vita, ma che finalmente può godersi
le gioie della vita,
scese con lo sguardo sui suoi muscoli, aveva sempre odiato la
ginnastica e
l’attività fisica, aveva sempre preferito lo
studio, ma Engelica aveva
insistito tanto per fargli fare quel corso di autodifesa che non se
l’era
sentita di dirgli di no, quindi eccolo li bello nei suoi muscoli che
facevano
svenire una quantità industriale di ragazze, non era un tipo
presuntuoso, non
ci provava con le ragazze, anzi erano loro che ci provavano con lui, e
venivano
continuamente respinte, non che lui fosse gay sia chiaro, ma per lui le
donne
non erano un problema di grandissima importanza.
Decise
di vestirsi, rimettendosi gli stessi vestiti del
giorno prima, il pantalone e i sandali, per poi scendere con ancora i
capelli
bagnati e appiccicati sulla fronte, giù Engelica non era
ancora tornata allora
dopo essersi preso una birra si stese sul divano a guardare la TV, non
sapeva
che guardare, allora con aria annoiata si mise a fare zapping fra
tantissimi
canali, non trovava niente che gli potesse interessare, fin quando
all’improvviso, tutti i canali si oscurarono per far posto a
un telegiornale
straordinario
-Signore
e Signori, abbiamo da darvi un annuncio speciale,
Magneto che ancora sta devastando la città ha preso un
ostaggio, una ragazza
dai lunghi capelli biondi ora è tenuta prigioniera da
Magneto che minaccia di
ucciderla se gli x-men non accorrono a salvarla- D’improvviso
il canale si
oscura, mostrando poco dopo la faccia di Magnto
-Salve
signori, sono Magneto, immagino che abbiate già avuto la
piacevole fortuna di
conoscermi, sono qui per un annuncio, se gli x-men non si fanno vivi,
io ucciderò
prima questa ragazza, e poi tutta la comunità umana, quindi
se quei ridicoli
omuncoli con le tutine nere non si fanno vivi entro mezzanotte io
inizierò la
distruzione totale…- Ian non volle ascoltare oltre, spense
la TV per poi
mettersi seduto sulla poltrona con le mani nei capelli, in quelle
immagini
c’era anche la donna che Magneto aveva catturato, e quella
donna era Engelica,
e lui ora non sapeva che fare