★
Iniziativa:
Questa storia partecipa a “Fairy Tale” a cura di
Fanwriter.it
★ Numero Parole:
10.901
★ Prompt/Traccia:
Tema libero + 32. Canzone + 37. Viaggio + 62. Isola + 63.
Ali + 64. Pirati
Peter
Pan
C’era
una volta, in una prestigiosa accademia di musica, un trio di cantanti
che studiavano per diventare abili compositori e famosi vocalist in
tutto il mondo. I tre ragazzi avevano passato insieme molti anni della
loro adolescenza e vivevano insieme, come fratelli. Le loro voci erano
uniche, capaci di portare sorrisi e sollievo a chiunque le ascoltasse.
I tre studiavano e si
impegnavano ogni giorno per acquisire sempre più
professionalità ed esperienza, guidati ogni volta da nuove
ispirazioni. Era inoltre particolarmente ricorrente come spesso, dopo
una notte di sonno ristoratore, uno dei tre si svegliasse con un
sorriso grande come il sole, con una nuova canzone in mente e delle
dolci parole ad accompagnare la melodia. Grazie a questi lampi di
ispirazione, i giovani e promettenti cantanti componevano canzoni
meravigliose.
L’ennesima
sera che seguiva una soddisfacente giornata giunse, prima di dormire, e
i tre non vedevano l’ora di mettersi sotto le coperte.
- Spero di fare un
bel sogno e di svegliarmi domani con una nuova melodia in testa!-
esordì Baekhyun, il più vivace del trio.
Kyungsoo, il
più posato e composto, era già infagottato nel
suo letto. - È strano, ogni volta tocca a qualcuno di
diverso tra noi … Sarà una coincidenza?-
- Non so dire se sia
una coincidenza.- soggiunse Jongdae, stringendo il cuscino tra le
braccia. - Ma in ogni caso è una benedizione e spero che
continui così per molto tempo. E poi scusa, Baekhyun, ma in
teoria tocca a me!-
Con queste parole
diede una cuscinata all’altro ragazzo, che ribatté
allo stesso modo con una risata.
- Non cominciate a
fare casino, dobbiamo dormire.- li fece smettere Kyungsoo.
Di lì a
poco le luci si spensero e gli occhi si chiusero, lasciando che la
notte inghiottisse i loro pensieri con il suo buio silenzio.
Ma più
tardi, con la luna alta in cielo, nella mente di Jongdae si fece spazio
una scintilla dorata, un bagliore danzante su una musica dolce e
delicata, una voce morbida che si insinuò nei suoi sogni
come un’eco e lo fece sorridere inconsciamente nel sonno.
Quella melodia era talmente bella che il suo cuore si scaldò
piacevolmente e piccoli brividi lo attraversarono da capo a piedi.
L’inconscia felicità fu così intensa
che Jongdae, nel cuore della notte, si svegliò.
Aprendo gli occhi, la
prima cosa che vide fu un alone giallo nascondersi dietro
l’armadio.
Sbattendo le palpebre
nel buio della stanza, Jongdae si mise a sedere e si
strofinò un occhio. Stranito da ciò che aveva
visto, si alzò e andò a controllare che fosse
tutto a posto; forse la luce della luna batteva sul vetro
dell’armadio a specchio. Ma quando Jongdae
barcollò verso l’armadio per spostarlo, ecco che
contro il muro rivide quel piccolo bagliore dorato scomparire ancora
più all’interno, finendo dall’altra
parte dell’armadio.
Jongdae non
poté credere ai suoi occhi. Stava sognando?
Spostò
leggermente il mobile, si sporse dall’altro lato di esso e
stavolta ne fu certo: una piccola saetta balzò fuori dal
nulla e si precipitò sotto il suo letto. Jongdae
boccheggiò e premette le mani sulla bocca per trattenersi
dall’urlare dalla sorpresa. Cautamente si avvicinò
al suo letto e si abbassò per sbirciare. Ebbe a malapena il
tempo di guardare, che una piccola figura dorata balzò in
avanti fino a sbattere sul suo naso, facendolo cadere seduto sul
pavimento con gli occhi serrati. Oltre a un gemito di sorpresa, Jongdae
cercò di non emettere altro fiato, e quando fu sicuro di non
avere più niente sulla sua faccia, riaprì gli
occhi e notò finalmente lo stesso alone giallo sotto la sua
coperta. Qualcosa si stava nascondendo nel suo letto, qualcosa
… di magico!
Con pochi e lenti
passi, Jongdae si avvicinò e si sedette sulla parte di letto
dove non si trovava più la coperta. Con la dovuta
attenzione, ne sollevò piano il bordo e finalmente
scoprì che cosa, o meglio, chi si stesse nascondendo sotto
di essa.
Era un omino piccolo,
ma proprio piccolo, che avrebbe potuto stare sulla sua mano
comodamente. Aveva i capelli d’oro e intorno a lui brillava
una luce gentile dello stesso colore. Era accucciato su se stesso e
guardava Jongdae con i suoi occhi scuri, tremando. Il giovane cantante
restò a bocca aperta.
- Wow!- fece
solamente, con un filo di voce. - E tu chi sei?-
Non ebbe risposta;
l’omino si limitò a starsene chiuso a riccio a
fissarlo con agitazione.
- Da dove vieni, che
cosa ci fai qui?-
Anche stavolta il
silenzio seguì le sue domande e Jongdae capì
prima di doversi guadagnare la fiducia di quella strana ma affascinante
creatura.
- Perché
non vieni fuori?- propose, porgendogli una mano con gentilezza. - Non
ti farò del male.-
Gli rivolse un largo
sorriso e attese, finché dopo dei lunghi momenti
l’omino dorato non si mosse e gattonò verso il
palmo della sua mano, dove restò inginocchiato. Meravigliato
come un bambino, Jongdae lo portò vicino al volto per
osservarlo: era veramente un omino minuscolo, sembrava quasi un elfo o
una fata.
- Come ti chiami?-
chiese, e stavolta il piccolo ospite sembrò intenzionato a
rispondere, facendo segno di avvicinarsi perché
l’avrebbe fatto parlandogli all’orecchio.
Jongdae
eseguì e l’omino mormorò il suo nome
con una voce sottile appena udibile.
- Luhan?-
ripeté il ragazzo, e il piccolo ospite annuì,
prima di fargli di nuovo segno di avvicinarsi per parlargli
all’orecchio.
“Porto la mia musica
in giro per il mondo.” disse.
- Dunque è
per merito tuo che ogni mattina io e miei fratelli ci svegliamo con
un’ispirazione nuova?- alla felice realizzazione, Luhan
annuì ancora e per la prima volta gli rivolse un sorriso.
Quale gioiosa
rivelazione! Jongdae si lasciò travolgere dalla sorpresa e
con entusiasmo ringraziò il piccolo Luhan con mille parole
riconoscenti, dal momento che così spesso faceva loro questo
grande dono.
- Voglio farti
conoscere i miei amici!- esclamò poi, e senza attendere una
sua reazione, corse a svegliarli.
Lo stupore fu enorme
e la meraviglia di più, ma una volta che le luci dei
comodini furono accese e tutti e tre i giovani cantanti furono intorno
alla figurina di luce che era Luhan, i sorrisi sui loro volti furono
duri a scomparire.
- Ti siamo molto
grati per quello che fai per noi.- disse Kyungsoo, e Luhan gli fece
segno di volergli parlare all’orecchio. - Dice che gli
piacciono le nostre voci e che preferisce regalare molte delle sue
canzoni a noi.- spiegò poco dopo.
- Che bello, sento
che potrei commuovermi!- commentò Baekhyun, allungando poi
un ditino curioso verso Luhan per accarezzargli la testa.
Jongdae, affascinato,
pose l’ennesima domanda: - Da dove vieni, Luhan?-
Il piccolino si mosse
trasportato dalla mano di Kyungsoo e gli raccontò sottovoce
che veniva da un’isola incantata molto lontana, dove lui
insieme ad altri abitanti era il custode di tutto ciò che vi
era di magico. I tre ragazzi si guardarono sorpresi, ma nessuno ebbe il
cuore di fare altre domande al riguardo al loro piccolo ospite, per non
turbare il suo mite temperamento. Dunque fu Luhan stesso, avvicinandosi
all’orecchio di Jongdae, a proporre di portarli a vedere
l’isola in cui viveva.
- Possiamo davvero?-
- Sarebbe fantastico!-
- Sì,
sarebbe un sogno … ma come possiamo arrivarci?-
A quella domanda,
Luhan sfoderò un sorriso molto più grande e,
senza chiedere di dover parlare all’orecchio di qualcuno di
loro, iniziò a cantare. I tre giovani fratelli non avevano
mai udito una voce tanto angelica e piacevole, che entrava dentro i
loro cuori e li scaldava come una madre che culla il suo figlioletto.
Bastarono inoltre poche note intonate dell’elfo, che questo
si sollevò in aria, accompagnato sempre dal suo bagliore
dorato, e volò brevemente in giro per la stanza,
riempiendola di luce. Dei boati di meraviglia seguirono quella magia e
Luhan, fermo in volo presso la finestra socchiusa, fece loro segno di
provare a cantare a loro volta.
Perplessi, i tre
ragazzi si resero conto di avere addosso un po’ di quel
magico bagliore, simile a una polverina dorata, e capirono cosa fare.
Il primo a tentare fu Baekhyun, dapprima modesto e timido, ma poi forte
e fiero quando si rese conto che il suo corpo si stava sollevando dal
letto. Fu poi la volta di Kyungsoo, che restò a gambe
incrociate per aria mentre intonava una delle sue ballate preferite, e
infine Jongdae, che con il cuore pieno di felicità
cantò una delle canzoni che aveva recentemente composto. Con
una capriola in aria fece ridere tutti, mentre Luhan sospirò
di sollievo a sapere che quei tre giovani cantavano davvero dal
profondo dell’anima. Sarebbero stati certamente degni di
intraprendere un viaggio verso la sua dimora.
Canticchiando un
leggero motivetto a bocca chiusa per non svegliare le persone nelle
vicinanze, tutti e quattro spalancarono la finestra e si lasciarono
portare via dal vento, guidati dalla musica che veniva dal loro cuore e
dalla rotta che indicavano loro le stelle, verso il luogo magico da cui
proveniva Luhan. Fu l’esperienza più incredibile
che avessero mai vissuto, come il più bello dei loro sogni
ricorrenti, a volte era come se dormissero davvero mentre le nuvole e i
discreti bagliori della notte sfioravano i loro visi. Persero ogni
cognizione di tempo e di spazio, nulla più esisteva se non
musica e felicità, fino a che il cielo non divenne
più chiaro sui toni del tramonto di un altro mondo e le nubi
si diradarono.
I tre giovani videro
un panorama mozzafiato: un’isola piena di verde e di blu
regnava in mezzo a un oceano sconosciuto, attorniata da soffici nuvole
bianche come panna montata. Luhan li condusse verso di essa, facendosi
strada tra le correnti d’aria, beandosi di come i suoi futuri
ospiti non abbandonassero mai la più pura meraviglia.
Ma
all’improvviso, un forte boato vece vibrare l’aria
e come spuntata dal mare giunse una palla di cannone a gran
velocità in loro direzione. Mancò il colpo per
poco e i tre trasalirono dallo spavento.
- Che
cos’era??- esclamò Jongdae preoccupato, dopo
l’urlo di paura di Baekhyun.
I compagni si
strinsero l’uno con l’altro e restarono a
galleggiare in aria, ma perdendo gradualmente quota. Luhan, allarmato,
prese a vorticare intorno a loro per proteggerli dentro una nube
dorata, ma loro continuavano a scendere e l’elfo era sempre
più spaventato, tanto quanto loro. Un secondo boato
riempì l’aria e stavolta ad avvicinarsi
rapidamente fu una rete di corda gigante, che loro tre non riuscirono
ad evitare.
Caddero in acqua e si
tennero a galla per miracolo, intrappolati nella rete. Luhan rimase a
guardare il fenomeno per un momento, impaurito, e i tre ragazzi ebbero
appena il tempo di vederlo volare via come un fulmine, prima di
richiamarlo a gran voce implorandolo di tornare.
- Luhan! Luhan, torna
indietro!-
- Luhan, devi
aiutarci!-
Ma le loro suppliche
non furono udite e al posto del loro piccolo amico fu
qualcos’altro a comparire dalla nebbiolina della costa che
circondava l’isola: una nave pirata – i tre erano
istantaneamente sicuri che fosse pirata, da com’era imponente
e minacciosa – con tante vele scure spiegate al vento e una
gigantesca chiave di violino incisa sulla prua. Baekhyun, Kyungsoo e
Jongdae smisero di dimenarsi in acqua e osservarono la nave, rapiti e
intimoriti al tempo stesso.
- Ma guarda chi
abbiamo qui … - esordì una voce profonda
proveniente dall’imbarcazione in avvicinamento.
Quando
l’imbarcazione fu abbastanza vicina e visibile, un ragazzo
alto e smilzo con la pelle abbronzata, gli occhi truccati di nero e
alcuni piercing li fissava sornione dal bordo, con le braccia
incrociate contro il petto.
- Questa volta sono
tre, Yifan.- aggiunse soddisfatto, rivolgendosi a un altro tizio di
stazza maggiore, ma ugualmente poco raccomandabile, che si stava
avvicinando al suo fianco con espressione truce. - Un bel bottino, non
trovi?-
- Concordo, Zitao.
Guarda con che occhi ci fissano …!- sogghignò
l’altro, godendo di come i tre nuovi arrivati erano
spaventati, ma anche ipnotizzati.
Il primo che aveva
parlato, presumibilmente Zitao, afferrò una corda robusta
che dal filo dell’acqua spuntò, collegandosi a una
carrucola. - Portiamoli a bordo. Il capitano sarà
interessato a questa novità.-
I poveretti vennero
trasportati a bordo della nave pirata e sbattuti sul suo duro pavimento
di legno. Inzuppati come pulcini, tentarono di rompere le corde in cui
erano intrappolati, ma senza successo.
- Liberateci!-
esclamò Jongdae. - Liberateci, non vi abbiamo fatto niente!-
- Lo sappiamo. Per
questo è divertente.- rispose Yifan, che si mise subito a
sghignazzare con il suo compagno.
Kyungsoo rivolse loro
un’espressione piena di rancore. - Siete degli ignobili
vermi.-
Quelli si misero a
ridere ancora di più, persino si reggevano l’uno
all’altro per non rotolare a terra
dall’ilarità della scena. I tre prigionieri li
fissarono con ogni speranza che svaniva nella salsedine …
che ne sarebbe stato di loro?
- Che
cos’è tutto questo rumore?-
Un vocione forte fece
quasi tremare l’intera nave, cogliendo tutti di sorpresa.
Dall’entrata oscurata della stiva si sentirono dei passi
lenti e pesanti, che lasciarono tutti ammutoliti. Presto fece la sua
comparsa una figura alta e sicura, che si fermò in mezzo ai
suoi due scagnozzi, facendo tremare di paura i prigionieri.
Era un bello e
giovane uomo dagli occhi grandi, le orecchie che sporgevano quasi in
modo simpatico dal largo cappello nero, il corpo muscoloso e chiuso in
un completo da corsaro, le mani a riposare sui suoi fianchi e lo
sguardo fisso sugli ospiti evidentemente indesiderati, illuminato da
una scintilla di oscurità.
- Che cosa ci fate
voi tre nanerottoli nella mia terra?- esordì di nuovo quel
gigante.
- La tua terra?-
ripeté intimorito Jongdae, con un filo di voce. - Ma
… ma io pensavo-
Il capitano della
nave lo interruppe, facendolo sobbalzare.
- Sì!
Questa è la mia terra e non tollero gli scocciatori. Chi
siete? E da dove venite?-
I tre si strinsero di
più l’uno contro l’altro, infreddoliti
dal non voluto bagno in mare e ancora chiusi nella grande rete di corda.
- I-Il mio nome
è Jongdae.- mormorò il primo, che diede una
gomitata al secondo per spingerlo a parlare.
Quello lo
guardò male, ma con un timido filo di voce
obbedì. - Il mio nome è Kyungsoo.-
Entrambi si girarono
verso il terzo … che però, inspiegabilmente,
aveva occhi solo per il capitano pirata e non disse nemmeno una parola.
L’altro
dunque, indispettito dal non avere la sua risposta, mosse un paio di
passi verso di lui, facendo rabbrividire di paura gli altri due
prigionieri. - Dimmi chi sei, piccoletto.- ringhiò con la
sua voce bassa e vibrante, le braccia intorno al petto e le spalle in
mostra.
- Chiunque tu vuoi
che io sia … - rispose Baekhyun con tono perso, le mani
strette alle corde della rete e gli occhi languidi solo per lui.
Il capitano
sbatté gli occhi con una perplessità insolita,
mentre gli scagnozzi alle sue spalle scoppiarono in una fragorosa
risata. In tutto ciò, Kyungsoo aggrottò la fronte
con altrettanta confusione e Jongdae agitò una mano davanti
al naso dell’amico, temendo che fosse stato in qualche modo
ipnotizzato.
- Che cosa stai
blaterando?- domandò stranito il capitano, con una smorfia.
A quel punto, Jongdae
scosse la spalla del compagno per farlo rinsavire. Quello
sussultò e, dopo averlo fulminato con gli occhi, si decise a
fornire una risposta più soddisfacente alla domanda del
capitano: - Mi chiamo Baekhyun. E tu come ti chiami, gigante?-
Disturbato dalla sua
intraprendenza, quest’ultimo gonfiò il petto e si
preparò a rispondere alla sua domanda nel modo
più teatrale che conosceva.
- Io sono colui che
comanda su quest’isola. Io sono … -
Stava effettivamente
per rispondere, quando la tensione nell’aria fu interrotta da
un canto gioioso in lontananza. Tutti drizzarono le orecchie per
ascoltare e i nemici indossarono un’espressione
particolarmente allarmata e sospettosa. I tre ragazzi invece si
sentirono subito emozionati all’idea di sentire cantare
qualcuno così bene, anche se era una voce ancora sconosciuta.
Con il passare dei
secondi quella voce si fece sempre più vicina,
finché non comparve un ragazzo biondo inginocchiato sul
bordo della nave, che si resse con una mano alle corde delle vele prima
di lanciare uno splendido acuto nella dolce aria del tramonto sul mare.
Jongdae ebbe la
certezza di non aver mai visto nulla di più bello e di non
aver mai udito niente di più meraviglioso.
Il biondino concluse
la sua breve canzone con una risata e si rivolse al capitano della
nave: - Come te la passi, Chanyeol? Ancora ad importunare gli
innocenti?-
Dopo quella frase, il
ragazzo misterioso rivolse un sorriso affabile verso i tre prigionieri,
strizzando loro l’occhio. Prima che potessero reagire e
smuoversi dal loro stato di estasi, sulla sua spalla comparve il
piccolo Luhan, immerso nel suo bagliore dorato.
- Luhan!-
esclamò Baekhyun, sorridendo.
- Xiumin.-
esordì invece quello che doveva essere il capitan Chanyeol,
con espressione ostile. - Non so perché ancora non mi sono
liberato di te.-
Quello
ridacchiò, rimanendo appeso alla nave e dondolando
giocosamente.
- Caro il mio
capitano, il motivo è presto detto: non è
possibile liberarsi di me!-
Il ragazzo biondo,
che doveva rispondere al nome di Xiumin, saltò
giù dalla nave e scomparve. Temendo che finisse in acqua, i
tre giovani malcapitati trasalirono dall’ansia, mentre Zitao
e Yifan si affacciarono e si sporsero subito, per vedere che fine
avesse fatto.
Immediatamente
vennero sbalzati indietro e messi al tappeto, grazie a due calci sul
naso dati da Xiumin a testa in giù. Baekhyun, Kyungsoo e
Jongdae scoppiarono a ridere, mentre Chanyeol cercò di
avventarsi su di lui.
- Fatti prendere,
brutt-
Ma non ebbe nemmeno
il tempo di finire la frase, che Xiumin volò sopra di lui e
lo evitò, spingendolo giù dalla nave dalla
schiena e rubandogli il cappello nel processo. Le risate dei tre si
fecero ancora più fragorose e il ragazzo atterrò
nuovamente sul bordo, indossando il cappello e imitando
un’espressione da pirata.
- Eccomi, sono il
capitano Chanyeol, chiudete quella bocca!- fece con un voluto vocione
basso per prenderlo in giro, suscitando risate ancora più
forti.
Divertito a sua
volta, Xiumin si diresse subito verso la rete con i ragazzi dentro e
tirò fuori un coltellino per strapparla e liberarli; Luhan
fedele ancora sulla sua spalla.
- Vedo che il
capitano ha già fatto gli onori di casa … -
commentò ironico, iniziando a strofinare la lama su una
delle corde. - Per fortuna Luhan è corso ad avvertirmi del
vostro arrivo.-
- Sei tu che comandi
davvero qui, vero?- esclamò Jongdae entusiasta, prima che la
corda si spezzasse e lui potesse allargarla per far uscire
già parte del suo corpo.
L’altro si
erse con fierezza in posizione eretta e mise le mani sui fianchi.
- Se lo dici tu,
allora puoi dirlo forte. Io sono Xiumin.- rispose, strizzandogli poi di
nuovo l’occhio con un sorriso luminoso e allegro.
Kyungsoo dovette
spintonare appena Jongdae per permettere anche a lui di liberarsi dalla
rete di corda, altrimenti quello sarebbe rimasto lì impalato
ad osservarlo per un altro lungo minuto.
Il piccolo Luhan si
librò nell’aria, circondando i ragazzi di una scia
di polvere dorata e fischiettando un motivetto. Kyungsoo permise che
poi si sedette sul suo indice. - Vi siamo molto riconoscenti.- disse.
Lanciando delle
occhiate perplesse ai corpi dei due pirati ancora a terra svenuti,
Baekhyun domandò: - Esattamente, Xiumin, qual è
il problema del capitan Chanyeol?-
Quello che, almeno
secondo Jongdae, già era diventato il loro eroe,
fluttuò fino ad appendersi a una trave dell’albero
maestro del vascello.
- Chanyeol
è un concentrato di ostilità.- spiegò
intanto. - Sembra che non riesca ad essere amico di nessuno, neanche di
questi due idioti.- adocchiò Yifan e Zitao ancora
stramazzati sul pavimento di legno del ponte della nave.
Baekhyun
inclinò la testa di lato ed assunse un’espressione
incuriosita a quelle parole, mentre Jongdae rise dei due scagnozzi
messi prima al tappeto. Kyungsoo aveva seguito la spiegazione, ma la
sua mente fu fulminata all’improvviso da un pensiero molesto.
- Un momento
… non ha fatto “pluf”.-
mormorò soltanto con tono enigmatico e preoccupato.
Tutti ci misero
alcuni, troppi silenziosi secondi per rendersi conto di che cosa
intendesse. Nello stesso istante in cui lo capirono, Kyungsoo stesso
indicò un punto alle spalle di Xiumin.
- Attento!-
Il biondino non ebbe
il tempo di reagire: Chanyeol l’aveva fatto cadere
rovinosamente con un calcio dei piedi uniti sul petto, dopo essersi
lanciato in volo appeso a una corda delle vele dell’albero
maestro.
- Hah! Ora siamo
pari!- esclamò il capitano, atterrando agilmente di fronte
ai tre malcapitati. - E adesso … -
- Cantate!- lo
interruppe Xiumin, ancora a terra alle sue spalle.
Inorridito, Chanyeol
lo fulminò con gli occhi, ma l’altro
ripeté: - Cantate, ragazzi!-
I tre non sapevano a
che cosa sarebbe servito, ma decisero di fidarsi, specie
perché dopo tutti quegli avvenimenti non avrebbero saputo
cosa altro tentare.
Baekhyun non
esitò oltre e cominciò a intonare una delle sue
canzoni preferite, partendo dapprima con toni bassi, fino a salire in
fretta. Jongdae si unì presto a lui, creando un bellissimo
controcanto insieme poi a Kyungsoo. Chanyeol era come immobilizzato
dalla paura. Li fissò in preda al panico, le orbite
spalancate e le gambe che tremavano. Xiumin intanto si alzò
in piedi e Luhan stesso si unì al piccolo coro come se
conoscesse quella canzone da sempre.
- No!-
gridò Chanyeol, coprendosi le orecchie e piegandosi su se
stesso. - No, basta, smettetela!-
Notando che
funzionava, Xiumin fece segno a Luhan di ricoprirli di polvere
d’oro, così che la loro voce fungesse anche da
mezzo di trasporto per volare via. Così i piedi dei tre
fratelli si sollevarono e la musica da loro stessi creata li
portò in salvo.
- Ci vediamo,
capitano!- fece sornione Xiumin, seguendo i suoi nuovi amici in volo.
Chanyeol li
fissò tutti con odio, continuando a tenersi le orecchie.
- Mi
vendicherò per questo!- urlò, anche se non
potevano sentirlo molto. - Vi odio! Vi odio e odio le vostre voci, vi
odio!-
Il primo e non molto
piacevole incontro con Chanyeol il pirata fu presto dimenticato,
perché intorno ai ragazzi si trovavano le più
grandiose meraviglie della natura. Sentieri pieni di fiori, alberi dai
tronchi giganti e le chiome rigogliose, piccoli ruscelli
dall’acqua limpida, animali pacifici di ogni sorta che non
avevano paura di avvicinarsi e fare conoscenza. Era un mondo davvero
magico e bellissimo e Xiumin li guidò attraverso una piccola
parte di esso, fino a giungere a un albero immenso, nel cui tronco era
stata creata un’entrata da cui usciva una luce accogliente.
- Venite, entrate
pure.- li incitò Xiumin, preceduto già da Luhan.
E mentre intorno
faceva buio, i tre fratelli si fecero timidamente avanti in quella che
doveva essere la dimora di Xiumin. Dentro era molto più
grande di quanto immaginavano, sembrava una vera e propria casetta di
montagna. Era tutta illuminata da mille lampade, le pareti ingrossate
da tanti rami e piccole foglie, mille cuscini e tappeti ricoprivano il
pavimento, delle ceste in un angolo contenevano frutta e altre vivande,
ma soprattutto …
- Xiumin!- fu il
grido generale che li accolse.
Mentre i tre ospiti
restarono sulla soglia del rifugio, incuriositi, altri due ragazzi si
avvicinarono a Xiumin e lo abbracciarono, mentre un terzo gli diede
un’affettuosa pacca sulla spalla.
- Sì, sono
tornato … anche oggi il capitano aveva la luna storta!-
disse il biondino, suscitando le loro risate.
Gli occhi dei tre
abitanti di quella grande casa puntarono poi verso i nuovi arrivati,
con il loro stesso stupore. Xiumin sorrise e spiegò che
erano amici:
- Siate gentili con i
nostri ospiti. Il capitan Chanyeol li aveva catturati e se non fosse
stato per Luhan, sarebbero ancora suoi prigionieri. Hanno delle
splendide voci.-
Dei brevi versi di
approvazione si sollevarono da parte dei compagni di Xiumin, che uno ad
uno si presentarono. Il primo, dal viso quasi di marmo, si
presentò dopo che Luhan si sedette sulla sua testa: - Ciao,
io sono Sehun.-
- E io sono Kai.-
aggiunse il ragazzo accanto, sorridendo dolcemente.
Il terzo, dal
portamento più formale ma con non meno cortesia, li
salutò con un simpatico inchino: - Io mi chiamo Lay.-
Felici di essere
accolti con gentilezza, i tre fratelli cantanti si presentarono a loro
volta e non ebbero alcuna difficoltà a stringere amicizia
con loro. Al riparo dal freddo buio della notte dell’isola,
il rifugio nel grande albero fu riempito tutta la sera di vivaci
chiacchiere, risate armoniose come campanelli e canti spensierati.
- Venite
dall’altro mondo?- domandò Xiumin, guardando
Jongdae.
Lui stava per
rispondere, ma aveva la bocca piena di noccioline e dunque fu Baekhyun,
stranito, a parlare: - Che intendi dire? Non siamo fantasmi!-
Il biondino
scoppiò a ridere e a Jongdae per poco non andò il
boccone di traverso.
- Lo so. Voglio dire,
venite dal mondo reale, dove vivono le persone normali?-
La risposta a quel
punto fu un cenno affermativo della testa. - Stiamo studiando per
diventare dei cantanti professionisti.-
Xiumin scosse appena
il capo.
- Non è
facile e non potrebbe rendervi veramente felici. Guardatevi intorno,
qui regna la pace e la musica, il canto possono far svanire ogni
minaccia. Qui esiste la magia, qui grazie alla musica possiamo volare e
portare gioia agli abitanti dell’isola. Non
c’è niente di più meraviglioso.-
- Oh, io credo che
c’è … - fu l’incantato
mormorio di Jongdae a quel punto, che si era perso ad ascoltare il
discorso.
Xiumin lo
sentì e ridacchiò lusingato, incassando appena la
testa nelle spalle, e rise più forte quando
l’altro si accorse di ciò che aveva detto.
- Cioè
… i-il mondo reale ha i suoi vantaggi … -
balbettò lui, puntando gli indici l’uno contro
l’altro e maledicendosi per essere sicuramente arrossito.
- Oh, ne sono
sicuro.- rispose Xiumin, appoggiando il volto su una mano e guardandolo
affascinato. - Se lo dici tu, ci credo.-
Jongdae non
riuscì a descrivere la sensazione che provò
quando a quel punto incrociò di nuovo il suo sguardo. Si
sentiva muovere tutto dentro ed era fantastico. Non avrebbe saputo come
uscirne, se Baekhyun non si fosse messo a fare imitazioni degli animali
che finora aveva visto sull’isola, integrando con alcuni suoi
bizzarri professori di musica. Tutti ridevano e provavano a loro volta
a imitare qualcosa o qualcuno in modo buffo.
Kyungsoo era quello
che parlava meno, ma sorrideva sempre, finché a un certo
punto non si rese conto che anche Kai preferiva un po’ di
più starsene sulle sue. Si spostò fino a sedersi
accanto a lui, ma non disse nulla. Infatti, dopo alcuni minuti, fu Kai
stesso a parlare.
- Anche tu pensi che
l’altro mondo abbia delle cose belle?- chiese, e Kyungsoo
dovette pensarci, prima di rispondere.
- Sì. Pur
essendo più difficile vivere lì, invece che qua,
anche nell’altro mondo puoi farti degli amici e divertirti in
questo modo.-
Kai restò
a guardarlo a lungo con curiosità, poi annuì ed
abbassò il capo.
- Qualcosa non va?-
domandò Kyungsoo, preoccupato.
L’altro
scosse la testa. - No, è che … Non dirlo a
Xiumin, ma a volte mi manca l’altro mondo.-
Il giovane cantante
sbatté appena le palpebre, stupito, e Kai si
affrettò a spiegare bisbigliando:
- Il mio vero nome
è Jongin. Sono andato via di casa, perché ho
avuto un’infanzia molto brutta … ma a volte,
quando mi sento un po’ più solo, ho nostalgia del
posto dove sono nato. Mi chiedo se sia cambiato o se sia rimasto triste
come allora.-
Quelle parole
lasciarono Kyungsoo di stucco e lo spinsero a riflettere in silenzio a
lungo. Per il momento gli accarezzò le spalle e gli fece
notare che su quell’isola in ogni caso c’erano
buone probabilità che fosse sempre felice.
Si fece tardi e dopo
tante altre risate e altri canti spensierati, giunse il momento di
lasciarsi andare alla stanchezza e andare a dormire.
- Io vado di sopra.-
annunciò Xiumin, seguito da Luhan. - Lay, tu ci raggiungi
più tardi?-
Quello che finora era
sembrato il più maturo del gruppo insieme al loro capo fece
di sì con la testa con un sorriso modesto.
- Buonanotte a tutti!-
Mentre alcuni di loro
già scelsero dei cuscini e degli angolini dove mettersi a
dormire, Jongdae notò che invece Lay si arrampicò
su alcuni rami e uscì dalla finestra. Incuriosito, lo
seguì e vide che si era messo seduto su un ramo robusto e
sporgente, da cui si vedeva uno spiazzo verde in mezzo alla foresta e
si potevano ammirare il cielo notturno.
- Wow.-
commentò, affacciandosi e poi rivolgendosi a Lay
lì vicino. - Ti piace guardare le stelle?-
L’altro si
accorse di essere osservato e annuì con educazione. -
Sì, ma tutte le sere vengo qui soprattutto per un altro
motivo.-
- E quale?-
A quel punto, Lay gli
fece segno di tacere. - Ascolta.-
Passarono alcuni
istanti e oltre ai rumori della natura, Jongdae non riuscì a
percepire nulla. Ad un tratto, però, gli parve di sentire
una voce lontanissima, una voce acuta e morbida che cantava una triste
melodia. Jongdae era estasiato e anche Baekhyun e Kyungsoo,
già con un cuscino tra le braccia e seduti sul tappeto, si
fermarono ad ascoltare.
- Che
cos’è, la voce della foresta?- ipotizzò
Baekhyun.
Sehun, che si stava
mettendo comodo insieme a loro, spiegò:
- No, magari lo
fosse. È la voce di Suho, uno dei nostri compagni. Tempo fa
è stato catturato dal capitan Chanyeol ed è
ancora suo prigioniero.-
- Ma come?!- fece
Jongdae, allarmato.
- Ogni notte, Suho
canta questa canzone. È diventata la nostra ninna nanna.-
proseguì Sehun con amarezza. - Chanyeol lo costringe a
cantare tutte le sere, anche se non sappiamo perché.-
Era una storia triste
e Baekhyun, che aveva seguito tutta la conversazione, discusse con
Sehun sulla possibilità di liberarlo, ma ci avevano provato
già molte volte e purtroppo Suho era rinchiuso in una
stanzetta nella stiva chiusa a chiave e non c’era modo di
farlo uscire da lì.
Nonostante queste
parole, Jongdae notò che Lay sorrideva, mentre stava con la
schiena appoggiata al tronco con gli occhi chiusi ed ascoltava Suho
cantare. Sehun si accorse della sua curiosità e prima di
stendersi per dormire disse:
- Lay e Suho sono
molto legati. Lay non se l’è mai sentita di
lasciare solo Suho, mentre canta.-
Incuriosito ma anche
affascinato, Jongdae rimase ad ascoltare un po’ di quella
melodia, per poi provare ad andare di sopra a dormire con Xiumin e
Luhan, dal momento che Kai si era preso tutti i cuscini. Presto si
spensero le luci e il gruppo scivolò nel mondo dei sogni tra
una riflessione e l’altra, cullati tutti dalla voce di miele
di Suho in lontananza.
La mattina dopo, Kai
fu svegliato da qualcuno che lo stava scuotendo per una spalla.
Infastidito, abbracciò il cuscino più stretto e
serrò gli occhi, ma quando fu scosso più forte
non poté sperare oltre di continuare a dormire.
- Kai, tirati su,
forza!- era la voce squillante di Baekhyun a infilarsi prepotentemente
nelle sue orecchie di prima mattina.
Il ragazzo si mise
pigramente a sedere e biascicò: - Che cosa
c’è, Baekhyun?-
- Andiamo a liberare
Suho!-
Se non
l’avesse detto con l’espressione più
convinta ed entusiasta che potesse esistere, Kai gli avrebbe anche dato
retta senza pensarci, ma per fortuna divenne abbastanza lucido da
realizzare. Scuotendo il capo per svegliarsi meglio, lo
fissò stralunato.
- Baekhyun, ti ripeto
che è una pessima idea.- disse Kyungsoo alle sue spalle con
sguardo severo.
- Andiamo, vuoi
rimanere qui su quest’isola senza provarci?-
ribatté l’amico. - Ora possiamo farcela, siamo
superiori di numero!-
Kyungsoo
sospirò e non replicò solo perché
sapeva che Baekhyun era un inguaribile testardo.
- Potresti aver
ragione … ma dobbiamo studiare un piano.-
Quella voce impastata
di sonno proveniva dall’altro lato della stanza, da un Sehun
ancora steso sulla pancia che adesso stava sbadigliando. Tutti e tre lo
guardarono perplessi, finché lui non parlò ancora:
- Voi due avete delle
belle voci. Forse stavolta riusciremo a mettere il capitan Chanyeol in
difficoltà, se agiamo d’astuzia.-
Baekhyun
annuì in fretta, allargando un sorriso enorme dalla
soddisfazione.
- Ma che cosa diranno
gli altri?- fece Kai, stropicciandosi gli occhi.
- Non devono saperlo!
So già che Jongdae farebbe storie … - rispose
Baekhyun preoccupato, guadagnandosi un’occhiata
d’approvazione da Kyungsoo.
Sehun storse la bocca
in una smorfia simile. - Anche Xiumin potrebbe dissuaderci dal fare
questo tentativo … per non parlare di Luhan!-
Baekhyun si
alzò in piedi e assunse una posa fiera, anche se con la sua
stazza minuta non risultava proprio affidabile come poteva esserlo
Xiumin.
- Allora propongo di
andare solo noi. Possiamo farcela … e potremmo anche fare
una sorpresa a Lay!-
- Già, Lay
a quest’ora sarà in una grotta in montagna a
meditare come suo solito.- confermò Kai, finalmente con un
sorriso.
Convinto dagli altri,
a quel punto neanche Kyungsoo non poté protestare e
accettò di unirsi a quella missione.
- Forza, andiamo!-
annunciò Baekhyun entusiasta, quando fu sulla soglia della
porta.
Kyungsoo e Kai gli
fecero immediatamente segno di tacere per non svegliare gli altri al
piano di sopra, ma Sehun dietro di loro disse di non preoccuparsi:
- Può
gridare tanto vuole, tanto non ci sono. Volevo controllare se
dormissero ancora, ma non c’erano.-
- Davvero?-
domandò Kyungsoo, stupito. - E allora dove sono?-
- Puoi aprire gli
occhi, Jongdae.-
Quest’ultimo
lo fece subito e si sentì riempire di una meraviglia
immensa, non appena vide il panorama che gli si presentava davanti: una
spiaggia dalla sabbia bianchissima splendeva sotto la luce del sole,
tanti piccoli frammenti di conchiglie luccicavano così come
alcuni scogli che spuntavano dall’acqua trasparente e
turchese di una piccola baia immersa nel verde dell’isola.
Sopra delle rocce e delle lingue di terra, vi erano tante ragazze, no
… tante sirene che si lisciavano i capelli o scuotevano
delicatamente le loro code di pesce enormi e variopinte.
- È
bellissimo!- esclamò il giovane cantante, giungendo le mani
in segno d’adorazione.
Xiumin al suo fianco
gonfiò il petto con orgoglio. - Benvenuto nella baia delle
sirene. Di solito non vogliono essere disturbate, ma credo che saranno
felici di conoscerti … specie se accetterai di cantare con
loro.-
- Mi piacerebbe
tantissimo!- fece ancora Jongdae con lo stesso tono vivace e lo stesso
sorriso luminoso.
Xiumin gli sorrise
allo stesso modo e gli venne naturale prenderlo per mano e condurlo
giù lungo il piccolo sentiero nell’erba. Luhan
fluttuò al loro fianco con un ronzio e li superò,
lasciandosi dietro la solita scia dorata.
- Luhan va
d’accordo con le sirene.- spiegò Xiumin
ridacchiando. - A volte cantano insieme per ore.-
Affascinato, Jongdae
affrettò il passo portandoselo dietro e si
divertì ad affondare i piedi nudi nella sabbia, prima di
assistere ad un meraviglioso spettacolo: Luhan cominciò a
cantare con la sua voce piccola e chiara, attirando a sé
l’attenzione delle sirene. Esse si unirono presto a lui in
quella canzone leggera, creando un coro di tante voci che riempirono il
cuore di Jongdae di una voglia irrefrenabile di unirsi a loro.
E così
fece. Senza alcun preavviso, solo seguendo il suo istinto,
cantò come mai aveva sperato di poter fare, cogliendo di
sorpresa Xiumin ma anche Luhan; le sirene invece accolsero con un
sorriso il suo intervento e seguirono il suo proseguimento della
canzone con un magnifico controcanto. Presto anche Luhan
cantò con lui e alla fine anche Xiumin stesso
imitò la loro stessa melodia, alzandosi anche in volo e
fluttuando per dare un simpatico buongiorno alle amiche sirene.
La scena
andò ad evolversi piacevolmente con mille altri canti, e
quando le corde vocali si stancarono, alcune delle sirene si esibirono
in dei giochi d’acqua in cui Xiumin finì
inevitabilmente per bagnarsi dalla testa ai piedi – dapprima
Jongdae aveva riso a crepapelle, ma quando l’altro per
asciugarsi al sole si era denudato il petto, la risata morì
in un brivido di emozione lungo tutto il corpo che per il momento
Jongdae preferì non spiegarsi.
La nave era nello
stesso solito posto, ben visibile. Aggrappati a un vecchio tronco
d’albero trovato al limitare della foresta, i quattro ragazzi
erano immersi in acqua, in attesa di assaltare il covo del nemico e
liberare finalmente il prigioniero. Non si sentiva un rumore, solo il
debole infrangersi delle onde sulla riva ormai lontana.
- Forse dormono
ancora?- ipotizzò Kai, Sehun accanto a lui che
confermò con un cenno della testa.
- Dunque, per quanto
ne sappiamo, Suho è rinchiuso in una stanzetta dentro la
stiva, sottocoperta.- esordì Sehun a bassa voce. -
Ovviamente solo Chanyeol ha la chiave e immagino che la tenga vicino a
sé.-
- Se Baekhyun e
Kyungsoo tengono occupati il capitano e gli altri due scimmioni, forse
noi avremo via libera.- disse di nuovo Kai, ottenendo
l’approvazione del resto del gruppo.
Baekhyun
ricominciò a spingere il tronco d’albero, nuotando
per arrivare presso la nave:
- Vale la pena
tentare, andiamo!-
Arrivarono
silenziosamente alla corda da cui pendeva l’ancora e la
squadra si mise all’opera: Kai e Sehun si arrampicarono e
riuscirono a ritrovarsi a bordo della nave senza fare alcun rumore, per
poi camminare in punta di piedi e nascondersi dietro i barili di legno
che stavano vicino alla porta che conduceva sottocoperta. Sarebbero
rimasti in attesa, fino a un segnale che avrebbe permesso loro di
intrufolarsi e cercare Suho. Per fortuna non avevano trovato anima viva
che potesse fermarli sul ponte.
Il piano si
attuò nel momento in cui Baekhyun e Kyungsoo, allontanandosi
leggermente dallo scafo della nave, cominciarono a cantare una delle
loro canzoni preferite. L’allegra melodia, come previsto,
svegliò il capitano, il quale si precipitò fuori
dalla sua camera per capire chi fossero gli scocciatori del suo sonno
mattutino.
- Chi osa cantare a
squarciagola questa roba?- tuonò con il suo vocione profondo.
Baekhyun
scoppiò a ridere, riuscendo persino a contagiare Kyungsoo, e
finalmente vide affacciarsi Chanyeol.
- Che cosa ci fate
ancora qui? Sparite o vi faccio schiavi della mia nave!- li
minacciò, ma i due non si fecero spaventare come il primo
giorno, Baekhyun in particolare.
- Ah, sei ancora
più bello con i capelli arruffati!- commentò
quest’ultimo. - Siamo venuti cantarti una canzone per darti
il buongiorno, non sei contento?-
Stranito e colto del
tutto alla sprovvista, dapprima Chanyeol arrossì per
l’inaspettato complimento, ma non perse la sua vena rabbiosa.
- Smettetela di
cantare o sarà peggio per voi, vi dico!-
Mentre Kyungsoo
restò seduto sul tronco d’albero galleggiante,
lasciò che fosse Baekhyun, con la sua spontanea
curiosità e la sua vivace intraprendenza, a distrarre il
capitano. Osservò come il suo amico, per tutta risposta,
prendesse a cantare un breve pezzo carino e giocoso, per sollevarsi in
volo e lentamente raggiungere il livello di Chanyeol. Quello
cercò di allungare le braccia ed afferrarlo, ma Baekhyun fu
più svelto e si allontanò con una risata.
- Uffa, sei
irritante! Che cosa vuoi da me? Sparisci!- esclamò ancora il
capitano, ma Baekhyun lo ignorò e invece puntò i
suoi occhietti curiosi su di lui.
- Perché
tutta questa cattiveria?- chiese con l’innocenza di un
bambino. - E se invece tu cantassi con me?-
Kyungsoo, che da
sotto ascoltava, rimase scioccato da una domanda simile, tanto quanto
Chanyeol stesso. - Cantare? Io? Devi essere pazzo!- rispose infatti lui
con tono molto acido.
La situazione,
intanto, si era fatta talmente coinvolgente che Sehun e Kai colsero
l’occasione per sgattaiolare nella stanza di Chanyeol e
cercare la chiave della stanza dove si trovava prigioniero il loro
compagno Suho.
- Scommetto che non
sei capace!- esclamò Baekhyun, ridacchiando poi per prendere
in giro il capitano.
Chanyeol era
sorpreso. Era la prima volta che un ragazzo così non era
intimorito da lui. Certo, c’era stato Xiumin che era
diventato il suo nemico principale, ma lui si era sempre limitato a
fargli dei brutti scherzi e a fargli fare le peggiori figuracce. Quel
giovane cantante, però, era diverso.
- Ah, stai zitto!-
borbottò in sua direzione, fissandolo con un astio non
ricambiato.
- Capo!-
La voce di Yifan
giunse dalle sue spalle e il capitano restò di stucco a
vedere come teneva per il collo sia Sehun che Kai, i cui volti erano
ormai familiari a causa di tutti i loro precedenti scontri.
- Ho trovato degli
ospiti indesiderati nella tua stanza.- annunciò Yifan
trionfante.
- Kai, Sehun!- fece
Baekhyun allarmato, lanciandosi in volo per andare ad aiutarli, ma
Chanyeol fu più veloce e lo bloccò per le
braccia, forzandolo a mettere i piedi sulla nave senza poter scappare.
- Cosa pensi di fare,
nanerottolo?- lo minacciò nuovamente, mentre con
un’occhiata fuori bordo notava con piacere che Zitao aveva
sorpreso Kyungsoo alle spalle da una scialuppa ed aveva immobilizzato
anche lui.
Stavolta Baekhyun non
aveva nessuna risposta pronta e restò muto a fissarlo,
deluso e innervosito. Non poté parlare a lungo comunque,
perché presto tutti e quattro gli ospiti indesiderati si
ritrovarono legati e imbavagliati. Nonostante le proteste, i tre
abitanti della nave non erano conosciuti per le loro buone maniere,
così li sbatterono in una stanzetta buia e piccola nella
stiva.
- Così
imparate a invadere casa altrui con rumori molesti.-
sentenziò Zitao, sogghignando mentre se ne andava.
Quello fu il
più bel giorno della vita di Jongdae.
Aveva fatto amicizia
con le sirene, nuotato nel fiume che conduceva al villaggio degli
indiani, aveva conosciuto altri amici di Xiumin che vi abitavano ed
aveva imparato alcune delle loro usanze, oltre che un paio delle loro
odi alla natura. Adesso aveva le guance piene di piccoli disegni
colorati, oltre che il nome indiano di Fulmine Sonante – o
persino Chen, per brevità.
- Sei stanco?-
domandò Xiumin, passeggiando con lui sulla riva di un
torrente.
Jongdae fece
spallucce. - Solo un po’.- rispose, giocando a restare in
equilibrio sulle rocce piatte lì accanto. - In tutte queste
ore, non hai pensato a dove possano essere finiti i tuoi amici?-
- Beh, neanche tu
l’hai fatto.- ribatté Xiumin, strizzandogli
l’occhio. - E poi saranno di sicuro a divertirsi
dall’altra parte dell’isola.-
Seduto sulla sua
spalla, Luhan restò in silenzio come faceva ormai da un bel
po’, e notò per l’ennesima volta come i
due si guardassero con degli occhi grandi, lucidi e pieni di una magia
sconosciuta. Non poté fare a meno di pensare di sentirsene
escluso, siccome era qualcosa che solo Xiumin e Jongdae parevano in
grado di sperimentare.
Ad un tratto, Jongdae
percepì una goccia d’acqua bagnargli lo zigomo,
decorato da una striscia di pastello azzurro. Sollevò il
viso e si accorse di come il cielo fosse diventato grigio.
- Sta per piovere.-
annunciò Xiumin. - Vieni, qui vicino
c’è un posto dove possiamo ripararci!- Senza che
ce ne fosse davvero bisogno, iniziò a correre e
trascinò con sé Jongdae tenendolo per mano.
- Aspetta, vai
piano!- cercò di dire Jongdae, anche se rideva e correva
insieme a lui.
Siccome probabilmente
per loro non avrebbe fatto differenza, Luhan decise di lasciarli andare
e di ripararsi altrove dalla pioggia imminente, magari in una qualche
tana. Non gli dispiaceva in modo particolare, ma non poté
fare a meno di sospirare, pensando a come era stato messo un
po’ da parte per tutta la giornata.
In pochi minuti
cominciò a piovere forte e Xiumin condusse Jongdae in una
radura, dove il torrente sfociava in un laghetto creando una piccola
cascata; dietro di essa vi era una grotta rocciosa. I due si sedettero
ed ammirarono come il breve temporale tinse d’argento gran
parte dell’isola. Xiumin, un po’ inquieto per via
di un paio di tuoni, si spostò più vicino a
Jongdae ed appoggiò la testa sulla sua spalla, sapendo che
l’altro l’avrebbe lasciato fare.
- Sta finendo.-
osservò Jongdae a un certo punto, quando la pioggia si fece
più leggera.
Xiumin
annuì e tirò su il capo, per poi rimanere a
fissare il profilo del ragazzo con espressione concentrata e rapita.
Jongdae se ne accorse dopo un lungo minuto e arrossì, ma non
distolse lo sguardo dal suo.
Per tutto il giorno i
due si erano scambiati occhiate fugaci e piccoli sorrisi che dovevano
essere nascosti, ma invece erano fin troppo consapevoli. Erano attratti
l’uno dall’altro e in un luogo magico come quello,
dove potevano essere liberi di fare ciò che volevano, le
emozioni non potevano restare chiuse nel cuore a lungo.
Lentamente sentirono
entrambi la testa farsi pesante e avvicinarsi a quella
dell’altro. Erano molto, molto vicini, e le palpebre si
abbassarono in modo naturale … ma prima che potesse
succedere altro, una piccolissima mano premette sui nasi di tutti e
due, spingendoli a sobbalzare e allontanarsi.
- Luhan!-
strillò Xiumin con disappunto. - Che cosa fai??-
Mentre Jongdae
avvampava e tentava di seppellire l’imbarazzo, il piccolo
elfo si affrettò a parlare all’orecchio di Xiumin.
L’espressione di quest’ultimo si distese e si tinse
di un’urgenza che a Jongdae non piacque.
- Jongdae, dobbiamo
andare.- disse il biondino, alzandosi subito.
- Ma … ma
che succede?-
- Il capitan Chanyeol
ha rapito i nostri amici.- annunciò Lay, cogliendoli di
sorpresa da fuori la grotta. - Dobbiamo aiutarli.-
I ragazzi avevano
cercato a lungo di liberarsi, ma i polsi dietro la schiena erano tutti
legati stretti e non c’era modo di cantare o gridare per
chiedere aiuto, visti i bavagli sulle loro facce. Scoraggiati, si
arresero alla prigionia, fatta eccezione per Baekhyun. Lui, nonostante
non potesse parlare, urlare o cantare, non aveva smesso un secondo di
tentare la fuga. Aveva strisciato sul pavimento, tentato in tutti i
modi di liberare le mani e la bocca, aveva sbattuto a lungo la testa e
i piedi contro la porta per fare rumore. Non si era mai arreso, anche
dinanzi ai suoi compagni che erano rimasti delusi dal loro tentativo di
liberare Suho – non avevano neanche trovato il luogo in cui
Chanyeol lo teneva nascosto. Potevano solo sperare che presto gli altri
loro amici si accorgessero presto della loro assenza e andassero a
liberarli.
Dopo ore passate a
dare testate, spallate e ginocchiate alla porta, finalmente ci fu una
reazione: Chanyeol spalancò la porta e fece cadere Baekhyun
sul pavimento, legato come un salame.
- Finiscila di fare
baccano, tu!- sbraitò.
La risposta di
Baekhyun fu un verso infastidito e pieno di disappunto da sotto il
bavaglio di stoffa in cui era chiusa la bocca. Fissò
Chanyeol con insistenza, con testardaggine, ma con una scintilla che
non era uguale all’odio, non era rancore per averlo fatto
prigioniero … era strano, molto strano. Chanyeol vide quel
modo bizzarro con cui quel piccoletto lo guardava e, senza pensare a un
motivo in particolare, lo afferrò malamente e lo
trascinò fuori, lasciando gli altri pieni di dubbi e
preoccupazioni a chiedersi che cosa ne sarebbe stato di Baekhyun.
Quest’ultimo
venne buttato sul ponte e si ritrovò seduto sul pavimento di
legno umido. Si rese conto solo così che aveva piovuto da
poco ed era passata già tutta la giornata.
- Siccome ti piace
fare rumore, continuerai a farlo qui. Al freddo, per tutta la notte.-
All’inquietante
decisione del capitano, Baekhyun lo fulminò con gli occhi ed
emise dei versi con la bocca, impaziente di poter tornare a parlare.
Chanyeol alzò gli occhi al cielo: non aveva mai incontrato
nessuno di tanto testardo!
Solo e soltanto per
soddisfare la propria curiosità – e non per altro,
se lo ripeté dieci volte nella testa – decise di
togliere in un solo gesto brusco il bavaglio dalla sua bocca. Se ne
pentì immediatamente.
- Libera i miei amici
e libera anche Suho!- gridò Baekhyun.
L’altro
fece finta di scoppiare a ridere e fu piuttosto inquietante,
finché poi non tornò serio e rispose: - Non ci
penso nemmeno.-
- Liberalo! Non ti ha
fatto nulla di male! Perché lo fai cantare tutte le notti?-
Chanyeol si trattenne
dal tirargli un pugno, anche se ne aveva la tentazione e gli tremavano
le mani.
- Stai zitto! Non
sono affari tuoi!-
- È
perché non sai cantare, vero?- proseguì Baekhyun,
senza alcuna pietà. - Scommetto che sei stonato come una
campana!-
Chanyeol fumava di
rabbia, ma stavolta non disse nulla.
- Sì,
scommetto che sei invidioso, poiché tutti su
quest’isola sanno cantare, mentre t-
Baekhyun non ebbe
l’occasione di proseguire la frase. Non poté. Non
avrebbe mai avuto il cuore di continuare a parlare, dopo aver sentito
una voce così.
Chanyeol aveva
iniziato a cantare. Teneva gli occhi chiusi e le spalle curve, e per
nessun motivo avrebbe incrociato lo sguardo di Baekhyun, ma Chanyeol
cantava, e cantava come non si era mai sentito cantare nessuno prima.
La sua voce era molto bassa e profonda, come quando parlava, ma aveva
quella bellissima melodia ad addolcirla ora, a renderla piacevole come
una carezza. Era una voce unica, che portava con sé
tantissimi sentimenti, e Baekhyun poté percepirli a poco a
poco uno per uno, nello stupore più totale e
nell’incanto più completo.
Quando Chanyeol
finì di cantare, calò un religioso silenzio e gli
occhi del capitano si fecero sottili e gelidi sotto il cappello, mentre
puntavano quelli vivi e lucidi dell’altro ragazzo.
- Adesso sei
soddisfatto?- mormorò, e Baekhyun sussultò,
sentendo il cuore battere fortissimo e ogni parola morire in gola.
Avrebbe voluto dire
qualcosa, ma proprio non riusciva. In compenso, furono altre voci a
rompere il silenzio.
- Baekhyun!-
- Baekhyun, siamo
qui!-
Anche con i polsi
legati nelle corde, il ragazzo poté voltarsi e vedere come
Xiumin, Jongdae, Lay e Luhan avessero raggiunto la nave pirata in volo.
Sorrise sollevato, mentre loro atterravano sul bordo di legno alle sue
spalle.
- Capitan Chanyeol,
stavolta hai veramente esagerato.- esordì il biondino, il
vero padrone dell’isola, saltando giù e andando
verso di lui con espressione minacciosa. - Non ci andrò
piano con te.-
- Nemmeno io, come
con tutti i dannati scocciatori che mettono piede sulla mia nave!-
Solo in
quell’istante Baekhyun si rese conto che Chanyeol girava
sempre con una sciabola attaccata alla cintura. Vide il capitano pirata
tirarla fuori e maneggiarla verso Xiumin, che reagì mettendo
mano al suo coltellino.
- Fatti sotto!-
esclamò, e Chanyeol lo attaccò sotto gli occhi
pieni di paura di Baekhyun, ma per fortuna Xiumin gli tenne testa.
Lay, che era sempre
stato contro la violenza, preferì cominciare a liberare
Baekhyun dalle corde che gli tenevano legati i polsi e le caviglie.
Luhan volò a cercare gli altri, mentre Jongdae fece quel che
poté per aiutare Xiumin nella battaglia.
- Stai indietro!-
provò a dirgli il suo eroe, evitando di essere colpito dalla
spada di Chanyeol. - Non voglio che tu ti faccia del male!-
- Ma io voglio
aiutarti!-
Un po’ per
timore e un po’ perché Chanyeol riusciva sempre a
respingerlo anche con una mano occupata, Jongdae non riuscì
poi molto a distrarre il capitano pirata o a renderlo inoffensivo.
Tuttavia, funzionò farlo barcollare con uno sgambetto, e pur
minacciando Xiumin con la spada Chanyeol usò
l’altro braccio per spingere via Jongdae.
- Mi hai stufato,
sparisci!-
Il gesto fu fatale:
la spinta fu talmente violenta che quando Jongdae colpì il
fianco della nave con la schiena, cadde inevitabilmente in acqua con un
grido disperato.
- Jongdae!-
urlò spaventato Xiumin, che si alzò in volo senza
pensarci e si tuffò in mare per aiutarlo.
Chanyeol
pensò così di essersi liberato dei suoi nemici,
ma un attimo dopo si sentì afferrare con forza in vita e
presto si rese conto che era stato Baekhyun a farlo.
- Ancora tu?!-
sbraitò, cercando di scrollarselo di dosso. - Vattene!-
- Neanche per idea!-
rispose l’altro, tenendolo stretto e non mollandolo per
nessuna ragione al mondo.
Non era abbastanza
alto e robusto per tenerlo completamente fermo, ma almeno i movimenti
di Chanyeol risultavano comunque inefficaci e gli era impossibile
andare a fermare Lay, che era corso a cercare gli altri per liberarli.
- Yifan, Zitao,
stupidi buoni a nulla, smettete di dormire e correte ad aiutarmi!-
Invece dei suoi
scagnozzi, Xiumin ricomparve e trasportò un Jongdae fradicio
e traumatizzato sul ponte della nave.
- Jongdae, mi senti?
Sei tutto intero?- domandò preoccupato, chinandosi su di lui.
L’altro
tossì parecchio e sputacchiò un po’
d’acqua, ma poi ebbe la forza di sorridergli debolmente.
– Tutto … tutto bene … - rispose,
riprendendo fiato.
Xiumin, dapprima
sollevato, si tirò in piedi e andò di nuovo verso
Chanyeol, intenzionato stavolta a non avere alcuna pietà.
- Ti pentirai di
quello che hai fatto finora ai miei amici!- tuonò, prima di
sbatterlo contro un baule con l’aiuto di Baekhyun e
facendogli cadere il cappello.
I due continuarono la
loro battaglia a suon di calci e pugni, balzi e armi di fortuna che
trovarono intorno a loro sulla nave; intanto Lay era riuscito a
liberare Kai, Sehun e Kyungsoo, i quali però se la stavano
vedendo con Yifan e Zitao che erano saliti in coperta per aiutare il
loro capitano.
Anche Jongdae si
unì alla lotta, pur essendo difficile tenere testa ai due
nemici dal momento che erano molto agili e robusti, e l’aiuto
suo e di Kyungsoo non poteva essere molto consistente. Luhan
cercò di contribuire, distraendo i due scagnozzi pirati
ronzando loro intorno, ma ricevette una manata molto forte che lo fece
andare a sbattere contro la parete e cadere. Indebolito e dolorante, il
povero Luhan ricevette soccorso soltanto da Sehun, che lo raccolse con
dolcezza e lo tenne al sicuro dentro a un taschino.
Dopo lunghi minuti di
pura lotta, anche Lay fece la sua comparsa in coperta, e per la gioia
della maggior parte dei presenti non era solo.
- Suho!- esclamarono
in coro Xiumin e tutti i suoi amici.
Il loro compagno, che
era stato prigioniero a lungo, si reggeva alla spalla di Lay e
sorrideva, felice di essere finalmente stato liberato e di poter vedere
la luce di quel grigio tramonto.
- No!- disse invece
Chanyeol. - Maledizione!-
Tentò di
liberarsi del suo nemico, ma Xiumin ora lo teneva bloccato contro il
bordo di legno della nave e sogghignava, felice di aver visto Suho
libero.
- Adesso non hai
più scampo!-
Con
un’ultima e grande spinta, Xiumin spinse il capitan Chanyeol
giù dalla nave. Con un urlo di paura, quello finì
in acqua con un gran tonfo e poco dopo anche Yifan e Zitao dovettero
arrendersi, grazie all’aiuto di Suho e Lay che si erano uniti
alla battaglia.
Ci fu un generale
festeggiamento, mentre gli ultimi raggi di sole di quella giornata
schiarivano il cielo, le nuvole si diradavano e un canto liberatorio si
sollevò da parte della maggior parte dei presenti. A non
cantare, ovviamente, ci furono Yifan e Zitao che erano a capo chino,
tenuti in ginocchio da coloro che li avevano battuti; il capitan
Chanyeol che riemerse dall’acqua e riuscì a
tornare all’asciutto su una scialuppa di legno; Baekhyun che
lo osservava incuriosito e Suho, il quale attese che il momento di
festa finisse per fornire alcune spiegazioni.
- Ragazzi,
c’è una cosa che non sapete.- annunciò,
mentre si faceva abbracciare da tutti i suoi amici.
- Di che si tratta?-
incalzò Xiumin. - Chanyeol ti ha trattato male?-
Suho scosse il capo
con un lieve sorriso triste.
- No, affatto. Come
sapete, mi costringeva a cantare per lui tutte le notti, ma solo per
riempire questa.-
Indicò, in
un angolo finora mai considerato, un cumulo di oggetti coperti da un
telo. Sollevandone un lembo, poterono vedersi dei recipienti in vetro
vuoti, un paio di bottiglie, ma soprattutto una gigantesca damigiana.
Era riempita per metà da una sostanza dorata, di dubbia
consistenza.
- Che
cos’è?- domandò Kyungsoo.
Neanche Jongdae aveva
idea di che cosa fosse, ma tutti gli altri riconobbero il contenuto
della damigiana.
- Ma quella
è la polvere dorata che produce Luhan per farci volare
… - commentò Sehun, e Luhan sulla sua testa fece
appena di sì con la testolina per confermare.
Suho
sospirò e continuò a spiegare.
- Quando cantiamo,
nasce questa polvere magica che ci permette di volare. Chanyeol voleva
che io ne producessi abbastanza per tutta la nave, in modo che potesse
volare via insieme alla sua ciurma e lasciare l’isola.-
Tutti trasalirono
all’inaspettata rivelazione.
- Ecco
perché ti aveva rapito.- commentò Xiumin. -
Voleva sfruttare la tua bella voce, perché lui non sa
cantare.-
- Non è
vero, Chanyeol sa cantare benissimo! Ha una voce spettacolare!-
esclamò Baekhyun incredulo, attirando gli sguardi pieni di
stupore di tutti gli altri.
- Ma non capisco,
allora perch-
- Perché
la mia voce è troppo bassa!-
Il ruggito di
Chanyeol giunse dalla scialuppa su cui si era temporaneamente
rifugiato. Sentendolo parlare, tutti si avvicinarono al bordo della
nave per sentirlo parlare meglio.
- Credete che non ci
abbia mai provato? Io so cantare, ho sempre saputo farlo, anche con la
voce che possiedo. Eppure, da quando sono stato portato qui tanto tempo
fa, non sono mai riuscito a volare. Non capivo perché fossi
l’unico a non poterlo fare e questo mi ha fatto arrabbiare
… sono diventato un pirata perché potessi
perlomeno conquistare l’isola e proibire a chiunque di
volare, ma è arrivato Xiumin e me l’ha sempre
impedito. Lui poteva volare, tutti voi potete volare, ma io no. Ho un
timbro molto diverso dal vostro, ma non pensavo che potesse essermi
d’intralcio. Io … io volevo solo volare come voi.-
Nessuno, davvero
nessuno fu in grado di commentare in alcun modo al lungo discorso di
Chanyeol, il quale ora se ne stava inginocchiato sulla barca di legno
con le spalle curve e lo sguardo triste.
- Volevo solamente
tornarmene a casa, andarmene da questo posto in cui non posso essere
libero come voi. Sfruttare la voce acuta di uno di voi era
l’unico modo.-
Neanche Zitao e Yifan
erano al corrente di tutta la storia, così anche loro
restarono stupiti come gli altri. Si scambiarono tutti delle occhiate
dubbiose e preoccupate, indecisi su cosa fare, ma alla fine
l’unico che ebbe il coraggio di mostrare un po’ di
compassione fu Baekhyun.
- Ma tu puoi volare!
Ne sono sicuro!- esclamò, sporgendosi dalla nave. - Non
è possibile che una voce meravigliosa come la tua non te lo
permetta!-
Chanyeol lo
fulminò con i grandi occhi spalancati, ma poi strinse le
labbra ed incassò vergognosamente la testa nelle spalle.
Baekhyun non riuscì neanche per un secondo a non provare
pena per lui. Canticchiando una melodia tranquilla, si
concentrò per librarsi in volo e fermarsi a
mezz’aria proprio di fronte a Chanyeol, porgendogli entrambe
le mani.
- Perché
non proviamo insieme?-
Restarono tutti a
bocca aperta, udendo la proposta del ragazzo, compreso Chanyeol che gli
rivolse tutta la sua sorpresa. Baekhyun gli sorrise appena per
incoraggiarlo e cominciò a cantare piano e lentamente la
stessa canzone che aveva sentito prima da lui sul ponte della nave,
usando una tonalità alta così che
l’altro potesse accostarsene e usare la propria. Dopo un
lungo momento di esitazione, Chanyeol provò a far sciogliere
il nodo in gola che gli aveva impedito di respirare per un secondo e
con la stessa calma cantò con Baekhyun.
A bordo della nave,
tutti i presenti sbarrarono gli occhi a sentirlo cantare
così, non avendo idea di quanto bene potesse farlo. Non
osarono interromperlo, anche mentre con titubanza accettava
l’invito di Baekhyun e prendeva le sue mani, tanto piccole e
aggraziate rispetto alle sue. Dopo alcuni versi, i due presero
sicurezza cantando più forte e infine, quando il corpo di
Chanyeol cominciò a sollevarsi insieme a quello di Baekhyun,
lo stupore e la felicità furono talmente improvvisi e
talmente grandi che sul suo volto comparve un bellissimo sorriso e i
cuori dei fortunati che stavano assistendo al fenomeno si sciolsero
come neve al sole.
Cantando e volando
così, i due rimisero piede sul pavimento di legno della nave
e quando la canzone finì, si sollevò naturalmente
un coro di vittoria e un applauso fragoroso.
- Ce l’hai
fatta!- gli fece notare Baekhyun felice, e Chanyeol non seppe cosa dire
per esprimere la sua gioia.
Suho
spiegò ai suoi compagni che in fondo Chanyeol era solo
sempre stato molto triste, perché non poteva lasciare
l’isola, e non sopportava di vedere persone che invece
avessero il potere e la libertà che desiderava lui. Toccato
da tutti quegli avvenimenti, Xiumin andò verso quello che
aveva smesso di essere il suo nemico e gli porse una mano.
- Bene, capitano.
Adesso che sappiamo come stanno le cose e hai trovato un modo per
risolvere i tuoi problemi, direi che possiamo smettere di farci la
guerra. Che ne dici?-
Chanyeol fu ben
contento di accettare la sua proposta e gli strinse la mano
energicamente.
- Già, non
ne vale più la pena.- sentenziò. - Ora penso di
poter tornare a casa, nell’altro mondo, ma … non
so se posso farcela da solo.-
- Perché
non vieni con me?- propose Baekhyun, facendo spallucce come se fosse
una cosa da niente.
Chanyeol lo
guardò sorpreso, per l’ennesima volta. Quel
ragazzo era così puro, incapace di provare mai sentimenti
negativi nei suoi confronti, e oltre ad essere carino aveva la voce
più bella che avesse mai sentito.
- Davvero posso?-
chiese speranzoso.
Baekhyun gli prese di
nuovo le mani e gli sorrise dolcemente. - Ma certo, capitano!-
E dunque fu con
immensa felicità che Chanyeol si lasciò alle
spalle la vita da pirata per tornare nell’altro mondo.
Riconoscente nel profondo, abbracciò Baekhyun e gli
mormorò un piccolo “grazie”
nell’orecchio.
Luhan non resse alla
scena commovente e Xiumin lo sentì piagnucolare da sopra la
testa di Sehun.
- Non piangere,
amico.- disse, prendendolo in una mano. - Avremo ancora tempo per
festeggiare la pace fatta, no?-
Kyungsoo si fece
timidamente avanti: - A dire il vero, noi dovremmo tornare a casa.
È stato incredibile conoscere questo posto, ma non possiamo
restare. Abbiamo dei sogni da realizzare, nell’altro mondo.-
- Certo, capisco.-
sorrise Xiumin, annuendo e accettando la decisione.
- Chanyeol viene con
noi.- annunciò Baekhyun felice, stringendosi al suo fianco.
- Voi siete proprio sicuri di non volervi unire?-
Sehun scosse la
testa, insieme a Suho e Lay.
- Il nostro posto
è questo. Dobbiamo proteggere l’isola.-
annunciò Xiumin.
- V-Vengo io con voi
… -
La voce era quella di
Kai. Stupiti, i suoi compagni lo fissarono e lo spinsero a sentirsi in
soggezione, ma ormai anche lui aveva deciso.
- Io … io
sto bene qui. Sul serio.- esordì nervoso. - Però
… voglio vedere l’altro mondo. voglio sapere se
è cambiato. Ma tornerò da voi, lo giuro!-
Cercò
conforto guardando Kyungsoo, il quale gli sorrise teneramente e lo fece
sentire rassicurato.
- Stai tranquillo,
amico, ti aspettiamo.- commentò Sehun, con una pacca sulla
sua spalla.
- E noi? Noi che
facciamo?- sbottò Zitao, alzando un sopracciglio verso Yifan.
Lay si
assicurò per un momento di avere la stessa idea dei suoi
compagni e poi rispose:
- Beh, nel nostro
rifugio c’è tanto spazio … potreste
unirvi a noi.-
Quelli che ormai non
erano più gli scagnozzi di nessun capitano pirata, si
guardarono incerti prima di scrollare le spalle e accettare con
un’espressione più rilassata e meno minacciosa del
solito.
Le decisioni erano
prese e tutti avevano dentro un po’ di magia da quella magica
avventura che avevano vissuto. Era ora di partire, ora che il sole era
tramontato e aveva lasciato spazio alle stelle più luminose
dell’universo.
Ci furono tanti
abbracci, tante raccomandazioni e tanti ringraziamenti. Luhan
cantò una breve melodia per raccomandare un buon viaggio ai
loro nuovi amici. Xiumin strinse Jongdae tra le braccia tanto a lungo
da non farlo quasi respirare, e non riusciva proprio a distogliere lo
sguardo dal suo. E pensare che non riuscivano nemmeno a dirsi nulla,
per salutarsi.
- Siamo pronti a
partire?- disse Baekhyun, schiarendosi poi la voce.
Kai, Kyungsoo e
Chanyeol risposero di sì … ma Jongdae
restò fermo sul posto, insicuro.
- Jongdae? Tu sei
pronto?-
Il ragazzo ci
pensò per un solo, lunghissimo istante, per poi sollevare
gli occhi e sorridere in un modo strano, come un bambino divertito
beccato a fare una marachella.
- Jongdae?- lo
riprese Kyungsoo, intuendo le sue intenzioni e sorridendo a sua volta.
- Voglio restare!-
annunciò il loro amico. - Amo stare qui, amo
quest’isola e … -
I suoi occhi
incontrarono quelli di un Xiumin meravigliato e speranzoso.
- … e amo
stare con te.- sussurrò verso di lui, suscitando la sua
gioia.
Eppure Xiumin ebbe
voglia di scherzare ancora un po’, come del resto era nella
sua indole, essendo il giocherellone padrone dell’isola.
- Uhm, vediamo
… Luhan, tu che dici? Possiamo farlo restare?-
domandò al suo piccolo amico, che per tutta risposta
scoppiò a ridere.
E fu così
che, con un lieto canto liberatorio, Chanyeol, Baekhyun, Kyungsoo e
Jongin si sollevarono in volo in quella magica notte e fecero ritorno
nell’altro mondo, dove la magia non si poteva toccare
né sfruttare per volare, ma solo comporre in note sugli
spartiti, produrre con le corde vocali, udire con le orecchie e
custodire nel cuore.
Gli abitanti
dell’isola abbandonarono la nave con un tuffo in acqua,
nuotando fino a riva e festeggiando la nuova era della loro per sempre
giovane vita.
Xiumin si
beò della meraviglia di quell’avventura, rimase ad
ammirare il cielo stellato e poi la profondità degli occhi
di Jongdae. La tentazione fu troppo dolce e forte per poter resistere e
così ebbe il piacere di graziare le sue labbra con mille e
più baci, ascoltando l’incantevole musica
dell’amore e facendone la sua colonna sonora.
Con la promessa di
riunirsi prima o poi ai loro amici cari, che fosse nell’altro
mondo o sulla magica isola, i giovani cantanti vissero per sempre
felici e contenti.
*
Ragazzi, se ci
ho dato dentro! Ma in fondo come volete che possa venire una fanfiction
a tema Fairy Tale? Le fiabe sono sempre molto lunghe, no? ;) E nel
fandom degli EXO c'è solo una fiaba a cui possiamo pensare...
Spero davvero
che la storia vi sia piaciuta! In caso sarebbe bello se lasciaste una
traccia del vostro passaggio.
Un bacio a tutti
Eliot
;D
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