Uzi

di Mezzo_E_Mezzo
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Delta


E tu, sciocco, che credevi
che la tua vita fosse un fiume -
ma il fiume è gigantesco,
un mondo enorme e fosco,
e noi, bestioline senza scelta,
ne attraversiamo il delta,
così vicini al mare, che ci atterrisce
come un’immensa fine,
che non comprendiamo:
una bocca ingorda, ignota, spalancata,
che ci soverchia con la sua ombra
e non ha niente di sublime.
E le lische variopinte delle nostre angosce
nuotano appena sotto la superficie di petrolio,
invisibili, scintille dormienti nel serbatoio,
noi guadiamo il pantano
tenendoci per mano
ma quelle ci azzannano le cosce
e siamo così stanchi!
Arrivano a banchi, furiose:
i desideri sono meduse
e nonostante le nostre scuse
ci paralizzano il cuore;
le ha usate come Muse
ed è ancora loro debitore.
Con tulle letale di spose
ci ustionano fino all’osso,
ed è tale l’urgenza
di strapparci il dolore di dosso
che rimaniamo senza
nulla, fantasmi, torsolo
dei nostri corpi, che son sparsi
come i vestiti nel percorso
degli amanti fino al letto,
e che in pochi istanti
si fanno banchetto
dei piranha del rimorso,
del tempo che va avanti.

Siamo fuochi fatui, nudi,
su vastissime paludi.
Perso a noi, nel limo scuro
dorme e aspetta un sogno puro.








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