Come un topolino in gabbia

di Theironlady
(/viewuser.php?uid=955666)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Mi sembra un po’ banale
Trovarmi qui ancora una volta, a scrutare il cielo
A cercarti tra gli astri lucenti
Troppo lontani da me.
E così sei tu,
che attraversi l’immensità dell’universo
e mai ti senti a casa.
Forse, come me, cerchi costantemente
Un luogo in cui tu ti riconosca
In cui sentirti parte di qualcosa.
Allora stai lì, davanti alle vetrate dell’Arcadia
Chiuso nelle mura della tua mente
Mentre guardi passarti davanti i pianeti e le stelle
E il buio spazio che ti inghiotte nel suo ventre.
Sarà stato meglio così,
proiettarsi verso un destino diverso
rifiutarsi di seguire quello che ti avevano prescritto,
e morire come un topolino in gabbia.
Forse è stata la scelta migliore, quella di fuggire via
Lasciare la Terra come un gigantesco animale morente
O un orologio che sta per rompersi.
Ma adesso, Capitano, sei da solo.
Esattamente come un topolino,
in una gabbia che lui stesso ha scelto.
Anche per te, che sei umano come tutti
L’illusione di aver scelto come morire
Ha fatto credere la morte meno struggente
eppure,
Capitano, se ci pensi,
non è forse una morte anticipata
la tua eterna solitudine?
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3802690