Finalmente
Halloween! La CatCo si
riempì di maschere, scherzi e risate. Era norma cercare di
impaurire
i propri colleghi con qualche trucco: c'era chi aveva lanciato un
maxi ragno in ascensore e in quattro erano saltati dallo spavento;
una testa di plastica galleggiava vicino la sala conferenze; qualcuno
aveva lasciato una mano scheletrica sotto la scrivania di James Olsen
che era saltato sulla sedia. Era divertente; quasi tutto era concesso
ad Halloween.
Anche Kara Danvers rideva e
stava
al gioco. Si spaventava. Sembrava.
Lena lo sapeva, lo sapeva che fingeva. Provare a spaventare Kara
Danvers sarebbe stato facile se non fosse anche Supergirl. Era una
dannata guastafeste: captava e sentiva chi commetteva il fatto
nell'istante stesso in cui lo faceva. Era
ovvio: si aspettava qualcosa e restava in allerta. Avevano
provato a nascondersi dietro una porta. A lanciarle insetti di
plastica sulla scrivania. Un buontempone l'aveva chiamata verso di
lui e poi l'aveva accolta con una maschera. Quella screanzata
emetteva sgomento come una vera attrice di Hollywood e si portava una
mano sul petto. Durante quella settimana, Lena Luthor l'aveva seguita
da lontano, tenendola sotto stretta sorveglianza.
«Sono quasi certo che
sia stata
lei a mettermi quella mano sotto la scrivania», le disse
James la
sera del trentuno, prima che si preparasse per andare a casa.
«Probabilmente»,
sibilò lei.
Mano sul mento, teneva d'occhio Kara attraverso i vetri. Poi la vide
alzare lo sguardo, incontrare il suo e sorriderle. Lena
sbuffò,
voltandosi di nuovo verso il ragazzo. «Dannati super sensi!
Come si
coglie impreparata una ragazza che può sentirti arrivare
dall'altro
lato dell'edificio?».
James indossò il
giaccone e
sospirò. «Attenta… potrebbe sentirti
anche adesso».
«Sta
parlando», aguzzò la
vista, «Dovrebbe essere impegnata e non sospetta di
me».
Assottigliò i suoi occhi.
«Sei la sua donna,
no?», si
avvicinò, recuperando anche la borsa. «Sei non
riesci tu, chi altro
potrebbe?». La salutò e aprì la porta
dell'ufficio, ripetendo
super sensi
e ridacchiando.
Lena continuò a
osservarla,
alzando il mento e, per un attimo, lasciandosi sfuggire un sorriso.
«Super sensi… già».
Aspettò che Kara
finisse per
tornare a casa insieme. Durante il viaggio, Lena tenne lo sguardo
basso, pensierosa. Il suo cuore era agitato e Kara non poteva
esserselo lasciato sfuggire.
«Lena? Qualcosa non
va?». Aprì
la serratura ed entrarono in appartamento. «Avresti voluto
festeggiare da qualche parte?».
«No, no. Sono
stanca», abbozzò
un sorriso che spense a breve, scuotendo la testa, mentre si liberava
del giaccone.
«Cosa ti
prende?», le si
avvicinò, prendendole le mani con le proprie. «Se
qualcosa non va,
puoi dirmelo».
«Nulla…
Dai, lascia perdere».
Mise su uno sguardo atterrito e provò ad allontanarsi,
lasciando
Kara confusa. Guardò nella sua borsa e tornò
indietro di colpo.
«Anzi, no. C'è qualcosa che… che voglio
dirti».
«Oh…
O-Okay», annuì, mettendo
le braccia sui fianchi.
Era sua.
Lena si avvicinò. Le prese una mano e la
accompagnò sul divano,
passando la mano libera dietro di lei. «Stiamo insieme da
quasi un
anno e non posso essere più felice. Ma c'è
qualcosa che… che
voglio dirti adesso, Kara, perché un giorno potrebbe essere
troppo
tardi». Lena la vide deglutire e non le servivano i super
sensi per
sapere che doveva essere in apprensione, in quel momento.
«Kara,
io…», le prese le mani, accarezzandole. Scorse la
sua bocca
fremere. «Vorrei
avere un bambino».
Kara spalancò gli
occhi e le
mani, sotto quelle di Lena, tremarono. «Un…
un», cercò di
sorridere, ma le labbra la tradirono subito, «bambino? Un
bambino?».
Inarcò la schiena, squadrando Lena: ma qualcosa non andava.
La stessa Lena, lentamente,
spalancò gli occhi. Ma non guardava Kara: il suo sguardo
colmo di
paura fissava alle sue spalle. «Kara….»,
sussurrò con voce
tremante, «Dietro di te…».
La ragazza si voltò
subito. Presa
di soppiatto e tanto distratta che, nel trovare quei due occhi gialli
sulla spalliera del divano, per un attimo balzò dallo
spavento e
Lena rise soddisfatta. «Ma
che…».
Quando Kara
si voltò verso di lei, afferrando quella mascherina da
zombie, Lena
rise ancora più forte, portandosi una mano contro la bocca.
«Scusa»,
soffocò tra le risa,
«È che…».
«Era tutto uno
scherzo?».
Lena annuì,
continuando a
ridacchiare. «Dovevo darti un diversivo se non volevo che i
tuoi
super sensi mi rovinassero il gioco! Davvero, ti chiedo
scusa».
«Ti sento chiedermi
scusa, ma
continui a ridere», s'imbronciò. Poi si
infilò la mascherina e
Lena si nascose il viso con le mani. «Baciami, se hai il
coraggio».
Le prese le mani con le proprie e Lena la guardò, costretta.
«No»,
scosse la testa, «Sei
proprio brutta». Riuscì a sfuggirle, ma non corse
a lungo: era
difficile seminare una super ragazza.
Andarono a letto tardi, quella
notte. La maschera dagli occhi gialli sul pavimento, i loro vestiti a
bordo del letto, una gamba di Lena su quelle di Kara. La prima
prendeva sonno, rilassata. La seconda aveva ancora gli occhi azzurri
sbarrati; troppo occupata a pensare per riuscire a dormire.
«Lena…».
La chiamò, ma non
ottenne risposta. «Lena? … Lo
so che non stai ancora dormendo».
«Mmh… Di
certo ora no»,
brontolò. «Dannati super sensi».
«Quindi tu non stavi
pensando
davvero… beh, davvero, insomma, che noi… noi
due-».
«No, Kara. Non sto
pensando di
avere un bambino, era solo per farti abbassare la guardia».
Kara tirò un sospiro
di sollievo,
formando un sorriso. «Beh… Voglio dire»,
le sussurrò col fiato
sul suo collo, «Se tu volessi un bambino, lo capirei, ma
è-».
«Presto»,
le sorrise, voltandosi
verso di lei. «Adesso dorm-», si bloccò,
spalancando la bocca e,
pian piano, gli occhi.
«Cosa c'è?
Non ci casco di
nuovo. Non c'è niente dietro di me».
«Kara…»,
biascicò con voce
strozzata. «Kara, dietro… dietro di te».
Sbuffò e si
voltò, sentendola
ridacchiare. Così si tirò più su le
coperte, sistemando il cuscino.
«Buonanotte, Lena».
«Buonanotte, Kara.
Felice
Halloween», le lasciò un bacio sulla base del
collo, abbracciandola
e riprendendo sonno.
Piccola pausa halloweenesca
dalla mia long Our Home :D In realtà,
se riesco, dovrebbe
arrivarne
almeno un'altra sullo stesso tema ma ehi,
non prometto
nulla, la long ha la priorità e devo bacchettare la mia
dannata
ispirazione XD
È giusto un'idea
veloce, ma spero
vi sia piaciuta :)
La fan fiction partecipa alla
Nightmare Before Femslash del gruppo FB LongLiveToTheFemslash
(Fanfiction&Fanart).
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